Lessien,sei da me

affiora alla mente quel gesto quando sembravi dormire


C’è nei gesti, quelli automatici, quelli di cui non ti curi, quelli spontanei,tutto il nostro percepire le cose e soprattutto il trasmetterle: ti osservavo e non capivo.
Ti spiavo, ora che anche per noi, il tempo stava per riprendere a correre ancora, noi che lo avevamo dimenticato anche oggi chiusi tra quattro mura,lui e il suo trascorrere nemico. Poi ho chiuso gli occhi come te,cercando di seguirti nei pensieri, in quell’immobilità silenziosa che stavi cercando,anche se non sapevo bene in quali sensazioni ti stessi annullando..Avevo bisogno di sapere, di rendermi conto. Nessun rumore, lievi anche i tuoi respiri. Non so quanti minuti sono passati così, ho creduto che fossimo distanti, smisuratamente lontani nonostante i nostri corpi così vicini. Non una parola da minuti, minuti e minuti che mi scivolavano dentro senza rumori. Ed è stato proprio quando avevo ormai deciso di parlare io per prima,che ho sentito un dito sfiorarmi la pelle dell’incavo del ginocchio. Hai tracciato piccole curve concentriche appena accennate che se non fossi stata così presente ad attendere un messaggio non avrei percepito...Ecco che, senza parole, comunicavi con me, facendomi riscoprire il piacere di quella comunicazione non verbale che sa trasmettere in un movimento impercettibile ciò che hai dentro, ciò che avevo bisogno di avere….Non ho aperto bocca…
Ho solo assecondato la tua mano in un lungo respiro a liberarmi la mente la sentivo riempirsi d’estate, di un sorriso.. Momenti che facevi nascere così, come quel sole che tramontava dietro le persiane chiuse e aveva voglia solo di lasciarsi andare, dicendolo senza parole...@ Less