Lettere in Fumo

Joe "Scar" Mayer (Racconto parte 1)


Fermo' la "model J" tra la nebbia, quell'auto gli era costata una vita... se la poteva permettere solo per via del lavoro fin troppo sporco che faceva... a lui toccava sistemare i casini che la gente comune combinava... facendo pagare decisamente poco per quel che sovente si trovava a dover fare... ma del resto il lavoro e' lavoro... guardava i grossi cancelli in ferro che separavano la tenuta Beiron dal resto della citta'... gli occhi ormai erano abituati al buio, aveva guidato per 5 miglia coi fari spenti solo per seguire un auto nera con la targa inglese... "inglesi... che mi venga un colpo se non stan combinando qualcosa di grosso..." penso'... allungo' la mano sul sedile affianco, carezzo' dolcemente la sua fida Sandy... "tu piccola sei pronta?... non si sa mai... potresti anche dover sputare piombo stanotte..." e nel pensare cio' osservo' i proiettili luminosi gia' nel caricatore... La tenuta era immersa nella nebbia, si vedevano solo le alte mura di cinta coperte di edera che saliva, saliva fino ad abbracciare delle figure di pietra ai margini del cancello... non una luce... tutto taceva, eppure aveva visto degli uomini entrare di soppiatto in quel giardino con un grosso sacco, una sbirciata veloce e subito dopo quegli uomini richiusero il cancello alle loro spalle... "... Sandy piccola Sandy... mi chiedo quando andremo in pensione io e te..." tolse le chiavi dal cruscotto, apri' la portiera della sua J-SJ e scese... non un filo di vento, solo la nebbia che avvolgeva ogni cosa... nebia fredda ed umida... si strinse l'impermeabile addosso e calco' il cappello in testa... mise le mani in tasca e ne tiro' fuori un pacchetto di sigarette, lo osservo'... "e' ora che la finisca con voi piccole bastarde..." prese una sigaretta e se la mise in bocca... ne accese una aspirando profondamente il sapore di zolfo che dal fiammifero passava al tabacco... mise le mani in tasca e stretto nelle spalle si avvio' al cancello... passo su passo si avvicinava, e brividi gelidi si facevano piu' audaci correndo ed avviluppando la schiena di "scar"... il fumo denso, misto ad alito invernale si mescolava con la nebbia... i passi risuonavano pesanti per tutta la strada... la tipica strada che di inverno si svuota, che solo i pazzi e le bestie osano attraversare... erano anni che pensava a quale delle due stirpi apparteneva, ed ancora non aveva trovato risposta... sorrise pensando ad una bestia pazza... arrivo' al cancello, era socchiuso... quegli uomini avevano lasciato l'invito per un ficcanaso come lui... sposto' lentamente il cancello facendo attenzione a non far rumore... lo apri' abbastanza da poter appena passare, si sfrego' le mani intirizzite sebbene vi fossero dei bei guanti neri di pelle a coprirle, fece un ultimo tiro e getto' la sigaretta a terra... "ci siamo piccola... Sta pronta...".Quando quella ragazzetta con i capelli castani entro' nel suo ufficio lui, li per li, non volle accettare... erano sicuramente ragazzate, nulla che realmente avrebbe richiesto il suo intervento... si limito' a darle il numero della polizia... eppure quella ragazza aveva il volto contorto in una maschera, una maschera di tranquillita' solo per non far trasparire una paura forse piu' antica di quella del buio stesso... dopo aver sentito uno strano racconto, una accozzaglia di storie su fantasmi e gente che sparisce, un classico, decise di investigare sulla sparizione del padre... ovviamente le avrebbe fatto pagare parcella tripla qualora non vi fosse stato nulla di strano... per quanto lo riguardava il vecchio avrebbe potuto tranquillamente essere scappato con una ballerina... o aver bevuto troppo ed essersi perso nei sobborghi di questa citta' maledetta... eppure qualcosa lo spinse ad accettare... qualcosa negli occhi di quella ragazza lo aveva colpito... lei si limito' a dargli l'indirizzo della casa del padre... fu li che vede la macchina con la targa inglese per la prima volta... e i due uomini salirci con fare sospetto... perche' stesse entrando armato nella tenuta Beiron non lo sapeva...La tenuta era un immenso giardino, un enorme parco con grossi alberi e siepi, il vialetto che portava alla villa era coperto di ghiaia, e si vedevano chiaramente i segni di qualcosa di pesante trascinato per tutto il vialetto... "strano, non credevo fosse cosi' grande questa villa... in questa maledetta citta' e' tutto cosi' piccolo..." segui' il vialetto camminando sull'erba, non vedeva distante, ad ogni passo la nebbia sembrava farsi sempre piu' fitta, quasi palpabile... tutto era calmo, silenzioso, riusciva quasi a percepire il battito del proprio cuore... e a giudicare dalle sue sensazioni stravaganti probabilmente