Creato da Leonida.Edizioni il 11/12/2012

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Gerace: grande successo per l’VIII Edizione del Premio letterario internazionale Gaetano Cingari

Post n°34 pubblicato il 30 Agosto 2013 da Leonida.Edizioni
 

Si è svolta sabato 24 agosto alle ore 21:30, nello splendido scenario di Gerace presso Piazza Del Tocco, la cerimonia di premiazione dell’VIII Edizione del Premio Letterario Internazionale Gaetano Cingari organizzata dalla Leonida Edizioni e patrocinata dall’Associazione Culturale Anassilaos guidata da Stefano Iorfida. La piazza, gremita di gente, ha fatto da cornice ad una manifestazione che ha registrato la partecipazione di centinaia di autori provenienti da tutto il territorio nazionale. La serata, presentata da Egizia Scopelliti, è iniziata con l’esibizione del quintetto di fiati Movie Brass Quintett composto da Cosimo Ascioti, Vincenzo ed Alessandro Macrì, Eugenio Renzetti e Mauro Galafate. Dopo i saluti iniziali del sindaco di Gerace Giuseppe Varacalli e la proiezione di un video delle immagini più significative della storia del premio e della casa editrice, ha preso la parola l’editore della Leonida Edizioni Domenico Pòlito — lo stesso è stato insignito, in occasione della kermesse letteraria, della onorificenza di ambasciatore della Camera Regionale della moda calabrese –. Il responsabile del sodalizio editoriale reggino, dopo avere espresso soddisfazione per il successo dell’evento, ha manifestato l’interesse di accogliere positivamente la proposta avanzata dal sindaco Giuseppe Varacalli di istituzionalizzare il concorso ed organizzare la cerimonia di premiazione delle prossime edizioni del premio letterario presso il suggestivo borgo medioevale della città dello sparviero. Subito dopo si è dato inizio alla premiazione dei vincitori delle 4 sezioni. La consegna dei premi ai classificati da parte di scrittori, giornalisti, docenti dell’Università Dante Alighieri e rappresentanti istituzionali è stata intervallata dagli interventi dei presidenti di commissione Stefano Mangione e Antonia Ventura, le liriche e stralci delle opere di narrativa dei vincitori sono state recitate da Antonino Mangione e Daniela Scuncia, le motivazioni sono state lette da Federica Scimone, Kreszenzia Daniela Gehrer, Giacomo Marcianò; presente al tavolo del comitato anche la poetessa Francesca Tavani. Di seguito l’elenco dei premiati:

Sezione Narrativa inedita: 1° Classificato: Profondo Jonio di Valerio De Nardo.
2° Classificato: I cavalli delle giostre di Antonio Gentile.
3° Classificato: Alba sola di Francesco Brocchi.

Sezione Poesia inedita: 1° Classificato: Sarò solo memoria di Marisa Provenzano.
2° Classificato: Sostanzialmente diversa di Manuela Magi.
3° Classificato: La figlia che non fu di Giancarla Melecci.

Sezione Silloge inedita: 1° Classificato: Locus (poesie 2009-2010) di Giuseppe Armani.
2° Classificato: Stupore d’oltre di Nicolò Mazza.
3° Classificato: senza titolo di Giovanni Vanni.

Sezione Silloge edita 1° Classificato: Ultima Eco di Natino Lucente (Torino, Genesi Editrice, 2013).
2° Classificato: Il sonno di Salomè di Antonella Rizzo (Pescara, Edizioni Tracce, 2012).
3° Classificato: Altre sembianze di Nicolò Mazza (Pescara, Edizioni Tracce, 2010).

 

http://www.strettoweb.com/2013/08/gerace-grande-successo-per-lviii-edizione-del-premio-letterario-internazionale-gaetano-cingari/89631/

 
 
 

