Lepinia

La suonata degli eretici 15-17 /9/2000 da -410 a -600


“Scusi, sa mica per la nuova Atlantide?” “Per dove?” faccio mentre cerco di attraversare la vasca da bagno che qualcuno ha scordato alla base del pozzo dove sto scendendo. Bisogna stare attenti, l’ultima volta Antonio si era messo in testa di togliere il tappo e c’è toccato ripescarlo con lo scolapasta prima che scuocesse completamente. “Allora la sai o no per dove si deve andare? Qui son piu’ di trecento anni che si gira, non che abbia fretta, ma comincia a far fresco.” Atterro cercando di capirci qualcosa. Capirai si casca bene: un tizio mi guarda un po’ bianchiccio da una porta alta sopra il meandro. “No no, non ne so nulla di Atlantidi, siamo appena usciti dal monolito nero ed il massimo che cerco è il distributore automatico del caffè, che magari a prenderne quattro o cinque scopro che sto parlando da solo” “Paolo, quando passi stai attento alla vasca, mentre a questo sulla sinistra, se lo vedi, non gli dare retta è una allucinazione mia, non te ne curare. Va bene Bacone e la nuova Atlantide, ma tutto ha un limite o almeno dovrebbe averlo, penso mentre cammino lungo il meandro azzurro: “Ma sarà una cosa normale?” domando al rosso, mentre siamo immersi nell’acqua fino alla pancia, i sacchi alti sopra la testa ed i Viet che ci guardano dalle pareti. “Normale come un faraone eretico” risponde, mentre sulle pareti sfilano cartigli e bestemmie. “Si dice che anche lui si fosse comprato un rotolo di edelrid da 8 e fosse partito sulla via di Uruk ad esplorare, dando in culo a tutto il consiglio dei sacerdoti” “E che fine ha fatto?” domando, senza perdere d’occhio le facce che mi guardano ostili da dietro i bambu’, e tenendo pronto il passaporto diplomatico. “L’hanno sepolto vivo cancellando il suo nome dalla faccia della terra… Ma si sono scordati di ciò che sta sotto, così ha riempito i meandri e le gallerie del sottomondo di maledizioni contro i suoi nemici, ha avvelenato le loro acque, e quelli si che hanno stirato le zampe. Adesso si dice che lo si possa vedere lungo i gorghi del Mealstrom, e piu’ giu’ nella terra dell’Ultima Thule, dove non deve rendere conto a nessuno, nessuno gli rompe le palle, e lui continua ad esplorare” Intanto anche questa galleria è finita nell’ennesimo lago: “Io ho portato i sacchi, tocca a te costruire la zattera con i gambi dei funghi giganti” dico convinto. “Si ma questa è l’ultima…” “si, si, l’ultima prima del bar sotto il mare.”