non era il solo a sentirlo...Arrivo' di fronte alla villa, una enorme villa coloniale, i muri erano per meta' coperti di piante rampicanti, che salivano fino alle finestre avviluppandole e dando loro un aspetto grottesco, l'ingresso della casa era al primo piano, due rampe di scale troneggiavano di fronte ad uno spiazzo circolare con in mezzo una fontana vuota... la porta di ingresso era spalancata... si guardo' attorno... il silenzio lo metteva a disagio "come vorrei essere in un night a bermi un bourbon... almeno li c'e' un po di vita..." non fece a tempo a finire di pensare la frase che un forte grido, quasi sibilante gli fece saltare il cuore in gola e gli procuro' parecchio dolore alle orecchie... "che diavolo... che diavolo era?" tolse la sua fida Sandy dalla fondina, tiro' il cane con una delicatezza che si usa solo con una donna, e strisciando spalle al muro si avvio' alla porta di ingresso... scalino dopo scalino saliva mentre il pensiero del racconto della ragazzetta torava gli tornava in mente... forse aveva ragione... li, li c'era qualcosa di strano... L'interno della casa non era come lo immaginava, immaginava pavimenti pregiati e ben lucidati, mobili e quadri antichi... almeno da fuori quella casa dava una gran bella impressione... invece nel centro dell'ingresso il pavimento si apriva in un foro sopra il quale alcune assi erano state poggiate, dei quadri restava solo l'orma sbiadita sui muri, era buio, completamente buio eppure lui riusciva a distinguere perfettamente tutte le sagome all'interno della sala... le scale salivano riproponendo l'architettura dell'esterno, due rampe semicircolari salivano di parecchi metri verso un ballatoio dal quale penzolavano i resti di un antico passamano, a destra ed a sinistra c'erano rispettivamente due porte, una per lato... e di fronte a lui un lungo corridoio che si perdeva nel buio... il soffitto era decorato da un grosso lampadario in gristallo, forse l'unica cosa che avrebbe valso qualcosa in quell'atrio... con il sangue che si gelava dentro le vene stesse decise di entrare in casa... alcuni sassolini, presumibilmente del giardino erano dispersi sul pavimento... senza dare indicazione di dove, chi li aveva trascinati in casa, fosse andato... "... si, un bel night... e due belle ballerine sulle mie gambe... ma che dico due... facciamo pure tre... non sei gelosa vero Sandy?" penso' sorridendo... si avvio' verso il corridoio pensando che i due che avevano lasciato il cancello aperto non avrebbero usato piu' buone maniere di prima richiudendo le porte, e che probabilmente le scale erano pericolanti, non avrebbero retto il peso di due persone e di un sacco dal contenuto misterioso ma forse fin troppo intuibile... in casa faceva quasi piu' freddo che fuori, almeno non c'era la nebbia, ma l'aria che si respirava era l'aria di una casa che non viene aperta da secoli... umida e polverosa... il corridoio era coperto di sporcizia, da entrambi i lati, tranne al centro dove c'era libero passaggio... "ci hai visto giusto anche sta volta... anche qui han trascinato qualcosa..." e compiaciuto prosegui' stando al centro del corridoio... il silenzio era quasi assordante... in una vecchia casa come quella qualche scricchiolio o qualche topo di solito un po di rumore lo fanno... invece era tutto congelato... fermo... buio... quella casa era il ritratto stesso della morte... Il corridoio proseguiva per alcuni metri, da entrambi i lati c'erano diverse porte, alcune distrutte, altre perfettamente in piedi, ma davanti ad ogniuna c'era la stessa sporcizia che ricopriva il corridoio, carta, polvere, legno marcio per lo piu'... fino a quando la scia nel centro del corridoio svolto' a destra attraverso una grossa porta, incautamente lasciata aperta... si appoggio' al muro, e si allungo' per sbiciare... la sala doveva esser stata una gran bella stanza da pranzo, ampia, con delle belle finestre sulla parete opposta... al centro della stanza il sacco vuoto che i due uomini di prima stavano portando... controllo' ancora un po che non vi fosse nessuno... appurato cio' si decise ad entrare, arrivo' al sacco, si inginocchio' e lo raccolse... "che ne dici Sandy? c'e' da divertirsi stasera..." Era nel mezzo della stanza vuota, si guardava attorno cenrcando di scorgere qualche altra cosa strana o degna di nota... impettito con la sua amata pistola stretta in mano... Prese un respiro profondo, come se stesse annusando l'aria, sbuffo' e sorrise... tiro' fuori una sigaretta dalla tasca, ripose la pistola nella fondina e con voce calma e profonda, accendendo un fiammifero disse "ho capito che gioco e'... mostrati, puoi nasconderti alla mia vista ma il mio naso non fallisce..." dall'oscurita', celata come una serpe si