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Post n°33 pubblicato il 17 Aprile 2007 da Legaitalica

Milano, i centri sociali si alleano con i cinesi
di Gianandrea Zagato - martedì 17 aprile 2007, 07:00


immagineBruciano un manifesto che reclama «l’embargo» per i negozi made in China. Innalzano una bandiera rossa, con tanto di falce e martello. Urlano slogan di rivolta contro la Milano «razzista e borghese di Letizia Moratti». I cinesi applaudono e gli regalano casse di birra. Una, due, tre casse. Loro ricambiano con una promessa: «Anche noi saremo in piazza Duomo insieme a voi».

Impegno che per i milanesi è una minaccia, rivivere la rivolta cinese fuori dal triangolo di Chinatown dove l’illegalità è di casa. Già, a siglare quell’accordo, a garantire quel patto sono i centri sociali.

Sì, gli autonomi danno appuntamento per mercoledì, dalle ore 15 alle 18, al presidio organizzato in piazza Duomo dai rappresentanti della comunità cinese. Centottanta minuti per infiammare il clima, per gettare un cerino acceso sulla benzina. Giustificati dunque i timori della questura che pur autorizzando la manifestazione cinese ha però vietato «per motivi di ordine pubblico» il presidio organizzato in piazza Scala, davanti al Comune.

E che l’atmosfera potrebbe degenerare in un replay di giovedì scorso, in nuovi violenti scontri con aggressione alle forze dell’ordine, lo sostiene anche Emanuela Troisi, supporter della protesta: «I cinesi non sono mai scesi in piazza, temono che la situazione sfugga loro di mano, che qualcuno venga coinvolto in qualche provocazione».

Annotazione che, ieri, in via Paolo Sarpi ha già avuto un prologo: solo per un soffio Mario Borghezio ha evitato di finire all’ospedale. Grida, sputi e lattine gettate contro l’europarlamentare leghista che avrebbe voluto portare la sua «solidarietà» ai commercianti e ai residenti italiani che «si sentono stranieri in patria». Gli autonomi per vietargli di circolare per le strade del quartiere hanno pure inscenato il blocco del traffico all’incrocio tra Sarpi e via Bramante, distribuendo volantini scritti in mandarino dove si incita «alla reazione contro l’immondizia leghista».

Virgolettato che non ha alcun bisogno di chiosa. Come non ne ha quell’altro volantino - in italiano - dove, nero su bianco, gli antagonisti in salsa ambrosiana lanciano un messaggio «per la costruzione della solidarietà con i cinesi in rivolta: «Nessuno spazio per i razzisti a Milano. Inaccettabile ogni provocatoria presenza di leghisti e fascisti a Chinatown. Italiani e immigrati uniti contro razzismo e repressione».

 
 
 
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