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nuova pubblicazione di Gabriele Federici
Ho curato per le Edizioni dell' Orso di Alessandria il diario di viaggio in Italia redatto dal romanziere Giambattista Bazzoni nel 1839. Il volume s'intitola Da Milano a Napoli
Post N° 26
in questo caso a rendere affascinante il testo di viaggio sono i stessi luoghi visitati "nordici" e sconosciuti allora come la Lapponia
Post N° 25
In tal senso un caso interessante da studiare è quello della seguente opera di Giuseppe Acerbi, Travels through Sweden, Finland and Lapland, to the North Cape in the years 1798 and 1799 pubblicato a Londra nel 1802
Post N° 24
Indubbiamente, da un certo punto di vista, sono più affascinanti le prose di viaggio del primo Ottocento, perchè riflettono un clima culturale ancora ascrivibile, almeno in parte, al codice letterario del Grand Tour
Post N° 23
Oltre a questa differenza tipologica, occorrea nche valutare in sede critica la variante della cronologia che riveste un ruolo importante. Infatti nel Primo Ottocento si può individuare un età "eroica" del viaggio, dove questo assume valenze a volte eccezionali, mentre nel Secondo Ottocento l'esperienza odeporica assume già toni più banali, già consumistici
Post N° 22
Oltre alle ovvie differenze di contesti, vi è una profonda differenza d'impostazione tra le tipologie di scrittura tra le prose di viaggio aventi come tema l'Italia e quelle invece che tracciano un quadro più o meno esaustuivo degli stati esteri
Post N° 21
In tal senso pare opportuno ricordare alcuni testi come Spagna, Olanda, Ricordi di Londra, Marocco, cercando come nell'ultimo caso anche di offrire ad un pubblico piccolo borghese immagini di un esotismo lontano.
Post N° 20
Infatti, De Amicis, noto per il libro Cuore, fu anche compilatore di memorie di viaggio
Post N° 19
Dopo aver affrontato, in modo sintetico, alcune esperienze di viaggio in Italia, pare opportuno considerare quelle all'estero di un famoso viaggiatore Edmondo De Amicis
Post N° 18
Da notare poi che dall' esperienza di viaggio compiuta da Bazzoni traspare una forte partecipazione emotiva, non riscontrabile nelle prose odeporiche stese dal Bertolotti, che conferisce al dettato una certa tensione narrativa.
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