Letteratura Storia

GRUPPO POETI CITTA’ DI CHIOGGIA, “Canti dell’Anima” 2010


Maria Alberta Faggioli SalettiGRUPPO POETI CITTA’ DI CHIOGGIA, “Canti dell’Anima” 2010, Antologia di Poesie, volume XII, Prefazione e presentazione critica degli autori di Guidina Borella Lando, Conselve (Pd) 2010. Presentazione dell’Antologia: sabato 8 maggio 2010, Auditorium San Nicolò, Chioggia. Per la presentazione dell’Antologia del Gruppo Poeti Città di Chioggia, attivo dal 1991, l’ampia e bellissima sala dell’Auditorium San Nicolò era occupata in ogni sua parte. I poeti clodiensi sono infatti popolarissimi in città e fuori, come dimostra la presenza di numerosi Amici ed estimatori provenienti dal Veneto (tra loro alcuni politici), e da altre regioni italiane. Ecco i nomi dei poeti presenti con i loro componimenti nell’antologia del 2010: Maria Luisa Baldo, Guidina Borella Lando, Giancarlo Boscolo Mezzopan, Vincenzo Boscolo Sassariolo, Chetti Buseghin, Antonio Casarotto, Edda Cavallarin, Maria De Sario, Maria Grazia Frizziero, Olga Gallo Achille Grandis, Bruna Migliorin, Lucia Penzo, Maria Varagnolo, Rossana Veronese. Nella copertina, campeggia lo stemma del gruppo, eloquente per la città e per l’ambiente in cui essa vive, un impasto antico e singolare di acqua e terra. A riassumere ed esprimere il titolo, e con esso valori e messaggi delle poesie proposte, le parole della Presidente Guidina Lando nella Prefazione: Il mondo dell’essere, dei sentimenti è comprensibilmente molto vasto, poliedrico, complesso. Poeta è chi sa inoltrarsi in questa sfera tanto affascinante quanto misteriosa, coglierne luci ed ombre e trasformarle in’’Canti dell’anima’’. I Poeti, liberi di scegliere contenuti e stile, si esprimono in italiano, o in vernacolo, entrambi considerati capaci di esprimere il “linguaggio dell’anima”.  Nei componimenti in italiano, balzano all’attenzione affascinanti immagini poetiche e temi lirici, come, ad esempio, il pellegrinaggio dell’anima, a Parigi, nei luoghi emozionanti dei grandi scrittori scomparsi, Balzac, Zola, Hugo, Prevért… (Le pagine di Parigi, p. 17), il viaggio… in un mondo tuffato nel bianco (La Cappadocia, p. 96) e le violenze a danno di bambini, le allodole del mattino (Quando piange un bambino, p.60), condotti, come ha raccomandato Eugenio Montale, con il gusto di quel vocabolario segreto che “i grandi” ci hanno insegnato (E. Montale, E’ ancora possibile la poesia? Discorso in occasione del Premio Nobel 1975).La poesia in dialetto si collega variamente alla città: al folklore chioggiotto, fatto di pettegolezzo, fedele alla tradizione goldoniana (Maridarse! Ze un terno al loto, p. 101), o ad un momento storico drammatico tramutatosi in festa intitolata all’antica imbarcazione commerciale, La marciliana (p. 31). La festa fu istituita alla fine del Trecento, quando Chioggia, assediata dai genovesi, venne liberata dalle armate veneziane. Non manca un componimento malinconico dedicato agli attuali lavori nel Canale Vena, che attraversa la città da nord a sud, dove sono in corso interventi di ingegneria idraulica per salvare Chioggia dall’acqua alta (El Canal Véna ancuo, p. 38). Anche le foto che corredano l’antologia trattano questo avvenimento. Dedicata ad antiche modalità di pesca a strascico, La sacalièva, imbarcazione con reti a sacco, oggi vietate perché rovinose per i fondali (p. 8).  Sempre stimolante la favoletta in versi, nella quale gli antichi insegnamenti morali sono affidati ad animali, come il superbo branzino e lo stentariolo passarin (El belo, el bruto, p. 22) e la nostalgia delle sìnsole, le giuggiole da gustare come le dolci e acerbe illusioni dell’adolescenza (p.65).  L’affollata presentazione, come consuetudine, è stata arricchita da esibizioni musicali presentate da Maria Teresa Aprile, quest’anno con le musiche trascinanti di Astor Piazzolla eseguite dalla pianista Micaela Tiozzo, dal fisarmonicista Michele Bòscaro e da Francesca Sartorato, soprano.