Indagata la blogger che pubblicò notizie false sulla Leonida Edizioni

Post n°33 pubblicato il 05 Luglio 2013 da Leonida.Edizioni
 

A distanza di 8 mesi ed a chiusura della prima fase di indagini, il GIP ha disposto l’iscrizione nel registro degli indagati della blogger rea di avere pubblicato attraverso un blog notizie false e diffamatorie nei confronti della casa editrice Leonida. In relazione all’attività editoriale, la blogger aveva pubblicato e divulgato la notizia relativa ad una proposta editoriale avanzata nei confronti del vincitore di un concorso letterario internazionale organizzato dalla stessa azienda editoriale che avrebbe previsto una compartecipazione economica da parte dello scrittore. Facile dimostrare (per la casa editrice) che la proposta al vincitore del concorso non prevedeva nessuna compartecipazione economica da parte dello stesso e che il contratto di pubblicazione prospettato (come da bando) era stato definito sulla base della normativa vigente (legge 633/41). La blogger continuava nei mesi successivi a divulgare e rendere pubbliche altre stucchevoli e sconcertanti notizie come quelle relative all’obbligo da parte dei vincitori dello stesso concorso di ritirare il premio assegnato dietro versamento di una quota, ed a quello relativo al millantato patrocinio di enti pubblici pubblicato sullo stesso bando. Il modello d’iscrizione (bando ufficiale 2012) visibile sui vari siti, invece, non contempla il patrocinio dei vari enti indicati dalla blogger per il semplice motivo che per l’edizione del 2012 non era stato richiesto, come nessuna richiesta di versare qualsiasi quota per ritirare il premio è mai stata inoltrata in nessuna edizione del concorso ai partecipanti. Le deliranti affermazioni della blogger hanno indotto la componente di un’agenzia letteraria a scrivere pubblicamente che la Leonida Edizioni attingeva da contributi regionali. La Casa Editrice non ha mai usufruito nell’arco dei 9 anni di attività editoriale di contributi pubblici dell’Ente Regione (le uniche richieste inoltrate ed andate a buon fine sono relative alle concessione di qualche targa di rappresentanza); anche per questo sarebbe bastato scorrere e consultare i tabulati relativi all’elenco di associazioni e case editrici concessionarie di contributi pubblici per capire quali siano in realtà i soggetti destinatari delle concessioni. Contemporaneamente si prestava al gioco un altro sconosciuto soggetto, lo stesso, diffondeva scriteriatamente le notizie false inviando centinaia di email a rappresentanti istituzionali, semplici utenti/scrittori ed a parecchi autori della Leonida Edizioni. Le persone contattate hanno informato la stessa casa editrice che incredula prendeva atto del contenuto della missiva; questa, nei nobili fini dell’autore avrebbe dovuto contribuire ad isolare in via permanente la Leonida Edizioni dagli ambienti culturali. La lettera del soggetto (sarebbe più appropriato parlare di miscuglio di frasi sgrammaticate e senza senso), priva di coerenza logica e linguistica — sembra il riflesso della rievocazione dell’esilarante scena di Totò e Peppino nella battitura di una lettera in un famoso film — si concludeva (dopo avere proferito ingiurie ed offese di ogni tipo alla casa editrice) con un “[...] noi siamo quelli che vogliamo una BELLA Cultura VERA”.
Queste affermazioni sono state pubblicate proprio in un periodo particolarmente delicato per la casa editrice, la stessa aveva appena stipulato un contratto di distribuzione con un’agenzia di distribuzione nazionale, aveva inaugurato una collana di studi universitari e stava concludendo un percorso editoriale finalizzato alla pubblicazione di testi firmati dai migliori saggisti della scuola di Zanetto (il 16 luglio la casa editrice, di concerto con l’Associazione Culturale Anassilaos presenterà in città la saggista milanese Greta Castrucci, autrice del testo La figura del Maestro in Omero – Leonida Edizioni 2013). Questa ultima collaborazione ha portato la casa editrice a stipulare un accordo di base con una prestigiosa compagnia teatrale di Milano, il progetto prevede (tra l’altro) la realizzazione di un documentario incentrato sulla vita delle poetesse greche vissute nel periodo dell’età antica (prime riprese nel periodo autunnale).
Gli episodi suscitano sconcerto e profonda amarezza! Nel corso di quasi 10 anni di attività editoriale, questo è senza dubbio il colpo più basso che si potesse sferrare. la Leonida Edizioni registra (dal 2011) in media 150/200 inediti da valutare ogni anno.
Numeri che si traducono in un lavoro editoriale esercitato con scrupolo e dedizione; non si elude il confronto aperto con coloro che intendono conoscere la nostra realtà editoriale — libera ed indipendente –, con altrettanta fermezza non si può concepire l’idea che qualche figura caricaturale, moralista ed anticonformista di facciata, divorato da fb, “eroe” da tastiera, impregnato da torbide convulsioni emotive, possa macchiarsi di azioni ignobili, le stesse (in questo caso) sono state firmate da: una componente di un’agenzia letteraria, una blogger, un anziano ferroviere ed un giovane privo di consapevolezza delle proprie azioni — con ruoli diversi, in alcuni casi penalmente perseguibili –”.

