Tempo fa un mio alunno mi chiese quale fosse il mio pensiero sulla poesia, visto che parlo e scrivo così tanto di un certo tipo di letteratura. Credo che la letteratura e la poesia siano dissimili solo in quantità, ma entrambe raccontanto con le parole uno stato d'animo, una storia. Tra tutti i poeti, credo che quello che davvero si è avvicinato di più allo stile narrativo moderno sia Pessoa. Era una persona molto riservata, Pessoa, niente a che vedere con i poeti maledetti, uno a posto insomma. E' morto all'età di 47 anni, ma ci ha laziato molta poesia e molti valori umani.Non avrebbe mai voluto essere raccontanto e io stesso non ho voglia di raccontarlo se non attraverso le sue parole.
Disse:
« Se dopo la mia morte volessero scrivere la mia biografia,
non c'è niente di più semplice.
Ci sono solo due date – quella della mia nascita e quella della mia morte.
Tutti i giorni fra l'una e l'altra sono miei. »
E allora a noi non rimane che accontentarlo e di far parlare le sue parole con un pezzo a me caro.
" Ho avuto desideri, ma mi è stata negata la ragione di averli. Per ogni cosa ho esitazione, spesso senza sapere perché.. Non ho mai avuto l' arte di vivere in maniera attiva. Ho sempre sbagliato i gesti che nessuno sbaglia. Ho sempre fatto il possibile per tentare di fare quello che tutti sanno fare. Voglio sempre ottenere ciò che gli altri riescono a ottenere senza volerlo. Fra me e la vita ci sono sempre stati dei vetri opachi... Non ho mai saputo se era eccessiva la mia sensibilità per la mia intelligenza o la mia intelligenza per la mia sensibilità.
Ho tardato sempre. Non so per quale delle due ho tardato: forse per entrambe, o per l' una o per l' altra. O forse la terza ha tardato."
(Il libro dell' inquietudine - Fernando Pessoa )
Inviato da: gimbo600
il 09/01/2013 alle 01:34
Inviato da: pgmma
il 06/05/2012 alle 10:00