Lettere dal delirio

Casa Azul...


Piccola e bianca...due spicchi azzurri per finestre...dentro...un microcosmo...una bolla calda fatta di immobilità...un ventre aperto dove due creature più che umane...si muovono senza parlare...membra docili...come tentacoli di attinia...rosso cane...lei ha occhi velenosi...lo prende...con entrambe le mani...la bocca sulla vena del collo...tesa in uno spasimo lungo...vibrante...gli steli delle cosce...pienamente aperti...intrisi...l'uno dell'altra...l'uno dentro l'altra come la vite nel bullone...Senza parlargli...lei...continua a scrivergli con gli occhi...« Morirò rivoluzionario, proletario, marxista, materialista dialettico e di conseguenza ateo convinto. La mia fede nell'avvenire comunista dell'umanità non è meno ardente, anzi è più salda oggi di quanto non fosse nella prima gioventù [...] La vita è bella. Invito le generazioni future a purificarla da ogni male, oppressione e violenza e a goderla a pieno. »(Lev Trockij, dal Testamento, 27 febbraio 1940.[1])