Letteratura Storia

RAFFAELLO, e i letterati amici: Tebaldeo, Baldassar Castiglione, Pietro Bembo.


 Clicca sull’immagine: Ritratto di Antonio Tebaldeo (in alto la scritta Tibaldeo), Firenze, Galleria degli Uffizi, Depositi, Inv. 1890, quadro 3558. Copia da un originale di Raffaello del 1516, olio su tavola cm 84x64.   Maria Alberta FaggioliSaletti 44▪L’AMICIZIA tra Raffaello,Tebaldeo, Bembo, Castiglione e il Bibbiena, raccontata dai loro ritratti.’Raffaello ha ritratto il nostro Tebaldeo’ (Ritratto del 1516, perduto): una lettera di  Pietro Bembo.  Sappiamo, da una lettera di Pietro Bembo, ammiratore di Raffaello, al cardinale Bibbiena (Bernardo Dovizi da Bibbiena), del 19 aprile 1516, che “Raffaello ha ritratto il nostro Tebaldeo [nel 1516  Tebaldeo ha 54 anni]  tanto naturale che egli non è tanto simile a se stesso quanto gli è nella pittura. E io per me non vidi mai sembianza veruna più propria. Quello che ne dica e se ne tenga Messer Antonio, Vostra Signoria può stimare da sé, … Il ritratto di Messser Baldassar Castiglione,o quello della buona e da me sempre honorata memoria del Signor Duca nostro [Lorenzo di Piero de’ Medici, Duca di Urbino?], parrebbono di mano d’uno de’ garzoni di Raphaello, in quanto appartiene al rassomigliarsi, a comperatione di questo del Thebaldeo. Io gli ho una grande invidia, che penso di farmi ritrarre anco io un giorno. Hora hora havendo io scritto sin qui, m’è sopragiunto Raphaello, credo io come indovino che io di lui scrivessi, … Per Dio non è burla, che hora hora mi sopragiugne  medesimamente Messer Baldassar, il quale dice che io vi scriva che esso s’è risoluto di stare questa state a Roma per non guastare la sua buona usanza, massimamente volendo così M. Antonio Thebaldeo”. Il Bembo evidenzia la naturalezza e la somiglianza. Nel ritratto, Raffaello sa infondere all'immagine che ha creao una "sembianza propria"  che è vita (arte e vita).Il ritratto del poeta Antonio Tebaldeo ci è noto anzitutto per l'elogio fattone dal cardinale Bembo nella sua lettera (del 1516) che dà  prova dei legami di  amicizia tra Raffaello,Tebaldeo, Bembo, Castiglione e il Bibbiena.  D’altra parte sappiamo che Raffaello ha dipinto nel 1516 non solo il ritratto perduto del Tebaldeo, ma anche il ritratto   del Castiglione (Parigi, Louvre), del Bibbiena (Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze) e forse quello del Bembo già  nel 1506 (Ritratto di giovane, a Budapest). Di Baldassarre Castiglione abbiamo scritto, del Tebaldeo  diremo più ampiamente. Resta da dire di Pietro Bembo e del Cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena.Pietro Bembo, umanista e letterato veneziano,curatore in gioventù delle Rime del Petrarca e della Commedia di Dante, ha frequentato la Corte Estense a Ferrara e quella di Urbino, poi si è recato a Roma, in qualità di Segretario del Papa Leone X.  Le sue opere più importanti sono le Prose della volgar lingua (1525) e le Rime (1530). Nelle Prose della volgar lingua, egli indica le regole per una lingua volgare unitaria come lingua letteraria, assumendo a modelli Dante, Boccaccio, Petrarca.  Bernardo Dovizi da Bibbiena, legato alla Corte Medicea di Firenze, segretario del Cardinale Giovanni de’ Medici, lo segue a Urbino (in esilio) dove conosce artisti e letterati (il Castiglione che lo inserisce come interlocutore nel Cortegiano). Di lui si ricorda una sola opera, La Calandria, commedia in prosa (non in versi) e in lingua volgare. A Roma, dopo l’elezione del Medici, Papa Leone X, l’amico Bibbiena, creato cardinale, diviene importante collaboratore del Papa. Con Raffaello il Bibbiena ha un rapporto di committenza e di amicizia. Pietro Bembo, Lettere,Edizione critica a c. di E. Travi. Commissione per i testi di lingua, Bologna1987, vol. II, p.117.   Carlo Dionisotti, Pietro Bembo, Dizionrio Biografico degli Italiani (DBI), Treccani, Roma 1966, vol. 8; Mirko Tavoni, PietroBembo, Enciclopedia dell’Italiano, Treccani Roma 2010.    Giorgio Patrizi, Bernardo Dovizi, detto il Bibbiena, Dizionario Biografico degli Italiani (DBI), Treccani, Roma 1992,vol. 41.