Le ragioni del mare

L'anima di Montmatre


La linea è rapida, incisiva, nervosa, sottile, sensibile; una linea funzionale che coglie con precisione espressionistica le forme, i corpi, lo spazio. Il colore è disteso ed è privo di modulazioni chiaroscurali. Le inquadrature e le prospettive sono libere, taglienti.E' l'arte di Henri de Toulouse-Lautrec ed è quella inconfondibile di un grande disegnatore, di un uomo che la vita ha fatto soffrire. Nato in una delle più nobili e antiche famiglie francesi, in seguito a due rovinose cadute giovanili, che gli avevano procurato la rottura di entrambi i femori, aveva visto arrestarsi la crescita delle gambe mentre il resto del corpo si sviluppava normalmente, restando per tutta la vita un deforme.Torturato dalla sofferenza fisica, umiliato dalla consapevolezza della sua deformità, sulle sue fragili gambe di bambino si sviluppa rapidamente un torso robusto e mentre il volto acquista una bruttezza grottesca e patetica, Henry reagisce con straordinaria forza d'animo alla crudeltà della sorte: non appena l'amore per l'arte e la pittura irrompono nella sua mente e nel suo cuore egli si trasferisce dalla campagna a Parigi, a Montmartre.
Qui conosce i più grandi maestri dell'impressionismo francese. Nei caffè, sino a tarda notte, si consuma di assenzio discutendo con Van Gogh sull'importanza dell'osservazione delle stampe giapponesi.Nottambulo per definizione, artista eclettico e passionale era solito lavorare senza sosta e bere molto, a tal punto da dimenticare spesso i suoi disegni per le vie di Montmartre. Si stabilì anche in una camera del Moulin Rouge per molto tempo, come se fosse un normale appartamento, e realizzò una collezione dedicata alle ballerine mentre si esibiscono in scena, oppure mentre si sciacquano il viso prima del sonno.Lautrec ama le donne, forse più della pittura, e incontra sempre un incredibile successo, infatti, la forza della sua opera si esprime, in tutta la sua potenza, nella figura femminile: nude, sfatte, affaticate, annoiate; profili sfuggenti, visi volgari o ammalati di solitudine, nascosti dietro i lustrini e i velluti della Belle Epoque.
Tante le donne che hanno mescolato la mente di Toulouse-Lautrec. Prima fra tutte Louise Weber, in arte La Goulue (La golosa), Jane Avril, Mademoiselle Cha-u-kao, una clown esse contorsionista, donne di bordello. Le amò in maniera totalizzante e struggente, a prescindere, ma una sola prese il suo cuore per sempre, Suzanne Valadon, già modella per Matisse e Renoir, dalla quale avrà un figlio che non vedrà crescere.Precursore su tutti, intuì l'immensa portata dei media e della reclam realizzando i primi grandi cartelloni pubblicitari, il primo dei quali per il celebre locale Moulin Rouge nel 1891. Egli realizza un grandissimo numero di opere: dipinti, acqueforti, disegni, litografie, manifesti illustrati, prodotti per stampa e disegni umoristici per diversi giornali. La sua vita fu un alternarsi di luci e ombre: ebbe periodi di grande successo grazie alla forza rappresentativa della sua arte e a quei momenti si affiancarono periodi di malattia, di solitudine, di sprofondamento nell'alcolismo, d'internamento in case di cura per malattie mentali.
Artista  eccentrico, geniale, scandaloso, bohémien, ironico, provocatorio, irriverente,  amò e succhiò la vita, convulsivamente, e la ritrasse con benevolenza e raffinatezza con il suo tratto soffuso e vivido, ciò che non aveva mai fatto con la sua stessa vita conclusasi prematuramente.La modernità di Toulouse Lautrec consiste nell'essere un "uomo nel gran deserto degli uomini", come diceva Baudelaire, di essere uomo senza vergogna di sorta, con l'orgoglio della sua deformità e l'entusiasmo di vivere. E lo ammetto, mi piace immaginare il suo sorriso e il suo sguardo sprezzante verso coloro i quali lo definirono il nano aristocratico o il nano zoppo, rivelando la più grave delle deformazioni, quella della loro Anima.Citazioni:
"L'amore esiste quando la brama d'essere desiderato ti prende tanto da sentire che potresti morirne", Henri Toulouse-Lautrec. "Dappertutto e sempre il brutto ha i suoi aspetti belli ed è emozionante scoprirli proprio là dove nessuno li ha visti", Henri Toulouse-Lautrec."Ho sempre avuto la sensazione che Toulouse Lautrec fosse mio fratello e mio amico. Forse perché Lautrec ha intuito, prima dell'invenzione dei fratelli Lumière, le inquadrature e le schematizzazioni del cinema, ma probabilmente anche a causa dell'attrattiva che il pittore ha sempre sentito per gli esseri diseredati o disprezzati, per coloro che le persone perbene chiamano viziosi.
E' difficile capire chi ci ha ispirato durante tutta la nostra carriera. Ma io so di non aver mai guardato con indifferenza un quadro, un manifesto o una litografia di Lautrec e che il suo ricordo non mi ha mai abbandonato. Questo aristocratico detestava il "bel mondo" e credeva che i fiori più belli e più' puri spuntassero sui terreni in abbandono e tra i rifiuti. Amava gli uomini e le donne, quelle vere, quelle dure, quelle profondamente ferite. Disprezzava le bambole imbellettate perché detestava, più di ogni altro vizio, l'ipocrisia e l'artificio. Era semplice e vero, magnifico malgrado la sua bruttezza. Per questo Lautrec vive ancora, grazie ai suoi quadri, nel cuore di ciascuno di noi", Federico Fellini.Buon inizio settimana.