Lettere in Fumo

Jack in the box...


Gira la manovella... continua a girare tenendo la scatola tra le mani prima o poi salta fuori il famoso, inaspettato, il gelido e malvagio Jack... son due giorni che continua a saltellarmi in testa... Ci sei quasi ma non arrivi mai...Come la realta' sia surreale e come tutto sia esilaranteCapitolo 1(pref) I bambini non dovrebbero mai dormire... si adormentano ed il giorno dopo son cresciuti di un giorno... senza che nessuno se en accorga ogni cosa evolve, ogni cosa muta... ogni volta che accendi un mp3 nel tuo lettore ha un significato, un suono, un modo diverso... nulla e' mai la stessa cosa... Gregorio nel suo piccolo aveva ragione, quell'omone grande e grosso con la barba folta ed i capelli lunghi sciolti sulle sue spalle ci ha visto giusto... non bisognerebbe dormire... giusto per restare quel che si e'... ma quando si capisce chi si e'? quando ci si accorge di essere cio' che si e'? spesso sento dire "son fatto cosi'", "sono come sono" "non cambi mai..." e simili, ma siamo realmente sicuri di cio' che siamo?Difficilmente qualcuno si interpella su questo fatto... pochi dedicano parte del loro tempo ad ascoltarsi ed a capirsi... perche' restano le linee guida... resta il modo di confrontarsi con il mondo... ma il mondo stesso caria e muta... per necessita' si muta anche noi piccoli insignificanti uomini...Quando capiamo come siamo? a che eta' ci si accorge di non essere piu' un bambino? quando la propria mente arriva a scoprire di ESSERE e non solo di esistere? e perche'? perche' siamo cio' che siamo? perche' siamo fatti in questo modo? perche' ci pare di essere sempre noi stessi quando invece siamo solo incapaci di notare le piccole differenze? e perche' l'unica cosa che non cambia MAI e' la quasi surrealita' della natura che ci circonda, l'irrazionalita' della vita attorno a noi, la quotidiana comicita' di tutto cio' che accade?e' quello che provero', nel mio piccolo itinerario letterario autobiografico a scoprire essendo io una sorta di personaggio "Sveviano"...La scoperta di se ?Ho questa immagine in mente... la ho da giorni... risale al funerale di mio padre, ed e' cio' che mi spinge a notare i piccoli dettagli esilaranti che ogni giorno capitano anche nei casi piu' terrificanti che la vita stessa ci propone... ovviamente colti dal dolore, seriamente colpiti nel profondo da quella che e' la prematura scomparsa forse della persona piu' importante della mia vita, della quale forse, se mi andra', scrivero' in futuro, essendo, credo, l'attimo nel quale ho deciso, non capito, di essere un uomo e di dovermi comportare come tale... eravamo li, di fronte alla fossa, la terra che reclamava il suo figliolo, tutti pregavano in silenzio mentre degli orrendi uomini, i tipici becchini, calavano la bara... tutti chiusi nel silenzio reverenziale, tutta la schiera di parenti li per salutarlo lultima volta... il mio saluto fu un po piu' "vigoroso"... non essendo pratico, dio me ne scampi, di funerali, non avevo idea di cquanto sarebbe durata la cerimonia, mi apprestai dunque a trovare un po di terra da posare sopra alla bara, in un segno che reputo e reputerei "simbolico", il figlio che seppellisce, non viceversa, purtroppo qualche giorno prima aveva piovuto, creando non una terra sottile, quella tipica da film, ma delle grosse zolle dure e difficilmente smembrabili... e gia' ad inizio cerimoniale mi ero accaparrato un grosso pezzo di terra da poggiarci sopra... il tutto duro' una frazione di secondo, chiusi gli occhi a pensare, li riaprii, stavano gia' calando la bara... guardai la zolla che avevo in mano, con tanto di ciuffi di erbetta e sassolini incastonati e mi avvicinai velocemente al bordo del precipizio... non riuscendo piu' ad appoggiare la terra la lasciai cadere, cadde esattamente sul coperchio della bara con un tonfo sordo e forte che nel silenzio del quadretto credo fece saltare per aria un po di gente, i tiranti che reggevano la bara traballarono un po e per qualche frazione di secondo credetti di vedere le salme di mio padre con tutto l'armamentario fare un bel volo e schiantarsi a terra... nulla di tutto cio'... il silenzio non venne rotto se non dal tonfo... ma a me fa ridere tristemente che mio padre se ne sia andato lasciandoci tutti mentre un pirla gli lanciava zolle di terra... lapidato dal suo stesso figlio... questo mi fa tristemente sorridere, quei sorrisi un po malinconici che mascherano la lacrima che vorrebbe scendere, ma vista la situazione quasi fan ridere... questa e' la parte esilarante di ogni cosa...Questo introduce forse il tema padre della faccenda... un episodio del genere, raccontato in questa maniera, non puo' far altro che quantomeno sorridere, mentre visto, in quella situazione non poteva far altro che far piangere... sono le scene fantozziane del carro funebre che perde il suo carico per strada, quanti di noi han ris vedendo quelle scene? tralasciando la fiction, quanti di noi avrebbero invece pianto essendo parenti o amici del defunto? perche' esorcizziamo cosi' i nostri dolori? questa cosa non ti abbandona mai... permea il modo si vivere degli esseri umani... ripensando ad ogni cosa che mi e' andata male in vita c'e' sempre quell'alone di comicita' che non mi abbandona... eppure in quei momenti non la trovavo tanto divertente... questa e' l'evoluzione della situazione... la situazione resta ma viene vista con occhi ogni giorno differenti... e' esilarante pensare come, ora, siano le 4.42 di notte ed io non riesca a dormire... e che tra dolore fisico, insonnia e pensieri io trovi la forza di scrivere mirando ad un progetto che, come sempre, cadra' nel ieri e non evolvera' come tutto il resto... inizio cosi' questo mio nuovo "intento", questo mio nuovo progetto atto solo a capirmi meglio... come Svevo questa sara' la mia vita passata... oggi e domani non lo so...