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IL BUFFON MORTADELLON TORNA A CASA!!!


AVETE VISTO CHI AVETE VOTATO? BRAVI BEOTI!ROMA (Reuters) - Il Senato non ha approvato oggi la mozione della maggioranza di sostegno alla politica estera del governo innescando nelle file dell'opposizione la richiesta di dimissioni del governo Prodi.Hanno votato no 136 senatori e 24 si sono astenuti, mentre i sì sono stati 158, due in meno della maggioranza richiesta di 160 voti.La mozione non è un voto di fiducia e dunque l'esecutivo non è formalmente obbligato a dimettersi dal punto di vista della Costituzione, ma il presidente del Consiglio Romano Prodi incontrerà alle 19 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano "per informarlo della situazione alla luce del voto odierno al Senato".Ieri il ministro degli Esteri Massimo D'Alema aveva detto che senza maggioranza sulla politica estera un governo si deve dimettere . "Il governo deve continuare", ha detto poco fa il leader di Rifondazione comunista Franco Giordano.Secondo una fonte politica della maggioranza "l'ipotesi più probabile a questo punto è che il governo Prodi venga rinviato alle Camere dal presidente della Repubblica per un voto di fiducia che si suppone possa essere positivo".In Parlamento però non si esclude neanche che Prodi possa rimettere il mandato già stasera.Sebbene lo stesso parlamentare dell'Ulivo dia per scontate le dimissioni del ministro degli Esteri "la cui politica è stata oggi bocciata dal Senato e che Prodi prenda l'interim", il leader di Rifondazione al Senato, Giovanni Russo Spena, ha detto che "D'Alema non ha annunciato le sue dimissioni".In precedenza la capogruppo dell'Ulivo al Senato, Anna Finocchiaro, aveva detto che D'Alema avrebbe illustrato quanto prima a Napolitano quanto accaduto a Palazzo Madama.Il ministro degli Esteri, con il segretario Ds Piero Fassino, è in questo momento a Palazzo Chigi, dove si trova Prodi.Il ministro della Giustizia Clemente Mastella, lasciando il Senato dopo il voto, ha commentato coi giornalisti: "Meglio prima che dopo, ci sono problemi seri che vanno affrontati".Finora non è stato convocato alcun vertice di governo e il ministro del Lavoro Cesare Damiano ha deciso di non cambiare i suoi programmi ed è partito per Bruxelles dove domani parteciperà alla riunione del Consiglio Ue.