Le ragioni del mare

Architettura6: Luigi Russolo, l'arte dei rumori


Oggi prendiamo in esame un componente del Futurismo, Luigi Russolo. Egli nasce a Porto Gruaro il 30 Aprile 1885, è considerato il primo e più geniale compositore di musica futurista e costruttore di strumenti.Luigi Russolo esordisce prima come pittore e incisore, nel 1909 debutta nella mostra del Bianco e Nero alla Famiglia Artistica di Milano con un gruppo di acqueforti di sapore simbolista, qui conosce Boccioni si legherà di profonda amicizia, infatti i lavori successivi conformano le tematiche della produzione grafica bocconiana. Nel febbraio 1910 incontra con Boccioni, Bonzagni, Camona, Carrà, Erba, Martelli e Romani Marinetti e aderisce al futurismo. L'11 febbraio 1910 sottoscrive il Manifesto dei pittori futuristi e l'11 aprile il Manifesto tecnico della pittura futurista, iniziando così la sua militanza a tutte le serate futuriste e alle esposizioni organizzate in Italia e all'estero. Dal 1913 Russolo abbandona l'attività pittorica per dedicarsi ai "problemi musicali" dell'arte futurista.
Luigi Russolo: futurista non fascistaE' l'articolo di Giuseppe Prezzolini intitolato Fascismo e futurismo, pubblicato il 3 luglio del 1923, scrive:"Evidentemente nel Fascismo c'è stato del Futurismo e lo dico senza alcuna intenzione. Il futurismo ha rispecchiato fedelmente certi bisogni contemporanei e certo ambiente milanese. Il culto della velocità, l'amore per le soluzioni violente, il disprezzo per le masse e nello stesso tempo l'appello fascinatore alle medesime, la tendenza al dominio ipnotico delle folle, l'esaltazione di un sentimento nazionale esclusivista, l'antipatia per la burocrazia, sono tutte tendenze sentimentali passate senza tara nel fascismo dal futurismo".
Dal Manifesto dei rumori del 1913 nascono le sperimentazioni di spettacolari macchine sonore, chiamate gli intonarumori, con i quali Luigi Russolo realizzò concerti e performance. Lo studio di Russolo non era rivolto alla cacofonia, ma ad una ricerca scrupolosa e miticosa su acustica e armonia, creando strumenti che producessero scoppi, crepitii, ronzii e stropiccii; in una lettera al sua amico Pratella afferma: "L'acustica ci ha insegnato ben poco, poiché applicata specialmente allo studio dei suoni puri ha quasi completamente trascurato, finora, lo studio dei rumori".
Il suo studio non finì qui, trasferitosi a Parigi le sue invenzioni riguardarono anche la cinematografia d'avanguardia negli anni che restò in Francia 1928-1930.In quegli anni, Russolo frequentò gli ambienti del cinema sperimentale, suonando i suoi strumenti gli intonarumori e il Russolophone durante le proiezioni allo Studio 28,  che in quel momento andava per la maggiore. In esso si poteva visionare un percorso espositivo tre film el critico cinematografico Eugene Deslaw La marche des machines, Les nuits electriques e Montparnasse.Buon giovedì. "Luigi Russolo-Vita e Opere di un Futurista "