Leggere leggero

Let it snow, let it snow, let it snow


La campagna di terrore metereologico promossa dagli organi d'informazione, combinata alla pesante nevicata a Firenze dello scorso 17 dicembre (ed anche di quello prima, a dir la verità),che vide persone bloccate in macchina al gelo anche per più di dieci ore oppure costrette a tornarsene a casa a piedi percorrendo tratte chilometriche mentre la bufera imperversava. La campagna di terrore, dicevo, unita al vivo ricordo delle passate catastrofi, ha prodotto oggi i suoi effetti. Dopo che per giorni si era guardato con apprensione ai bollettini meteo, la mattinata odierna è trascorsa in un clima di ancor più tesa concitazione, volta al continuo aggiornamento delle previsioni, che davano neve, prima per le 15, poi per le 16, poi per le 17, poi per le 19. Si facevano congetture sul momento migliore per il rientro, asserendo il nostro manager che se si fosse aspettato l'inizio effettivo della nevicata saremmo rimasti tutti intrappolati in autostrada. La scelta è stata quindi quella di anticipare il rovescio nevoso, proclamando il rompete le righe verso le 15.Uscito all'aperto, sono stato accolto da un ceffone di aria graffiante e quasi piacevole, mentre il cielo, assumendo quella colorazione tipica delle nevicate, minacciava una prossima tormenta, lasciando cadere un nevischio quasi neanche percettibile se non nel cristallo della Punto fedelmente parcheggiata. Mi sono quindi affrettato verso casa, arrivandoci sano e salvo e sollevando previdentemente i tergicristalli dell'auto, prima di rincasare con premura.Morale della favola: sono le 19 e non è caduto neanche un fiocco.