Libri di Libero

Il futuro del libro è nell'e-book, parola di Alessandro Cascio. Intervista con l'autore.


In realtà una delle cose che più ti appassiona di Alessandro Cascio è il trasporto con il quale parla di letteratura o di altri argomenti a lui cari, per questo parlai di lui tempo fa e torno a parlarne adesso con un'intervista che vi avevo promesso ma per i motivi che sapete già, non mi è stato possibile fare prima d'ora. Io, che in facoltà ho lottato con docenti e rettori per l'inserimento di un sistema più consono all'era che stiamo vivendo, ho sentito queste parole mie e credo che molti di voi non saranno d'accordo, ma di certo non potranno contestare la loro validità. Alessandro Cascio ha appena pubblicato tutti i suoi romanzi in e-book, una cosa insolita per uno scrittore pubblicato che dovrebbe trattare ogni manoscritto come fosse un bene prezioso da usare come merce di scambio per sbarcare il lunario, li ha prezzati a poco più di un euro e ha avuto un piccolo successo di vendite, il perchè è racchiuso in queste sue parole. Non hai mai considerato uno spreco pubblicare così di getto dieci, dodici libri virtuali che avresti potuto usare per raggiungere un livello più alto di pubblicazione? Vedi Mike, io non credo che ci sia davvero un livello massimo e uno minimo, credo ci sia la scrittura pessima e quella ottima. Per farti un esempio io ho venduto in tre mesi ad oggi 1132 copie, 30 solo negli ultimi cinque giorni. Come mi dice sempre il mio editore Gordiano Lupi, c'è gente a Rizzoli che vende cinquecento copie, ma ti dirò di più, c'è gente di Minimum Fax che ne vende venti e anche meno. Per me è uno spreco smettere di scrivere per attendere i tempi che l'editoria richiede (io ho publicato nel 2011 un libro scritto nel 2006), magari i pensieri poi si appannano, magari in quel fragente avresti potuto partorire capolavori e invece te ne stai lì a pensare a come diventare una star e a vantarti di essere approdato alla Fazi, di essere esposto in libreria, omettendo il fatto di aver venduto dodici copie in sei mesi. Lo spreco sono i libri che vanno al macero, non certo le mie pubblicazioni.Come mai l'e-book e non una stampa?Perchè per scrivere il romanzo al quale sto lavorando adesso devo girare un po' il mondo, tra Los Angeles, Praga, Monaco, Cuba e l'ultima volta ho dovuto raggiungere la Repubblica Ceca con una valigia piena dei libri essenziali per la mia ricerca storica, tutte biografie e se come me sei un ricercatore, sai bene che gran mattoni che sono. Solo le biografie di Elvis, ad esempio, sommate fanno circa seimila pagine. E la mia ricerca riguarda almeno una ventina di cantanti e non solo. Ho cercato qualcosa che potesse aiutarmi e rendermi il lavoro più facile, ma l'unica cosa che ho trovato (e comprato) è un romanzo essenziale su John Lennon scritto da una delle sorelle del compianto Beatles ed edito da Giulio Perrone. Tutto qui. Avevo in valigia l'equivalente in carta di un piccolo limoneto da giardino.Però io so che c'è dell'altro.E' vero, l'immediatezza e l'antipatia verso certi modi di agire di molti editori è l'altro, ma per lo più è l'immediatezza che mi ha portato a prendere la decisione di pubblicare solo in ebook. Io sono uno scrittore nato nel web e da sempre è così che comunico con i miei lettori. Per dimostrarlo ho postato nei miei vari siti alcune centinaia di commenti, lettere, messaggi e altro, mandatimi dalla gente in tutto questo tempo. Le persone non compravano molto i miei romanzi cartacei perchè abituati ad un rapporto con le mie parole veloce, gratuito, immediato appunto. Comprare un cartaceo vuol dire dover ordinare in libreria e aspettare giorni, dover usare la carta di credito per comprare on line e aspettare il corriere e sopratutto spendere dieci volte