Leggere leggero

Tempistiche


Sono cresciuto attendendo per anni ed anni la costruzione della linea tramviaria Firenze-Scandicci. Mi ricordo che quando ero in seconda superiore, nelle ultime settimane di scuola i miei - soltanto di sabato - mi lasciavano prendere il motorino per dirigermi all'amato/odiato ITIS che frequentavo. Era il 2002. Già allora campeggiavano su Viale Nenni dei grossi cartelloni recanti a lettere cubitali la scritta "LA NUOVA TRAMVIA FIRENZE-SCANDICCI PASSERA' DA QUI". E già se ne faceva un gran parlare. Fantasticavo di servirmene al posto del solito autobus arancione per andare a scuola. Sognavo una Firenze moderna come le grandi città del Nord America o dell'Europa settentrionale. Ma intanto il tempo passava e di lavori in corso d'opera non c'era traccia. Lo stesso cartellone che baldanzosamente annunciava il prossimo avvento del trasporto pubblico su rotaia si degredava desolatamente, fino a perdere tocchi consistenti e ad essere poi rimosso totalmente. E del tanto bramato tram, niente.Ho fatto in tempo a diplomarmi, ad ottenere una laurea breve e a dare più di metà degli esami della laurea specialistica prima che la linea venisse inaugurata il 14 febbraio del 2010. Otto anni per stendere sette virgola quattro chilometri di rotaie, un ritmo che non invidierebbe neanche il più sonnacchioso dei paesi centramericani. Un monito a chiunque si facesse illusioni sulla presunta efficienza delle amministrazioni di Firenze e provincia.Invece oggi pomeriggio, tornando dalla biblioteca scandiccese e passando per Piazzale della Resistenza, ho notato che il nuovo - orripilante - complesso di edifici progettato dall'architetto inglese Richard Rogers per riqualificare il nuovo centro cittadino è cresciuto a vista d'occhio. Ad ogni ora del giorno operai vi lavorano alacremente. A metà luglio avevano gettato le fondazioni ed avevano edificato per un paio di metri di altezza, oggi erano già arrivati ad un'altezza di quattro/cinque metri, infrangendo le mie speranze che un qualche intoppo bloccasse il cantiere e quindi il progetto.La legge di Murphy colpisce ancora.