Finale Emilia: il sindaco del Pd fa sgombrare le tende dei terremotati per la sagra dell’anatra“Orgogliosi della città che vogliamo” è stato lo slogan che campeggiava nei manifesti della campagna elettorale di un anno fa, aprile-maggio 2011, in vista delle elezioni comunali di Finale Emilia. La faccia era quella del candidato sindaco Fernando Ferioli, i partiti che lo sostenevano Pd-Idv-Sel e una lista civica. Insomma, il centro-sinistra. Ferioli ha poi vinto le elezioni, è diventato sindaco succedendo a Raimondo Soragni, anch’egli di centro-sinistra, e si è trovato ad amministrare la cittadina di 16.000 abitanti a nord della provincia di Modena.Finale Emilia, purtroppo, è stato il paese più vicino all’epicentro del terremoto che si è verificato lo scorso 20 maggio, il primo di una lunga serie di eventi sismici culminati in scosse altrettanto forti il 29 maggio e 3 giugno. La cittadina ha pagato un duro pegno: una vittima, numerosi sfollati e danni ad abitazioni e fabbriche. La torre dell’orologio, simbolo di Finale Emilia, è crollata, diventando una delle immagini emblematiche della tragedia.La questione sfollati ed evacuati si è rivelata sin da subito una patata bollente per il sindaco Fernando Ferioli, finito al centro delle polemiche a fine giugno per aver ordinato ai terremotati di tornare nelle loro abitazioni qualora fossero agibili. Non tutti gli sfollati, traumatizzati e impauriti, erano d’accordo, ma la polemica non durò a lungo.A due mesi di distanza una nuova ordinanza del sindaco è destinato a suscitare polemiche che non si spegneranno tanto facilmente. E’ l’ordinanza 445 del 1 agosto 2012, “Sgombero dei giardini pubblici De Gasperi (capoluogo) e Carrobbio (Massa finalese) per organizzazione e svolgimento di iniziative socio-culturali ed aggregativa”, che recita quanto segue:
Finale Emilia: il sindaco del Pd fa sgombrare le tende dei terremotati per la sagra dell’anatra
Finale Emilia: il sindaco del Pd fa sgombrare le tende dei terremotati per la sagra dell’anatra“Orgogliosi della città che vogliamo” è stato lo slogan che campeggiava nei manifesti della campagna elettorale di un anno fa, aprile-maggio 2011, in vista delle elezioni comunali di Finale Emilia. La faccia era quella del candidato sindaco Fernando Ferioli, i partiti che lo sostenevano Pd-Idv-Sel e una lista civica. Insomma, il centro-sinistra. Ferioli ha poi vinto le elezioni, è diventato sindaco succedendo a Raimondo Soragni, anch’egli di centro-sinistra, e si è trovato ad amministrare la cittadina di 16.000 abitanti a nord della provincia di Modena.Finale Emilia, purtroppo, è stato il paese più vicino all’epicentro del terremoto che si è verificato lo scorso 20 maggio, il primo di una lunga serie di eventi sismici culminati in scosse altrettanto forti il 29 maggio e 3 giugno. La cittadina ha pagato un duro pegno: una vittima, numerosi sfollati e danni ad abitazioni e fabbriche. La torre dell’orologio, simbolo di Finale Emilia, è crollata, diventando una delle immagini emblematiche della tragedia.La questione sfollati ed evacuati si è rivelata sin da subito una patata bollente per il sindaco Fernando Ferioli, finito al centro delle polemiche a fine giugno per aver ordinato ai terremotati di tornare nelle loro abitazioni qualora fossero agibili. Non tutti gli sfollati, traumatizzati e impauriti, erano d’accordo, ma la polemica non durò a lungo.A due mesi di distanza una nuova ordinanza del sindaco è destinato a suscitare polemiche che non si spegneranno tanto facilmente. E’ l’ordinanza 445 del 1 agosto 2012, “Sgombero dei giardini pubblici De Gasperi (capoluogo) e Carrobbio (Massa finalese) per organizzazione e svolgimento di iniziative socio-culturali ed aggregativa”, che recita quanto segue: