Le ragioni del mare

Il surrogato della felicià


Il desiderio se non può realizzarsi diventa un obbrobrio crudele che ci divora dall’interno.Un umore, un sapore, un movimento, un torpore, è ciò che  sentiamo vagare nell’anima, a caccia di cuore, a caccia di amore, (che in un artista spesso trova imitazione di  colore). Il sesso è un linguaggio, privarsi del sesso diminuisce le potenzialità dell’esistenza, e   praticare un  cattivo sesso riduce la qualità della stessa esistenza. A questo punto abbiamo due aspetti della sessualità, il sesso visto come espressione istintivo dell’essere umano e il sesso visto come passione, e quest’ultima altera l’anima e il corpo, creando una condizione di intensità unica.  Nel primo caso possiamo distinguere episodi di sesso tra persone consenzienti, ma non è presente una minima affinità e complicità, tra loro. Occorre vivere un momento temporaneo di condivisione. Quanto detto ci porta a fare una considerazione, che produce inevitabilmente il contrasto tra l’essere umano evoluto e l’essere umano animale, che  vivono dentro di noi. La ricerca veloce di felicità è un surrogato, un risarcimento della vita. Imitiamo un proprio desiderio, una realtà ideale. Quest’ultima ha lo scopo di condurre l’essere umano ad un bivio, da un lato la necessità di inseguire il desiderio e il sogno, dall’altra la necessità di affetto e amore.   L’essere umano vive un surrogato di emozioni. Nel secondo caso invece la passione è conseguenza di un legame profondo,  che genera uno stato sentimentale duraturo tra due esseri viventi. Il coinvolgimento  passionale favorisce un ambito di vita qualitativamente migliore e aumenta le potenzialità percettive e creative dell’individuo.                                                       L’unico timore è perdere ciò che si è raggiunto.