http://www.strettoweb.com/2013/07/reggio-calabria-indagata-la-blogger-che-pubblico-notizie-false-sulla-leonida-edizioni/80601/

 
 
 

Salone del libro di Torino. La Leonida edizioni presenterà la scrittrice Gabriella Bertizzolo

Post n°32 pubblicato il 23 Aprile 2013 da Leonida.Edizioni
 

La Leonida Edizioni sarà presente al Salone Internazionale del libro – Torino Lingotto Fiere 16-20 maggio 2013 presso lo stand istituzionale della Regione Calabria. Il calendario degli eventi che saranno ospitati nella cinque giorni del Lingotto prevede la presentazione della scrittrice di Bassano del Grappa, Gabriella Bertizzolo, con il romanzo Figlio di Mercurio (Leonida Edizioni 2013) il 16 maggio alle ore 15:00 presso lo stand della Regione Calabria.
Gabriella Bertizzolo, nata a Bassano del Grappa, si è laureata nel 1978 a Padova.
Ha pubblicato sei raccolte poetiche: Versi in  gabbia (1995), Antiche fessure (1997, Premio Città di Fucecchio), entrambe per le Edizioni Del Leone; per i tipi dell’Editrice Genesi, Mesti riverberi (2000, Premio Antonio Discovolo), Tutto era inizio (2001) e Il fruscio dell’attesa (2003); e per  Marsilio Editori, Argonauta (2007). Vari suoi testi in prosa e in poesia compaiono in antologie e compendi letterari.
Il suo primo romanzo Figlio di Mercurio si è aggiudicato per l’inedito il Premio Internazionale “Gaetano Cingari” (2009) e il Premio Naz.le di Calabria e Basilicata (2010).
Il romanzo di Gabriella Bertizzolo è originale (in un periodo di molta stanchezza e debolezza del genere), vivo, inventivo per stile e vicenda, e spicca esemplarmente su tutte le ripetizioni e banalità dei romanzi dei nostri anni, come un trionfo raro di verità e di bellezza.
Giorgio Bàrberi Squarotti

 
 
 

Nosy (di Elisabetta Mattioli)

Post n°31 pubblicato il 23 Aprile 2013 da Leonida.Edizioni
 

Genere: Poesia

 

Breve presentazione dell’opera

Le poesie di Elisabetta Mattioli descrivono con vigore espressivo l’amore; delineate con estrema essenzialità e dense di pathos, le liriche si materializzano in immagini forti e appassionanti. L’intera silloge è compenetrata dalla tangibile creatività artistica dell’Autrice che si rivela nello slancio del cuore. La scrittrice trasporta il lettore nel suo mondo sino a farci sentire le vibrazioni dei sensi come nei versi della poesia “Le tue labbra” «Ho baciato le tue labbra | rosse e succose | come il melograno. | In un istante la mia linfa vitale | è penetrata | in te | sfiorando | con la trepidante bocca | il cuore | e per la prima volta non ho avuto paura | di lasciare andare via | il mio corpo | al sentimento, [...]». Messaggio emozionante, intenso, quello che trapela dalla penna dell’Autrice. Lo stesso è connotato da una carica dei sensi magnetica, in grado di catturare l’occhio del lettore e trascinarlo in un vortice sensuale, in un delizioso incedere di versi che tessono una poesia evocativa, capace di imprimere un legame forte e ricondurre alla semplicità e alla purezza dell’amore.
Una piacevole voce quella di Elisabetta Mattioli, una voce che dà corpo sublimando l’amore e l’arte di amare.

 

 
 
 

Figlio di Mercurio [la mente ri(s)cattata] (di Gabriella Bertizzolo)

Il romanzo inedito si è aggiudicato il Premio Letterario Internazionale “Gaetano Cingari” 2009 e il Premio Letterario Nazionale di Calabria e Basilicata 2010.

