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NERUDA
Voglio mangiare il fulmine bruciato della tua bellezza
il naso sovrano dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia.
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitratùe
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Post n°11 pubblicato il 17 Giugno 2008 da Ulissefemmina
Oggi è il 17 giugno del 2008 Ieri sono stata a trovare Rita portandole il quadro del mese di marzo che mi aveva chiesto. Pomeriggio molto simpatico Abbiamo bevuto il caffè con la mamma di Rita e un amico di famiglia, collezionista da tempo, che non conoscevo che dopo un po' se ne è andato perchè stava facendo alcuni lavoretti ad una finestra o ad un mobile , non so. Sono una gran chiacchierona e parlare di dipinti , è , dopo la loro realizzazione, la mia grande passione. Mi sono sfuggite alcune frasi con la mia amica sulla mia vita privata. Alla madre di Rita, una signora sui settantacinque, molto attenta e acuta, dopo alcuni accenni di racconto si sono inumiditi gli occhi. Stavo raccontando di quando Pier, che adesso ha 11 anni, è venuto da noi a 4 anni per la prima volta E' rimasto 15 giorni perchè Violeta, sua mamma peruviana, era ricoverata in ospedale per una malattia non tanto grave ma abbastanza grave da non poter nemmeno prendere in braccio suo figlio. Non aveva qualcuno dove lasciarlo ed era qui in Italia da sola. Mio marito è il padre di Pier ,riconosciuto legalmente non so bene se perchè adora i bambini ed è una persona buonissima oppure solo come diretta conseguenza di una storia extra-coniugale di qualche anno prima. Pier aveva una giacchettina a vento leggera, comperata probabilmente a qualche mercato dell'usato, con la cerniera rotta e fuori casa un freddo assassino Carnagione olivastra, labbra dal disegno perfetto, un po' imbronciate ,due occhi neri serissimi e grandi. Il giorno dopo l'ho portato in uno dei piu' grandi negozi di abbigliamento di Pavullo per comperargli una giacca a vento di piumino, gialla e blu Subito non la voleva Si è messo a strillare che lui la giacca a vento non la voleva! Poi ho capito ...la preoccupazione del cambio di giacca era identica alla preoccupazione del cambio di casa. Solo piu' tardi, sono riuscita a mettergliela dopo molte coccole tranquillizzanti e a portarlo a casa. La notte ha dormito con la testa di capelli cortissimi e un po' irti sul mio braccio sinistro, al centro del lettone. segue |
INFO
COPY
sulle immagini del libro
DI POESIA -PITTURA
( edizioni Edimont)
c'è copyright
Per l'uso di altre immagini
chiedete all'autrice del blog
MUSICA E COLORI
un video di fabius1976
NERUDA
Ho fame della tua bocca, della tua voce, dei tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno
Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.