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Messaggi del 12/04/2019

 

Filippo Valzano, Le dodici notti. Brani.

Post n°410 pubblicato il 12 Aprile 2019 da marialberta2004.1
 
Foto di marialberta2004.1

 Filippo Valzano, Le dodici notti. Racconto mitologico sul nuovo ordine universale, Book Sprint Edizioni 2018, pp. 258 (clicca sull'immagine). 

Brani scelti dall'autore

Lettura Brano 1 (pag.8): Fanciullo, mettiti a letto e ascolta la mia narrazione. Scoprirai nuovi mondi prima sconosciuti, verità nascoste, comprenderai meglio te stesso. Non permettere che la fiamma del tuo debole cuore venga uccisa dalla prepotenza delle tenebre. Io ti resterò sempre accanto, continuando a sperare in quel dono ancora sconosciuto. Impara che lo strumento vincente non è la distruttiva guerra ma l’eterno amore. Solo il passato può aiutarci a riflettere su tutto ciò. Quando saremo davanti a un bivio, che cosa sceglieremo? La guerra, conveniente e allettante, o l’amore, a volte travagliato? Molti hanno scelto la guerra e altri l’amore. I princìpi primari si scontrarono, diradando la fitta nebbia. Non scordare di amare e di rispettare chiunque. Non fare come molti divini che distrussero il nostro mondo. Ora ti narrerò le loro vite, tramate dal fato in un’intricata rete. Dormi sereno, piccolo Uomo.

Lettura Brano 2 (pag.12): L’eternità si susseguì implacabile e numerose creature videro la grandezza dell’universo creato in passato. Tra queste erano presenti i fratelli divini, tanto diversi alla nascita quanto al momento dei fatti narrati. Zeus,il minore, dopo aver affrontato l’ira paterna, possedeva l’animo più lucente. Il cuore di Ade, fin dal principio, era colmo di oscurità, destinata a espandersi e a infettare altre anime. Poseidone, infine, risultava nella terra intermedia, posta tra la cupidigia e la purezza fraterne, non potendo, perciò, prendere le parti o sostenere alcuna fazione. Zeus, dopo aver sconfittoil padre Crono, re di tutti i Titani, divenne il sovrano di ogni divinità, non curandosi della propria giovinezza, fomentando l’odio nei suoi confronti. I fratelli, perciò, non si arresero e continuarono quell’orribile guerra. Il rapporto che li univa con il tempo si sgretolò, precipitando in un burrone dioscurità. Ormai non erano più fratelli divini, non facevano più parte della stessa famiglia, erano diventati eterni rivali. All’improvviso Poseidone decise di deporre le armi, smettere di combattere contro il proprio sangue. Ciò scatenò l’ira di Ade e Zeus che decisero di esiliarlo nelle zone più profonde degli abissi marini.  

Lettura Brano 3  (pag.127): Quando Ade e Zeus visitarono Poseidone per convincerlo ad allearsi con loro, il dio marino vi si oppose dicendo: “Avete iniziato a soggiogare i regni ma, per controllare tutte le terre divine, avete bisogno del mio aiuto. Solo coloro a cui sono state affidate le zone più potenti dell’universo riusciranno a riunirle in un unico grande impero. Se il vostro intento è quello di garantire la pace e la prosperità a tutti i futuri sudditi, allora mi troverete sempre disposto ad aiutarvi. Ma se volete ottenere nuovo potere e soggiogare coloro che osano opporsi a voi, io mi unirò a queste impavide anime. Già sapete che non cederò all’oscurità come avete fatto voi in passato.”

 Lettura Brano 4 (pag.180): Dopo aver affrontato aduello Zeus e aver miracolosamente vinto, Tritone risponde alla madre Anfitrite che, preoccupata, gli domanda per quale ragione abbia deciso di affrontare da solo il re di tutte le divinità: «Non provo rimorso e mai lo proverò, perché affrontare Zeus è stata semplicemente la cosa giusta da compiere. Rifarei questa scelta mille e altre volte, fino al mio ultimo giorno. Se è questo ciò che serve per porre fine a un’inutile guerra, sono pronto a pagarne il prezzo. Anche tu, madre, hai compreso quest’unica verità. Noi non siamo nient’altro che pedine che si muovono seguendo un progetto già deciso. Se sul nostro percorso è presente l’oblio, non possiamo far altro che accettare la somma decisione, sperando che la nostra sofferenza non sia stata vana.»

 

 
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