Genere: Narrativa

Breve presentazione dell’opera

Un arcano, insondabile legame unisce Davide, affetto da grave disturbo bipolare, ai bizzarri umori del Po che negli anni Cinquanta aveva allagato la casa dei nonni facendo morire di crepacuore nonno Isidoro e costringendo gli altri componenti della famiglia Narcolessa a trasferirsi chi a Vigonza, chi nei pressi di Ferrara... Proprio nel cuore della città estense il protagonista, tra momenti di euforia, raptus erotici, baratri depressivi, ricoveri spontanei e coatti, grazie a un’intelligenza fervida, a una grande sete di cultura e a uno straordinario senso dell’ironia, riesce a rendere sopportabile e unica la sua vita…

 

Prefazione a cura di Francesca Rappoccio

Figlio di Mercurio rappresenta per la forza, il coraggio contenutistico e la verve comunicativa una novità all’interno del panorama narrativo. È un viaggio negli abissi della psiche umana, forse un biglietto di sola andata per la follia, percorso sui binari di un’esistenza dall’apparenza normale e regolare.
È la storia di Davide, personaggio scomodo, borderline, esaltato e divorato da turbe psichiche che lo rendono ai più incomprensibile e indecifrabile. Come fu per il pazzo ne La Gaia scienza di Nietzsche quando comunicò alla piazza del mercato che Dio era morto, anch’egli subirà l’onta del rifiuto e della non accettazione esistenziale. Il protagonista raffigura il lato oscuro dell’uomo, rigurgito della società “normale” la quale vorrebbe addirittura cancellare traccia di quest’ombra che non può assumere sembianze d’individuo. Anche questa storia va raccontata e con audacia l’autrice Gabriella Bertizzolo lo palesa quando ci pianta i piedi a terra e ci costringe ad aprire gli occhi, come Alex di Stanley Kubrick, trasportandoci nei corridoi di un ospedale psichiatrico, tra ricoveri coatti e pazienti coscienti della propria umanità disgregata mentre noi, allibiti, assistiamo all’impenetrabile.
L’Autrice attraversa il solco della tradizione novecentesca in cui l’io è visionario, sminuzzato, tozzianamente allucinato, nel quale l’inconscio ha il sopravvento sul conscio. Ma il nostro “figlio di Mercurio” non appartiene alla realtà, è consapevole delle sue manie, non cerca comprensione per i gesti di autolesionismo o corrosione di una famiglia già fortemente assente, ma leale accettazione di una follia che può generare violenza.
Priva di toni critici è, inoltre, la constatazione di una famiglia incapace a gestire tali problematiche, ma che è lasciata sola e allo sbando ad affrontare l’inferno. Si tratta di una contrasto interno tra l’io e la patologia mai arrendevole, giacché il paziente è divenuto capace di dominare i meccanismi analitici appresi lungo l’arco della sua intera vita.
La comprensione, il nostro Davide, la troverà nel lettore e avrà un sostenitore in più nell’Autrice, specialmente quando si assisterà al sincero desiderio di esorcizzare la propria follia in tentativi, un po’ maldestri e sconclusionati, di imbastire relazioni interpersonali.
Per la bellezza e la complessità di anime, l’opera si presta bene a una resa teatrale e cinematografica grazie all’inserimento della dimensione di inquietudine in un periodare brillante, caparbio, intenso, fortemente chiaro e articolato. La scelta di un lessico volutamente crudo e contraddistinto da immagini sconcertanti, anche relative alle pulsioni sessuali quasi animalesche, serve a eliminare filtri nella descrizione dello squallore umano e del degrado familiare che fungono da sfondo alle vicende: ogni elemento è presentato con una certa durezza, senza fronzoli illusori. L’intento è generare un contatto diretto, graffiante quasi come delle spine sulla pelle, poiché dal dissidio interiore nasce la comprensione e da essa, in alcuni casi, l’accettazione. Poiché figlio di Mercurio, egli è dotato di un paio di ali che lo portano in alto facendone una spola tra il genere terrestre e la trascendenza e sottolineando ancora una volta le sue funzioni di “messaggero” tra l’uomo e Dio. Ecco spiegato chi è il nostro protagonista: ignoto e imperscrutabile alla maggioranza, in quanto collocato tra il terreno e il divino, tra il conoscibile e l’incomprensibile.
Per concludere, l’Autrice affettuosamente conferma l’aspirazione a riscattare quest’animo impalpabile e inafferrabile che, in parziale incoscienza, mantiene spiegate le ali, pronte a spiccare nuovamente il volo.

 

http://www.editrice-leonida.com/Ultime_pubblicazioni/pubblicazioni2013/139-bertizzolo.htm

 
 
 
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