Lepinia

Action Mutante... ovvero nuove dall'Ouso del Pratiglio


Nonostante avessimo qualche dubbio siamo riusciti ad uscirne vivi anche questa volta. Siamo entrati con una buona parte delle corde riportate dal disarmo di Campo di Caccia, giovedì mattina sul presto, e ne siamo usciti il venerdì pomeriggio. Arrivati ormai oltre le 30 ore, di cui più di venti con le mute, cominciamo ad essere abbastanza preoccupati su quanto ci resta prima di marcire direttamente dentro il neoprene. Il problema è che la grotta continua e dei nostri limiti umani se ne infischia. Dai circa -550 (in realtà -530) dell'ultima volta siamo scesi fino a -650. Rimasti con uno spit un moschettone ed una corda da 15 da 8mm siamo stati umiliati dall'ennesimo pozzo da 30-40. Per capirci qualcosa abbiamo fatto il rilievo strumentale fino al vecchio fondo. Ad un primo conto ci sembra che le stime fatte fossero abbastanza corrette, circa  20 metri di sovrastima. A questo punto la grotta dovrebbe per ora aggirarsi sui -680. Il ritmo è sempre lo stesso: pozzo, cengia stretta, pozzo, pozza, pozzo, cengia larga, pozzo. Praticamente non si riesce ad uscire da questa sequenza di verticali, sempre battute dall'acqua, con un diametro tra i 5 ed i 7 metri. L'idea è che si stia scendendo praticamente dentro il fascio di faglie che spacca in due il Malaina, e  che si vede anche in esterno. Lo spostamento dal rilievo sembra inestistente, e come sospettato, ogni pozzo ritorna sotto il precedente. L'aria continua a salire dal fondo, e fino ad ora abbiamo incontrato solo un'altro arrivo attivo. Per il resto un tubo. Ad una quota di circa  670slm, le prospettive cominciano ad essere emozionanti, ma devono seriamente fare i conti   anche con i limiti degli esploratori. La prossima punta andrà pensata ed organizzata molto bene, magari pensando ad un preventivo trasporto di materiali. Per difenderci dal freddo e dalla marcescenza invece non sappiamo proprio più che inventarci, ogni suggerimento è benvenuto. A breve inseriremo il rilievo reale ed una descrizione delle nuove zone esplorate.