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Nick Cave e lo stile dell'anima


Nick Cave scrittore? Anche le rockstar adesso?Che stupido sentire queste esclamazioni, che stupido sentire che anche la gente che che non ha opinioni, deve comunque manifestare la sua opinione. Nick uno scrittore lo era già, i suoi testi non sono altro che poesia, la musica si sposa ai testi come è per Dylan, non è e non è mai stato il contrario. Henry Lee cantata con la brutta e dannata Pj Harvey, è la prova evidente che la letteratura ha mille facce, come la musica. Con il suo "La morte di Bunny Munroe", Nick Cave ci regala una speranza, quella di poter amare ancora nonostante nel cuore non ci sia rimasto altro che alcol e sigarette.L'ultimo viaggio di un commesso viaggiatore alla ricerca di un'anima. Bunny Munro vende prodotti di bellezza, miraggi alle solitarie casalinghe della costa del sud dell'Inghilterra. Alla deriva dopo il suicidio della moglie e in lotta nel tentativo di mantenere una presa sulla realtà, Bunny fa l'unica cosa che gli viene in mente: si mette sulla strada che è sempre stata la sua, con il figlio Bunny Junior di nove anni a rimorchio. La peregrinazione diventa sempre più bizzarra e frenetica, e il viaggio lo porta inesorabilmente a una resa dei conti. Sulla via, riemergono gli spettri del passato - padri decrepiti, fantasmi vendicativi, mariti gelosi e eccitati killer psicopatici e vengono a riscuotere i loro crediti. Incandescente e moderno racconto morale, il romanzo è anche il tenero ritratto di una complessa relazione padre-figlio da parte di un mito vivente della musica internazionale. Se poi leggete quest'opera ascoltando la sua musica, allora avete tutto, avete le immagini, avete l'america, avete la colonna sonora, avete la vita che vi aspettate da un romanzo, vivrete luna vita in più. Da leggere. Mike La Volpe