Leggere leggero

Constatazione


Guardando spesso Che tempo che fa ho notato che Fabio Fazio dà il meglio di sé quando i suoi intervistati sono intellettuali, artisti, giornalisti o comunque persone di spirito e di mente vivace. Quando deve intervistare politici, sindacalisti ed industriali raramente riesce ad essere cattivo e ficcante nelle domande quanto dovrebbe. Ad esempio quando fu suo ospite Marchionne ebbi l’impressione quasi di una di quelle smicrofonate senza contraddittorio che il politico di turno rilascia ad un pigro e servile giornalista qualsiasi. Peccato che il quasi monologo si protrasse ben più a lungo della canonica trentina di secondi delle smicrofonate.Invece in quest’ultima puntata ho visto Fazio sfornare prestazioni di altissimo profilo sia con l’enigmista, giornalista ed insegnante di semiotica Bartezzaghi, sia con la Gabanelli. Un Fazio sempre sul pezzo che scherza e provoca per gioco, lusinga e tace al momento opportuno, assurgendo al ruolo di vero conduttore che sa farsi spalla dell’invitato senza divenirne sparring. Eppure neanche a dire che Bartezzaghi e Gabanelli abbiano caratteri simili: i fattori che li accomunano probabilmente si fermano ad un’intelligenza fuori dal comune ed alla profonda stima che il buon Fabio – gli si legge negli occhi – nutre nei due personaggi.