Le ragioni del mare

I Have a Dream-Io ho un sogno


"Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi!" Martin Luther King, Washington il 28 agosto 1963.
L'anno 1963 segna il centenario della firma del Proclama sull'Emancipazione, si rileva un anno indimenticabile per la storia americana e per lo stesso Martin Luther King. Ricordiamo alcuni episodi, che hanno tragicamente segnato la storia americana: il presidente degli Stati Uniti, J.F. Kennedy, autorizzò gli sceriffi federali a scortare alcuni studenti neri che volevano iscriversi all'Università del Mississippi e all'Università dell'Alabama; il capo della polizia di Birmingham, in Alabama, ordinò ai poliziotti di aprire gli idranti e di liberare i cani contro i giovani dimostranti, mentre  erano filmati dalle telecamere; l'assassino di Medgar Evers, segretario della NAACP. Episodi che rischiarono di far scoppiare negli Stati Uniti d'America una guerra civile. Nello stesso periodo Martin Luther King Jr, che pubblicava Why We Can't Wait.Il sogno di Martin Luther King è diventato realtà; Barack Hussein Obama sarà il primo presidente nero degli Stati Uniti, il primo uomo di colore ad insediarsi alla Casa Bianca.E' un segno di un indubbio coraggio al cambiamento da parte dei cittadini americani. In Barak Obama, gli americani hanno visto un uomo capace di dare nuove speranze finalizzate a significativi cambiamenti strutturali. Il punto fondamentale è che Obama, nel corso della sua campagna elettorale, è riuscito ad arrivare al cuore degli americani, dando loro la sensazione e la convinzione che un cambiamento non solo è necessario, ma anche possibile, riconducibile alla sua personalità caratterizzata da un giusto equilibrio di determinazione, sensibilità e freddezza.
Obama eredita un quadro politico molto impegnativo, la crisi finanziaria, ma soprattutto il dialogo fra israeliani e palestinesi, problema al quale i vecchi presidenti americani hanno dato importanza solo negli ultimi mesi di amministrazione. In merito alla crisi di Gaza, Obama non ha mai espresso la sua opinione e per questo motivo gli è stato conferito l'appellativo di realista, un Capo si Stato che sa trovare una risposta a tutte le domande. Obama crede nella potenza degli Stati Uniti, è convinto che possa guidare il mondo, tanto che negli corridoi della Casa Bianca è stato coniato il nuovo appellativo di "George W. Obama".