SAN REMO

Post N^ 1497


Oggi, santa Pasqua 2010. Sto tirando le file di queste due settimane che ho vissuto in modo penoso. Sono consapevole di quello che ho fatto e sono anche consapevole che volevo iniziare un nuovo tipo di percorso per me ma che già venerdì (due giorni fa) ho avuto una frenata brusca. Stamane mi sono alzata e mi sono ricordata di una pagina del Vangelo. Non sono pazza che penso al Vangelo, anzi tutt’altro, forse il Vangelo è il libro dei libri che da delle risposte. Ebbene questa pagina racconta di una parabola quella del figliol prodigo. Sostanzialmente per chi non la conosce: una persona ricca ha due figli, il figlio più piccolo chiede al padre la sua parte di eredità e decide di partire, va in una nuova città dove sperpera tutto e fa solo esperienze negative. Arriva la carestia  e si dovette impiegare come servo presso un ricco signore e custodire un branco di maiali. E’ in questo momento che arriva il suo riscatto si pente e vuole ritornare dal padre suo a chiedere il suo perdono. Prende le poche cose che gli rimangono e ritorna a casa dove chiede il perdono e dove dice ancora che non è più degno di essere chiamato suo figlio. Il padre, al posto di redarguirlo, lo perdona perché aveva perso un figlio e ora l’ha ritrovato.Io, in questo momento, mi sento come il ragazzo che dopo aver perso tutto si sta rimboccando le maniche. In queste settimane non ho saputo ascoltare, o meglio ho solo sentito, ma non ho ascoltato e non ho fatto. Per prima non mi sono voluta bene in queste settimane e mi sono flagellata abbastanza per quello che ho fatto, e per quello che ho fatto le persone a me care si sono arrabbiate alla grande e non le biasimo. Solo oggi sto cercando in tutti i modi il mio perdono per quello che ho fatto. Anche se molti dicono che chi vive sperando muore c…o, ecco io ho ancora un lume nel mio cuore, mi dico fortemente che nulla è perduto che posso ancora recuperare, anche se ho molta paura. Paura che posso aspettare una cosa che potrà non accadere mai. Ho ancora molto, troppo da imparare, sono solo all’inizio. Solo ora, ma meglio tardi che mai, sono consapevole che da questo errore devo ricavare il meglio per far si che non capiti più. So che chi leggerà queste due righe penserà che sono solo parole, e so anche che alcune persone vogliono ora da me solo fatti. Spero che ora ho trovato la giusta strada, che questo sia l’inizio del mio riscatto. So che siete ancora arrabbiati con me, anche io per prima sono ancora arrabbiata con me stessa, per la stronzata che ho combinato, ma so anche che a tutto c’è rimedio e ho già imparato che per qualsiasi cosa che si deve affrontare bisogna affrontarla con calma e lucidità, cosa che io non ho avuto. Se sto dicendo e scrivendo queste cose è solo perché ci credo ancora. E’ sbagliato crederci ancora? Mi sto sentendo come un’atleta che deve affrontare una gara che sta cercando delle motivazioni per fare il meglio nel gesto sportivo. So che ho delle caratteristiche che molte persone hanno perso negli anni. So di avere un grande cuore e che sono sensibile, mi hanno detto che sono simpatica e allegra (soprattutto quando mi sento bene so che non fermo più, purtroppo in alcuni casi eccedo troppo) e che sono buona, fin troppo, come la cioccolata. (Spero che con queste ultime righe ho messo un po’ di allegria alla gente). Sono caduta e mi sono fatta tremendamente male. Sono ora qui seduta che aspetto, anche se fino prova contraria il grosso del lavoro è mio, aspetto qui sulla panchina che i nostri cuori (il mio e delle persone che ho offeso) si possano riavvicinare. Mi sono sentita dire che, forse, non ci sarà lo stesso feeling di una volta, io non ci credo perché se in fondo al cuore le persone si vogliono bene, grazie anche e soprattutto, alle esperienze negative un determinato tipo di rapporto può solo migliorare. Dipende da me, in primis come ho detto prima, ma dipende anche molto dal cuore dell’altra persona.Spero che questo sia un inizio del mio voler cambiare, o comunque, la volontà di cambiare di testa e che questa sia la dimostrazione che vi potete ancora fidarvi di me.
Auguro a tutti buona Pasqua piena di felicità e pace.