Lepinia

Nuove dall'Erdigheta (versione di Paolo)


"Matrix. Ti interessa sapere di che si tratta? Che cos'è? Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. Quale verità? Che tu sei uno schiavo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è..." E io continuerei: Dovrai sperimentare da te, con le tue sole forze cosa significa scendere giù all'Erdigheta, strisciare per un meandro stretto, fangoso, infinito e ritrovarti davanti ad una condotta merdosa, allagata e che ti chiama e ti dice con forza, dai se hai coraggio supera la frontiera! Passa ancora una volta il limite, sperimenta l'ignoto, in un viaggio profondo, un viaggio dentro i meandri della tua psiche, nel tentativo di capire qualcosa di più di te, dei tuoi limiti, delle tue origini, del tuo essere dentro le viscere della montagna... A decidere di guardare in faccia alla realtà siamo in 3: io, Valerio Olivetti e Luigi Russo, tre pazzi, incoscenti, folli!!! Eppure, dal rilievo sembrava semplice, si trattava solo di scendere giu al ramo Matrix dell'Erdigheta, passare uno pseudo-sifone e proseguire le esplorazioni nella speranza di intercettare un mitico affluente che parlasse di acque dal vicino abisso Consolini e scivolare poi giu nei fantasmagorici vuoti sotterranei al di sotto di Pian della Faggeta... Che film che mi sono fatto?? Che c'era in quella sigaretta che m'avete passato?? I rilievi, managgia ai rilievi!! Mi fregano sempre, quando sto fuori, a casa seduto su un comodo divano, come ti inculano! Sono proprio una grande fregatura ed invece di fissarli e sognarci sopra, dovremmo sempre ricordarci che il rilievo è solo uno stupidissimo ed insignificante disegno, una trappola, assolutamene incapace di rappresentare, comunicare le difficoltà, l'impegno, la fatica che necessitano per la progressione in grotta... Entriamo alle 8 di sera e ci catapultiamo giu al fondo, sudo come un maiale, il sudore gronda dalla fronte, sono fracico, daltronde si striscia nello stretto, passaggi alti su meandro, sacco sempre ben stretto in mano, passiamo casa Baggins, i tre salti Grazia- Graziella e Graziealcazzo, poi è la volta di Strittola il tremendissimo meandro di Matrix! Si passa quindi a Sognando California sempre meandro stretto, fino ad arrivare alla Sala Cavalli e poi al Bivacco, un'ambiente reso piu umano, sarà perche ci sono materiali, fornelletto, cibo e ben due succhi di frutta però con scadenza 2002, ci rendiamo conto che di fuori il tempo passa ed a nessuno è più tornata la voglia di rivedere questi posti... L'ultimo tratto di meandro è sempre stretto (una costante...) ma adesso si aggiunge un'altra difficoltà, la fanga! E' un duro colpo per la psiche... per non scivolare non posso fare altro che strusciare per bene sulle pareti del meandro e cosi mi riempio di uno strato di fango, quello bello appiccicoso che mi appesantisce terribilmente la tuta e non gli permette di traspirare, questo significa che il freddo entrerà nelle mie ossa e non mi lascerà più, cazzo!! Arriviamo allo pseudo-sifone, una condotta allagata. Ci siamo! Il posto non è invitante, si affonda su uno strato di latte di monte e bisogna procedere a carponi nella merdazza, poi la volta si abbassa, ci si deve immergere nell'acqua ed inchinarsi per passare dall'altra parte, è il limite dell'ultima esplorazione... Mi accorgo che Valerio e Luigi mi fissano, mi guardano in silenzio, cosa vorranno da me? Cazzo!! Sono l'unico ad aver portato con sè la muta! Sapevo che per andare a vedere quel postaccio non c'erano alternative, però ora mi maledico, quanto avrei desiderato aver lasciato anch'io la muta fuori e aver portato solo calzamaglia e maglietta, così era sicuro che battevamo in ritirata! Non ho alternative, procedo con un desolato spogliarello e mi infilo la muta, poi mi diriggo verso la pozza, il passaggio è semplice, ci sguazzo dentro, poi ancora un altro con la volta bassa, poi la condotta si alza, ci si mette in piedi e riparte il meandro, grido agli altri che vado a dare un'occhiata, percorro un tratto di meandro fino ad affacciarmi su un pozzo sarà una decina di metri, ma bello largo e perfettamente rotondo. Mi prende l'entusiamo, la grotta si allarga e continua! Torno indietro, avviso gli altri. E' ora di andare ad esplorare!! LARGO AGLI ESPLORATORI!!