Le ragioni del mare

Architettura3: Casa Malaparte, "una casa come me"


Terzo appuntamento sull’Architettura, oggi prendiamo in esame la casa Malaparte, che nasce dalla matita dell’arch. Adalberto Libera, uno dei promotori del dibattito sulle moderne tendenze europee dell'Arte e sul Razionalismo. L’incontro tra l’arch. Libera e Curzio Malaparte avviene nel 1938, proprietario di Capo Massullo presso Capri, lo scrittore incarica Libera di progettare “una casa come me, dura, strana, schietta”.
L’architetto Libera accetta l’incarico, ma l’edificio terminato non corrisponderà al progetto di Libera, che ebbe un rapporto molto contrastato con il suo cliente Curzio Malaparte, che apportò molte modifiche a progetto di dell’architetto Libera. La casa Malaparte presenta il difficile rapporto fra cliente e architetto e fra Natura e Architettura, questo ha creato un edificio di notevole bellezza.Il progetto venne disegnato in scala 1/100 e prevedeva un volume elementare, prisma puro, tipico della ricerca razionalista, diminuito però verso terra della porzione parallelepipedo, per accedere alla terrazza. Erano conseguenti le piante e gli schemi distributivi: al piano superiore, in pianta lineare, la terrazza e il salone; al pianterreno il pettine delle camere, e la cucina, sfalsata di +0,50 cm.
La casa Malaparte presentava caratteristiche architettoniche come una copertura a volticine ripetute, prospetti scompartiti regolarmente, zoccolo di bugne rustiche. Progetto di sostanza analoga alla qualità del contemporaneo progetto del palazzo dei Congressi all’E42 (in particolare per il rapporto del corpo sopraelevato con le terrazze speculari).
L’edificio occupa tutta la larghezza del promontorio, nella foto, notiamo che l’architettura dell’abitazione comincia ad assomigliare ad una nave incagliata. Si nota la presenza di un vomitorio nella zona della cavea. In realtà, si trattava del passaggio utile dei muratori e dei materiali. Tutte le volte che Malaparte andava sul posto, si fermava a considerare l’apertura, la giudicava il mezzo concreto della continuità del paesaggio naturale con l’interno della casa e la candidava a ingresso assiale della casa stessa. Il caminetto sorge tra le finestre aperte a sud-ovest. Dei mobili superstiti poggiano sul pavimento di pietre bigie posate a opus incertum.
Malaparte si sarebbe impegnato nel tentativo di concretare la sua poetica nella sistemazione degli interni della casa, si applicò ai mobili, specie ai mobili destinati al salone. Ideò e fece fabbricare poltrone ipertrofiche come le poltrone immaginate da De Chirico e  divani eleganti, estenuati, come i divani dipinti da Savinio. Un tavolo dal ripiano di massello sinuoso, sostegni in forma di pigna, un oggetto delirante,  definito al limite del culmine daliano. Una panca dalla seduta serpentina e retta da rocchi di colonna, non furono trascurati gli arredi fissi.
Molto suggestiva la rampa a trentatre gradini  che connette direttamente terreno e copertura piana-solarium e salendo sembra che la terrazza si allontani invece che avvicinarsi a causa della strombatura rovescia. Sia l’architetto Libera che lo scrittore Malaparte crearono un’opera d’arte, un qualcosa che può superare le singolarità, attraversare il tempo.L’architetto  Francesco Venezia afferma: “Casa Malaparte è una sopraelevazione del luogo: l'enorme gradinata strombata e il solarium concludono, sul ciglio di Punta Masullo, la lunga serpentina del sentiero a mezzacosta e la stretta e ripida scalinata terminale. La residenza si sviluppa "al di sotto" e indipendentemente, colmando il vuoto tra il piano artificiale e la linea naturale della sella rocciosa”.architecture e cinema:Le Mépris (1963)Jean Luc Godard, Brigitte Bardot, Fritz Langein Adalberto Libera Casa Malaparte.