Le ragioni del mare

100 anni di Indro Montanelli


Domani 22 Aprile Indro Montanelli avrebbe compiuto 100 anni. Montanelli nasce a Fucecchio, Firenze, il 22 aprile 1909, lo stesso giorno di Rita Levi Montalcini, che tratteremo domani, da Maddalena Doddoli e Sestilio Montanelli, nasce nella casa di proprietà della famiglia della madre, fatto importante per gli abitanti del paese. Si è diplomato al Liceo di Rieti, da ragazzo seguiva il padre nelle sedi in cui svolgeva la funzione di preside; si laurea a Firenze in Giurisprudenza con 110 lode con una tesi sulla riforma elettorale del fascismo. Scrittore di libri, ma soprattutto grande giornalista, militando in diverse testate; debuttò su la rivista Frontespizio di Piero Bargellini, leggeva anche altre riviste, L'Italiano di Leo Longanesi e Il Selvaggio di Mino Maccari: periodici fascisti, ma che furono i primi a fare fronda, a rompere con il coro conformista del regime; influenzato dalla lettura de La Voce di Giuseppe Prezzolini, collabora nel 1932 con il periodico fiorentino l'Universale di Berto Ricci.Montanelli lo si ricorda per il giornale Il Corriere della Sera a lui molto importante, volle fortemente il suo ingresso al giornale, che dovette abbandonare quando la proprietà cambiò direzione politica e fonda il suo giornale Il Giornale nel 1974; la sua vita è contrassegnata anche da un attentato delle Brigate Rosse, che lo colpirono alle gambe, ma il fatto inquietante che Il Corriere della Sera uscì con un articolo: "attentato ad un giornalista" omettendo il suo nome, per lui molto denigrante e come lui disse subito dopo l'attentato: "se devo morire devo morire in piedi" ma non morì. Molto importante il suo rapporto con Silvio Berlusconi, infatti Indro Montanelli accettò il sostegno economico del Cavaliere ribadendo che: "Tu sei il proprietario, io sono il padrone almeno fino a che rimango direttore... Io veramente la vocazione del servitore non ce l'ho" giornale che dovette abbandonare perché di indole non servitore.Francesco Cossiga lo volle nominare senatore a vita, ma lui rifiutò, perché lo avrebbe tenuto lontano dai suoi commenti, era un giornalista che diceva ciò che pensava.Buon martedì.Suoi pensieri: "L'unico consiglio che mi sento di dare, e che regolarmente do, ai giovani è questo:combattete per quello in cui credete.Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne.Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio" , Soltanto un giornalista."Anche quando avremo messo a posto tutte le regole, ne mancherà sempre una: quella che dall'interno della sua coscienza fa obbligo a ogni cittadino di regolarsi secondo le regole"."La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi"."È pericoloso porre in modo sbagliato questioni sostanzialmente giuste"."Sempre più si diffonde sulla nostra stampa il brutto vezzo di chiamare Andreotti col nome di Belzebù. Piantiamola. Belzebù potrebbe anche darci querela"."Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente". "Non ho paura della morte, ma di morire". "L'ultimo conservatore Illuminato"