la spesa che io ho proposto con le mie nuove pubblicazioni. Sembra quasi irreale per chi mi segue da anni, avere a che fare con la carta stampata (anche se ad onor del vero io ho già pubblicato in cartaceo cinque romanzi, pubblico trimestalmente con UT della Ediland Edizioni e partecipato per una decina di raccolte).Per chi non lo sa, vendere milleduecento copie in e-book in tre mesi, per la piccola editoria è una grossa impresa, per quale motivo credi che i tuoi lettori ti comprino? Perchè cerco di dar loro novità, non solo nella struttura delle storie, ma nella narrazione. Non ho mai scopiazzato, ma negli anni, fin da quand'ero bambino ho sempre cercato un mio stile che potesse essere riconoscibile tra tanti. Cerco la purezza della frase, del periodo, della storia, sono davvero cose che sento e non scrivo mai per far colpo. Perchè io non scrivo quando mi conviene, io scrivo sempre e comunque, sia nei momenti alti, che in quelli bassi, se non dovesse più seguirmi nessuno, io non cambierei mestiere, ma continuerei a fare lo scrittore, sconosciuto, isolato, bistrattato, ma pur sempre lo scrittore. Perchè cerco di far riflettere senza mai prendermi troppo sul serio, c'è molto più senso dell'umorismo in un'omelia che in molti dei libri dei miei colleghi. Mi comprano perchè non costo un cazzo e in due minuti hanno un mio romanzo nel loro pc, poi possono stamparselo, farselo relegare come fosse un cartaceo comprato in libreria nella copisteria sottocasa.Credi che l'e-book abbia un futuro? Assolutamente sì, è solo questione di tempo, ci devono essere dei precursori certo, ma tutto avverrà in fretta, non ce ne accorgeremo neanche. Molti colleghi o lettori mi scrivono per capire come poter pubblicare in ebook. Io lo spiego e per ora dodici scrittori hanno già seguito i miei consigli. Ma c'è di più, oltre a Giulio Perrone, ci sono Il Foglio e Historica con le quali ho pubblicato in cartaceo che stanno attivandosi per creare una collana virtuale. Sacha Naspini di Elliot Edizioni ha appena pubblicato tutti i suoi romanzi in ebook, Mondadori, Einaudi e la Sellerio hanno iniziato a pubblicare i libri "di massa" in digitale, ma prima o poi per ogni romanzo ci sarà un equivalente virtuale. Col tempo scompariranno gli editori a pagamento che non servono a nulla, scomparirà la microeditoria e resterà a galla solo l'editoria dei talent scout come quella de Il Foglio Letterario o Stampa Alternativa. La media editoria passerà al digitale e la grande editoria proporrà in ebook la metà della produzione. Io ci sono stato nei paesi dell'est che noi consideriamo retrogradi, li ho visti leggere libri su cellulari e ipad in metropolitana. Mi fanno pena quei nostaligici della carta che vedono gioia e romanticismo nel libro cartaceo. Cos'è, non c'è più gioia in un albero vivo forse? Non la sentono la nostalgia dopo una deforestazione o una frana? A volte pensiamo alla fine che faranno i librai, ma cos'è, abbiamo forse pensato a che fine avrebbero fatto i venditori di macchine da scrivere con l'avvento dei PC? Abbiamo pensato a che fine avrebbero fatto gli addetti all'avvitamento dei tappi delle bottiglie con l'avvento degli avvitatori automatici? Nel mondo escono ogni giorno centinaia di migliaia di nuovi titoli e la maggior parte finiscono al macero o nell'immondizia e in questo periodo di terremoti e alluvioni, noi abbiamo bisogno di smetterla con i sentimentalismi, in questo periodo di crisi abbiamo bisogno di risparmiare, in questo periodo di teledipendenza abbiamo bisogno di attaccarci ai concetti e non agli oggetti. C'è gente che ha librerie piene di libri che non leggerà mai. Smettiamo di spendere centinaia di euro per i libri scolastici, che gli stampatori vadano a fare i giardinieri e i boscaioli i coltivatori diretti.
