Lettere dal delirio

Io...


"Città assurda, città strana di questo imperatore sposo di puttana, di plebi smisurate, labirinti ed empietà, di barbari che forse sanno già la verità, di filosofi e di etère*, sospesa tra due mondi, e tra due ere... Fortuna e età han deciso per un giorno non lontano, o il fato chiederebbe che scegliesse la mia mano, ma... Bisanzio è forse solo un simbolo insondabile, segreto e ambiguo come questa vita, Bisanzio è un mito che non mi è consueto, Bisanzio è un sogno che si fa incompleto, Bisanzio forse non è mai esistita e ancora ignoro e un'altra notte è andata, Lucifero è già sorto, e si alza un po' di vento, c'è freddo sulla torre o è l'età mia malata, confondo vita e morte e non so chi è passata... mi copro col mantello il capo e più non sento, e mi addormento, mi addormento, mi addormento..."Lasciare andare...lasciarsi andare...come mi è difficile...innaturale...fare un taglio al vestito di tutti i giorni...all'altezza del cuore...così che certi pensieri fluiscano...come me e te in quel ballo assurdamente bello...io tra le gambe tue...