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La letteratura è la confessione che la vita da sola non basta. F.Pessoa

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Autori - Le angosce di Banana

Post n°16 pubblicato il 30 Marzo 2012 da Michaelibri

Non sono un appassionato di Banana, ma sotto consiglio dei miei alunni, ho postato anche lei perchè è una di quella utrici che vanno lette, più per capire un mondo a noi lontano che per un'acquisizione letteraria senza precedenti. Banana rappresenta per la prima volta il lato oscuro di una società apparentemente perfetta, ma interiormente tormentata, come dimostrano poi quei manga che tanto hanno angosciato anche noi.

Mahoko Yoshimoto, in arte Banana, è nata il 24 luglio 1964 a Tokyo. Suo padre, Takaaki Yoshimoto, è un famoso critico letterario e poeta di formazione marxista i cui lavori hanno influenzato profondamente i movimenti radicali studenteschi giapponesi degli anni ‘60. L’infanzia di Mahoko è caratterizzata da una libertà molto superiore a quella delle sue coetanee dovuta principalmente alle idee politiche del padre. Già prima della laurea, infatti, esce di casa e si trasferisce in un appartamento che condivide con il fidanzato. Dopo il diploma in arte e letteratura preso nel 1987 presso la Nihon University in Tokyo, Mahoko assume lo pseudonimo deliberatamente androgino di “Banana” ed inizia la carriera di scrittrice. Qualcuno ha supposto che la scelta del nome “Banana” sia legata alla passione dell’autrice per i fiori rossi del banano, pianta di cui tiene un esemplare nella casa di Tokyo, ma “Banana” è anche, e soprattutto, un nome che si pronuncia quasi ugualmente in tutte le lingue e si ricorda molto facilmente. Lei, intervistata sull’argomento, ha risposto semplicemente di avelo scelto perchè... è carino.
I primi tempi non sono molto facili, Mahoko lavora come cameriera in un golf-club guadagnando 480 dollari al mese (una vera miseria in Giappone) e nelle pause del lavoro abbozza i suoi racconti sui tavolini del caffè del club. L’attesa è però breve e già nel 1988, con la pubblicazione di “Kitchen” (oggi tradotto in venti lingue), il nome di Banana Yoshimoto balza agli onori della critica letteraria. Per questo romanzo d’esordio, infatti, le viene assegnato il premio Kaien per gli scrittori esordienti nel Novembre 1987 e, successivamente, il premio letterario Izumi Kyoka nel Gennaio 1988. Il verdetto è unanime: è nata una stella! Anche se non tutti i critici sono concordi per quel che riguarda il valore letterario delle sue opere, queste vengono ampiamente tradotte (e vendute). La semplicità, almeno apparente, dello stile viene compensata dalla forte carica polemica (e politica) e dai temi, anche scabrosi, che vengono affrontati con la massima disinvoltura. A quasi vent’anni dall’esordio letterario Banana Yoshimoto ha recentemente dichiarato di essere oggi interessata a nuovi argomenti, come l’esoterismo e l’humor nero, ha avvisato i lettori di tenersi pronti per qualcosa di veramente nuovo e non ha nascosto di aspirare al premio Nobel... (Marco Roberto Capelli)

Curiosità:
- Il padre Takaaki è anche autore di un saggio su sua figlia intitolato "Yoshimoto Takaaki X Yoshimoto Banana".
- "Kitchen" è in realtà costituito da tre romanzi brevi, tra i quali "Moonlight Shadow" che è in assoluto il primo romanzo scritto da Banana Yoshimoto, essendo stato presentato come saggio di laurea nel 1987.
- I suoi registi preferiti sono Dario Argento e Nanni Moretti, che definisce, in un'intervista, "serio ma comico allo stesso tempo".
- Gli scrittori stranieri che preferisce sono Isaac B. Singer, Truman Capote e David H. Lawrence; il suo scrittore giapponese preferito è Marakami Ryu (autore di "Blu quasi trasparente"); il libro del cuore è "Cime tempestose" di Emily Bronte.
- La versione in inglese del suo libro Lucertola è stata dedicata alla memoria del defunto cantante rock Kurt Cobain.
- Anche la sorella di Banana, Haruno Yoiko, è un personaggio pubblico in giappone. E’ infatti famosa per la sua attività di disegnatrice di cartoni animati.

Altre informazioni: http://www.yoshimotobanana.com/

Premi letterari vinti
1987 - Premio Kaien per scrittori esordienti per "Kitchen"
1988 - Premio Izumi Kyoka per "Kitchen"
1988 - Premio del Ministro della pubblica istruzione per scrittori esordienti per "Kitchen" e "Utakata/Sankuchuari"
1989 - Premio Yamamoto Shugoro per "Tsugumi"
1998 - Premio Izumi Kyoka
1993 - Premio Scanno per "N.P."
1995 - Premio Murasaki Shikibu per "Amrita"
1996 - Premio Fendissime Under 35 per "Lucertola"
1999 - Premio Maschera d' argento
2000 - Premio Bunkamura Duet Magot per "Furin to nanbei" (La Piccola Ombra)

Bibliografia
Tutte le opere di Banana Yoshimoto sono state pubblicate in Italia dalla casa editrice Feltrinelli.
Dopo il titolo viene riportato (quando disponibile) l’anno di prima edizione giapponese, tra parentesi la data di prima edizione italiana.

- L'abito di piume - Feltrinelli 2005
- Arcobaleno - Feltrinelli 2005 (2003) Traduzione di Alessandro Giovanni Gerevini
- Il corpo sa tutto - raccolta di racconti - Feltrinelli 2004
- La piccola ombra 2002 - Feltrinelli 2004 (2002) Traduzione di Alessandro Giovanni Gerevini
- H/H 1998 - Feltrinelli 2003 (2001) Traduzione di Giorgio Amitrano
- Honeymoon 1997 - Feltrinelli 2003 (2000) Traduzione di Giorgio Amitrano
- Presagio triste 1988 - Feltrinelli 2003 Traduzione di Giorgio Amitrano
- Sonno profondo 1989 - Feltrinelli 2003 (1995) (1994) Traduzione di Giorgio Amitrano e Alessandro Giovanni Gerevini - Contiene: Sonno profondo, Viaggiatori nella notte, Un'esperienza
- Amrita 1994 - Feltrinelli 2002 (1998) Traduzione di Giorgio Amitrano
- Kitchen 1988 - Feltrinelli 2002 (1992) Traduzione di Giorgio Amitrano - Contiene: Kitchen, Plenilunio (Kitchen 2), Moonlight shadow
- Lucertola 1993 - Feltrinelli 2002 (1995) Traduzione di Giorgio Amitrano - Contiene: Giovani sposi, Lucertola, Spirale, Sogno con kimchee, Sangue e acqua, Strana storia sulla sponda del fiume
- N.P. 1991 - Feltrinelli 2002 (1993)Traduzione di Giorgio Amitrano
- Sly 1996 - Feltrinelli 2002 (1998) Traduzione di Alessandro Giovanni Gerevini
- Tsugumi 1989 - Feltrinelli 2002 Traduzione di Alessandro Giovanni Gerevini
- L'ultima amante di Hachiko 1996 - Feltrinelli 2002 Traduzione di Alessandro Giovanni Gerevini

Da progetto babele

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