Passiamo alla letteratura. Il tuo nuovo romanzo 'Il pentacolo di Lilith' è molto diverso dai tuoi precedenti che ho letto ma è diverso da molti altri libri del filone. Qui Dio sembra essere il vero cattivo e Satana il buono. Come mai questo cambio di stile e cosa sai dirmi della tua religiosità? C'ho messo cinque anni per scrivere questo romanzo, il perchè è evidente quando lo leggi. Ho dovuto prima vivere a New York, girare per il Bronx, Harlem, il Queens e stare un po' a contatto con la gente di colore di quei luoghi. Poi ho dovuto studiare i manoscritti del Mar Morto nelle loro più svariate traduzioni (Enoch in particolare ne ha diverse) e poi ho dovuto montare un thriller che non si avvicinasse minimamente agli altri del genere. Lo avevo accantonato per finire altri miei lavori in sospeso, ma alla fine ho visto che la storia aveva un potenziale e allora ho deciso di andare avanti. Il soggetto, scritto con mio fratello Daniel, era molto cinematografico e io ho studiato come sceneggiatore, nasco come topo da cinema, quindi l'ho portato a termine.La tua religiosità? Non sono satanista se è questo che vuoi sapere. Non sono neanche a favore di Dio o Allah, mi piace l'ideale buddista perchè si concentra sullo star bene in terra, ma per me islam e cristianesimo dovrebbero essere debellati assieme all'ignoranza dei credenti e ad alcune cellule terroristiche appartententi ad Al-Qaida e al Vaticano che sfruttano i bisogni e le paure della gente per i loro scopi. Dio non esiste, fatevene una ragione e se esistesse sarebbe un poco di buono. Tutta questa sofferenza, quei bambini che muoiono di fame, tutta quella ricchezza nelle chiese, il sangue, tutto questo nascondersi, metterci alla prova, giocherellare con gli umani, questo prostrarsi. Ovviamente chi ha un minimo di cultura sa bene che il cristianesimo e l'islam sono scopiazzature varie di antichi credi pagani, ma contenti loro. C'è solo il tutto, un processo creativo perpetuo che esiste da tempo infinito e all'infinito durerà. La mitologia che riporto nel romanzo altro non è che "verità" scritta in documenti anteriori alla Bibbia stessa.Sai da dove sei partito, sai dove sei adesso, ma la domanda è: dove vuoi arrivare? Non mi pongo il problema. A volte parlo con amici e colleghi scrittori che credono di essere arrivati perchè hanno pubblicato con un grande editore e sorrido perchè non sanno che in realtà nel nulla erano e nel nulla sono rimasti, conosco molti scrittori che erano arrivati negli anni '80 e '90 e che adesso non se li fila nessuno, confinati in trafiletti di riviste che non leggerà anima viva, immersi nel ricordo del loro passato glorioso al Costanzo Show. Fanno un po' pena, per me la scrittura è un'altra cosa, è un bisogno fisico di comunicare per liberarmi dei fantasmi che porto dentro fin da bambino, non è una viaggio verso una meta, nell'arte non esiste una meta, nel business forse, ma nell'arte esiste solo un passaggio di bellezza, di concetti alti o spicci, di mano in mano, da uomo in uomo ... e si gira in tondo come l'Universo.Il giornalista Rai Vincenzo Mollica che vediamo spesso per le sue gag con Benigni, ha scritto di te che hai una scrittura "vivida, pittorica, appassionata e musicale", il grande Ernesto Gastaldi invece che sei in grado di "meravigliare". Come ci si sente ad essere così apprezzato da grandi personaggi?  E' l'onore più grande che abbia mai ricevuto assieme alla pubblicazione di un racconto su Fante con gli interventi di Lawrence Ferlinghetti, il famoso poeta beat amico di Kerouac, Borrughs e Ginsberg e la compianta Fernanda Pivano. Ti viene voglia di scrivere e di non smettere più anche se è un mestiere duro e che non riesce a darti sostentamento. Mollica si è rivelato quello che pensavo che fosse, un uomo umile, che scrive la prefazione per dei premi Oscar e per un signor nessuno come me, una persona bella con una grande passione per l'arte, uno degli uomini migliori della televisione oggi. Gastaldi ha inventato lo spaghetti western, è stato scopiazzato anche da Tarantino che uscirà presto con un remake di Django, cos'altro si può chiedere a un essere umano? Mi hanno dato benzina per continuare a scrivere e questo non lo dimenticherò mai.A noi non resta che leggere, ascoltare, vedere e spingere il mondo nella direzione che vogliamo, schierarci da una parte o dall'altra e vedere cosa ci riserva il futuro e ogni tanto goderci una buona scrittura se troviamo il tempo. Grazie e in bocca al lupo Alessandro.Grazie a te Mike, crepi.Il sito internet di Alessandro Cascio è www.alessandrocascio.com