Lettere dal delirio

La dolce compagna di sempre come la malinconia respirata affannosamente da soli tra i muri delle nostre stanze; una compagna e amica fedele che si presenta in un suono lieve ma continuo nei giorni che passano pigri e in quelli che corrono veloci, veloci come il vento quando non sai di dove viene o non sai dove va. E mentre continui a dormire il mondo ti perde piano piano dentro a quei sogni: sogni nei quali ti abbandoni dolcemente quando senti la sua mano accarezzare la tua pelle profumata dal desiderio di stringerti in un forte abbraccio lasciando che il bacio delle labbra assapori il calore dell'amore in una vita reinventata dentro la storia di tutti i giorni. E' la storia di ciascuno di noi, quella storia che ci prende per mano come una madre o come un'amica quando vuole insegnarci il senso forte dell'amore capace di dividere da sempre l'anima e il corpo delle persone più sensibili di tante altre che stanno intorno a noi. (Una buona domenica a te. Se ciò che ho scritto non ti piace, cancella pure liberamente). Un saluto.

Apprezzo...invece...la tua attenzione...grazie...

Ti ringrazio e ti auguro una buona settimana.

De nada...

No, non ti inventi diversa. Ti ci scopri. Spiazzando anche te stessa, a volte.

Succede sempre...

Calipso - Cos'è stato finora il tuo errare inquieto?/ Odisseo - Se lo sapessi avrei già smesso. Ma tu dimentichi qualcosa./ Calipso - Dimmi./ Odisseo - Quello che cerco l'ho nel cuore, come te./ P.S. Ancora vivi nella Valle dell'Inquietudine?

Resto...nella mia pietrosa Itaca...ove tutti...ritornano...