Letteratura Storia

MARIA ALBERTA FAGGIOLI SALETTI


I Studenti[1]Questa commedia in versi, lasciata interrotta dall’Ariosto alla quarta scena del IV atto, fu ripresa dai suoi familiari, dal fratello Gabriele e dal figlio Virginio, rispettivamente con i titoli "La Scolastica" (pubblicata a Venezia, nel 1547) e "L'Imperfetta" (rimasta in un codice manoscritto).Quale la ragione del mancato compimento di questa commedia? Ariosto, in una lettera indirizzata a Guidobaldo della Rovere, il 17 dicembre 1532 (il sommo Ludovico è morto nel 1533), si limita ad affermare: Gli è vero che già molt’anni ne principiai un’altra [commedia] la quale io nomino I Studenti; ma per molte occupazioni non l’ho mai finita.[2]L’intreccio narrativo, intricato e poco ordinato, è difficilmente riassumibile. La trama, di tipo novellistico, con inganni e giochi di supposizioni, contiene riferimenti diretti alle facili illusioni del mondo contemporaneo, e alla predisposizione dell’uomo a lasciarsi ingannare. Per quanto riguarda le invenzioni teatrali, da evidenziare la trovata del personaggio del frate predicatore.[3][1] L. Ariosto, Opere minori, cit. [2] R. Trovato, Premessa, in L. Ariosto, Scolastica, Venezia 1547, rist anast. A. Forni ed., Bologna 1978.[3] G. Coluccia, L 'esperienza teatrale di Ludovico Ariosto, cit., pp. 88, 135-175.