nasconde tra i massi, come la notte stessa striscia tra le foreste una mano affusolata ed aggraziata usci' da un angolo della stanza, quell'angolo non aveva nulla di particolare se non il fatto di essere piu' scuro... "ti osservavo da prima..." disse una voce sinuosa e sensuale... ed una gamba segui' la mano... "chi sei?" continuo'... "veramente, credo che tu non voglia saperlo... invece tu devi essere la padrona di casa... strano che una donna lasci una casa in queste condizioni..." "... oh questo e' nulla... devi vedere le condizioni che garantisco agli uomini..." "Scar" sorrise mise una mano in tasca e con voce sicura continuo'... "... gia', agli uomini... non a me... mostrati prima che perda la pazienza..." una risata femminile, quasi sibilante preannuncio' il materializzarsi di una visione da togliere il fiato, non tanto per la visione in se, ma quanto per il fatto che come fumo che si condensa di fronte a "Scar" si creo' un corpo femminile sorridente in ogni forma... dalla pelle bianca come porcellana, i capelli neri come la notte, labbra rosse quasi come il sangue... la figura era totalmente nuda, e lasciava alla vista ogni linea, ogni curva era un chiaro segno di perfezione, ogni centimetro di pelle aveva quella sensualita' che solo un corpo di donna puo' avere... "Scar" rimase per qualche lungo secondo con gli occhi sgranati, ad ammirare quello che sicuramente non aveva forgiato la natura e che neppure un dio avrebbe mai concepito... "... non sei sorpreso uomo?" "sorpreso? ci vuol ben altro che un paio di tette per soprendermi bambola... contavo di aprirti un nuovo foro in fronte, ma visto che a questo punto il benvenuto e' stato piu' cordiale del solito... credo che prima mi dirai dove sta un uomo... un vecchio che i tuoi scagnozzi han portato qui..." la donna si avvicino' lentamente, a passi leggeri, con la stessa sinuosita' di un cigno che lentamente sgranchisce le ali... "senti senti... e' per questo che sei qui? per salvare un vecchio ubriacone dalla sua piu' piacevole... rilassante e unica vera notte?" si mise alle spalle di "Scar" gingendogli una spalla e poggiando la testa affianco al collo, allungo' le labbra verso l'orecchio di scar e sussurro' "... non privare quel vecchio della sua rinascita uomo... anzi resta con me..." e con voce sempre piu' maliziosa ed invitante "... resta e posso farti vivere l'eterno piacere della notte..." "spiacente bambola... ho gia' la ragazza... e' un po fredda a volte... ma basta saperla usare per farla scaldare subito... " Con un movimento lento e sicuro scar appoggio' la pistola esattamente al centro della fronte della donna, tiro' il cane e disse "ecco, Sandy ti presento questa signora, signora ti presento la mia ragazza, e' un po gelosa ma scommetto che non le fara' alcun male... sempre che vogliate collaborare..." "...credi seriamente di poter far qualcosa con questa arma?" "posso sempre premere il grilletto..." "perche' non lo fai allora?" "voglio sapere dove sta il vecchio... nulla di personale... ma sua figlia lo rivuole..." "ah... quella smorfiosa..." "si la smorfiosa, ora mi dici dove lo trovo?" "non hai ancora premuto il grilletto..." "come vuoi..." Un colpo di pistola si udi' echeggiare per tutta la casa... un fiotto di sangue dalla fronte della donna usci' velocemente andando a colpire "scar" ed il pavimento... per qualche istante l'eco dello sparo risuono' metallico nella stanza... poi un tonfo... carne morta sul pavimento... "Sandy ha parlato... " una linea di fumo usci' dalla canna della pistola ricoperta di sangue, "Scar" si volto' per osservare la donna... l'odore della polvere da sparo si spandeva per tutta la stanza, scar tolse un fazzoletto dalla tasca e inizio' a pulirsi il viso... Si chino' sul corpo un po sorpreso... allungo' una mano verso la bocca della donna e ne sposto' un labbro... nulla, denti perfetti... "non ci voleva..." sospiro'... "ti sei goduto lo spettacolo... ora esci... vedi di non mandarmi qualche tuo stupido servitore invasato questa volta... ho ancora diverse pallottole..." un sibilo alle spalle, la consapevolezza di aver ucciso una ragazza quasi innocente, e l'aver sbagliato dopo tanti anni senza errori stupidi come quello di aver pensato e non aver riconosciuto il proprio obiettivo... un forte dolore alla nuca, lo sguardo si spegne, le forze mancano... ora diventa davvero buio... l'ultimo suono e' una risata maschile profonda, che nula o quasi nulla ha di umano... come in sogno, trascinato e legato... le ultime frasi si perdono nel sonno... eppure recitano tanto normali quanto sinistre... "legatelo, di lui ce ne occupiamo dopo... e fate sparire quel corpo..."... si, era meglio il Night...Prossima puntata quando avro' ancora voglia di scrivere...