Chésta lé casa mè

SCUOLA BRESCIANA DI ADRO


La scuola leghista bresciana non è stata spiegata bene di Pierluigi Magnaschi   Oscar Lancini, sindaco leghista di Adro (un paesino di 6 mila abitanti in Franciacorta, regno incontrastato di spumanti di gran nome), è, a seconda dei punti di vista, un provocatore impenitente o un abilissimo conoscitore delle tecniche di comunicazione. Lancini era già diventato famoso per aver minacciato di togliere la mensa scolastica ai figli di coloro che (potendo e dovendo pagarla) non ne volevano sostenere l'onere. Anche allora scoppiò una sarabanda. La scorsa settimana la stessa decisione è stata assunta dal sindaco Pd di Bari, Emiliano, senza però destare alcuno stupore. Due pesi e due misure. Questa settimana, invece, Lancini è passato agli onori delle cronache nazionali per aver inaugurato un modernissimo e iperattrezzato campus scolastico comunale che è dotato di ampi parcheggi, è immerso nel verde e viene destinato ai 650 giovani che frequentano la scuola materna, elementare e media. Una notizia di questo genere, bella fin che si vuole, sarebbe finita solo sul Giornale di Brescia e sarebbe stata letta soltanto dai lettori di Adro. Invece essa ha fatto il giro dell'Italia perché, all'ingresso della scuola, è stato sistemato il simbolo leghista del Sole che ride e le pareti sono state dipinte di verde con una frequenza sospetta. I media nazionali si sono eccitati anche nell'apprendere che la scuola è stata intitolata a Gianfranco Miglio, ordinario alla Cattolica, morto nove anni fa e considerato il teorico del leghismo, anche se nessuno ha ricordato che fu sbattuto fuori dalla Lega da Umberto Bossi («per eccesso di intelligenza», commentò, allora, il professo Miglio). Che una scuola pubblica non debba e non possa esibire dei simboli politici lo ha già chiarito anche il ministro della pubblica istruzione, Mariastella Gelmini. Resta un altro aspetto che, oscurato dall'emotività dello scontro, è rimasto nascosto. Ed è la buona amministrazione del comune di Adro e il senso civico dei suoi cittadini. Entrambi hanno fatto sì che questo lussuoso campus non costasse una lira all'ente locale. Primo, perché il Comune, lasciando demolire la vecchia scuola fatiscente che è stata sostituita da un'abitazione civile, ha chiesto, all'impresa interessata, la costruzione del nuovo edificio scolastico. Che però mancava di tutte le attrezzature: Il sindaco allora ha fatto appello alla popolazione che ha pagato il tutto. Tra l'altro con un piccolo avanzo. I partitoni nazionali, anziché squittire, farebbero bene a sospendere i loro inconcludenti balletti e andare a vedere come, ad Adro, la popolazione si mobilita, contenta, per il bene comune. Non solo paga ma, felice, si sente anche parte di un progetto. da ItaliaOggi--------------------Grazie al sindaco di Adro. Ha realizzato un moderno campus scolastico senza che il Comune sborsasse una lira.Quanti Comuni possono dire di aver fatto altrettanto?
il Sole delle Alpi inciso su pietra in un antico archivolto nella Valdenza (Parma)