Padania Libera

Il decentramento dello Stato non ha bisogno dei prefetti.


Il Carroccio: Sul territorio non servono rappresentanti del Governo"Roma - per tagliare i costi della politica ma anche per coerenza nei confronti del federalismo che avanza. Sono le premesse che portano la Lega Nord a riproporre un antico cavallo di battaglia: l'abolizione dei prefetti. Non c'è legislatura il cui il Carroccio non abbia presentato una proposta di legge per sopprimere questa figura. Né mancano gli emendamenti che di volta in volta deputati e senatori hanno presentato ogni volta che le condizioni lo permettevano. Di fatto, però, non è mai accaduto nulla. Ma questa volta sembra essere quella giusta: la proposta di legge firmata da Davide Caparini è approdata in Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio pronta ad iniziare l'iter parlamentare. Insomma, ragiona la lega Nord, la figura del prefetto non ha più alcuna ragione d'essere in un paese che punta al federalismo e al decentramento dei poteri: da qui la proposta di nomie locali che sono portatrici di interessi di diversa natura. Appare pertanto opportuno abrogarne la figura, attribuendone le funzioni ad altri organi, attuali la regione, la provincia, il comune e il questore. Gli esponenti della Lega non hanno mai fatto grande mistero di non vedere di buon occhio la figura del prefetto, tanto che il leader Umberto Bossi a luglio aveva detto che se mai fossero mancati i soldi per pagare gli stipendi ai poliziotti si sarebbero potuti prendere i fondi destinati ai prefetti.E ancora il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Cota il 4 settembre scorso a Torino aveva proposto di abrogare la figura del prefetto per affidare tutti i suoi poteri ai sindaci. Ancor prima, Federico Bricolo, nella passata legislatura, ha definito l'istituto prefettizio, "carrozzoni che costano allo stato solo considerando le spese minime per la gestione del personale e di gestione, oltre 510 milioni di euro l'anno, cioè oltre mille miliardi delle vecchie lire. E a questo vanno aggiunte le spese sostenute dalle amministrazioni attraverso varie voci che comunque finiscono per gravare sui contribuenti".La proposta di legge appena approdata alla Camera, oltre ad eliminare i rappresentanti del governo sul territorio, ne divide equamente competenze e poteri ("ingiustificatamente potenziati" in questi anni) tra regioni, provincie, sindaci, questori, camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Il primo firmatario del provvedimento, Davide Caparini, a sostegno dell'iniziativa cita anche una frase di Luigi Einaudi che nel 1944 disse che la figura del prefetto si presentava come "ostacolo a un ordinamento veramente democratico".Il prefetto, insomma, sarebbe per i deputati del Carroccio solo "uno strumento di autorità coercittiva con una forte valenza politica" al quale sarebbe stata attribuita "una miriade di compiti, funzioni e interventi, un numero impressionante di micro e macro competenze che non danno al prefetto competenze organiche e omogenee, ma semplicemente competenze che riassumono in un'unica figura istituzionale le funzioni e compiti tra loro profondamente diversi".In un'ottica di riforma dello stato federale, però, spiegano i leghisti, "ovvero di distinzione tra le attribuzioni in capo allo Stato, alle regioni, e agli altri enti locali, il prefetto è una figura della pubblica amministrazione che deve essere necessariamente soppressa".Così facendo, osservando, si darebbe anche un "ruolo più attivo e responsabile alle autonomie locali nella realizzazione degli interessi diffusi dalle rispettive comunità".