Chésta lé casa mè

SCUOLA ELEMENTARE A ROMA: TUTTI STRANIERI IN CLASSE


Tutti stranieri in classe: l'unico italiano se n'è andatoROMA In «prima B» ci sono 19 bambini, tutti stranieri. Indicata come modello di accoglienza e multietnicità, la scuola elementare Pisacane di Roma va ancora una volta in controtendenza dopo il «tetto» del 30% di alunni stranieri per classe indicato dal ministro Gelmini. Se fino ad oggi la percentuale di piccoli stranieri sfiorava il 97%, l'inizio di quest'anno scolastico segna un netto 100%. E così, il solo italiano iscritto nella prima B qualche giorno fa ha chiesto il «nulla osta» per andare in un altro istituto. In prima A, gli alunni italiani sono invece tre, su 20. Superata anche la «deroga» di poter giungere a un massimo del 50% tenendo conto che molti di questi bimbi sono nati in Italia e hanno familiarità con la lingua. In pratica, della circolare di viale Trastevere, non se n'è proprio tenuto conto. «Siamo intervenuti tardi, a iscrizioni già avviate - spiega l'assessore alle Politiche educative del Campidoglio Laura Marsilio - e comunque non abbiamo trovato alcun tipo di collaborazione nè da parte della dirigente, nè del Municipio. Ora invece, secondo le indicazioni dell'Ufficio scolastico regionale, sono stati promossi accordi tra reti di scuole per programmare le iscrizioni sul territorio cercando di indirizzare in modo omogeneo le famiglie straniere».Non c'è pace per questa scuola di Tor Pignattara, uno dei quartieri multietnici della capitale, da anni al centro di battaglie politiche e continue polemiche per 1' alta percentuale di alunni provenienti soprattutto da Bangladesh e Cina. Sit in, comitati di mamme, iniziative di ogni tino ner cer care di ottenei'e clasi miste» con presenza, seppur minima, di alunni italiani. Ma alla fine, ha prevalso l'istinto di fuga. «Mio figlio non sapeva fare un riassunto e su un'addizione ci stavano due settimane. Per aveva imparato molte parole indiane - ricorda una delle tante mamme che ha spostato il figlio in un altra scuola - l'integrazione è arricchimento, ma non pu essere a senso unico». Per Flora Arcangeli, ex presidente del Comitato mamme per la Pisacane che ha trasferito il bambino in un altro istituto per «mancanza di italiani», Dopo aver evitato per un soffio di veder cambiare il nome del patriota risorgimentale con quello di Tsunesaburo Makiguchi, pedagogo giapponese, su proposta dell'allora preside Nunzia Marciano, quest'anno la Pisacane è stata accorpata alla scuola media Pavoni (dove gli studenti stranieri sono circa il 36%)in un uniCO plesso: il continuo abbandono di bambini italiani l'ha portata sotto il tetto minimo di 500 iscritti come previsto dal piano di dimensionamento scolastico. Flora Longhi, la nuova dirigente, per è ottimista: «C'è molta sensibilità e partecipazione anche da parte delle famiglie straniere che desiderano una vera integrazione per i propri bambini e lentamente contiamo di invertire il trend. Durante l'anno ci sono stranieri che si trasferiscono anche se altri arrivano dal nord-Italia».Fiorentino Flaviadomenica 12 settembre 2010 - Corriere della Sera----------------------------State attenti romani, la situazione peggiora rapidamente. Al Nord siamo fortunati, abbiamo la Lega.