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SII COME SEMBRI O SEMBRA COME SEI.


 Questa frase mi riporta ad un’immagine che puntualmente mi spunta davanti agli occhi ogni giorno; mi fa pensare a quella cartolina “simbolo” che ho appiccicata sul frigo. Questa immagine, secondo il giochetto idiota delle associazioni di idee, mi riconduce ad un’altra immagine, molto più offuscata ma bellissima, che risale alla scorsa estate in Turchia. Ad una serata, fortemente voluta da me, alla scoperta dei fantastici “dervisci rotanti” che mi hanno talmente affascinata e riempita di domande da pensare e ripensare al meccanismo stesso delle loro danze sacre un sacco di volte. Questi dervisci, discepoli di diverse confraternite islamiche, danzano roteando su se stessi per mezz'ora. Si fermano ogni tanto, cambiando qualche passo, ma subito riprendono a girare, a roteare. Li abbiamo scoperti vicino Istanbul, in un locale caratteristico. Musica sufi ( na roba molto lenta e neniosa ), flauti, timpani, un basso e.. via si aprono le danze! Sei dervisci tutti vestiti di bianco, con gonnelloni lunghi e ampi, iniziano a danzare, a roteare su se stessi…se li fissi ti sembra che da come vanno veloce potrebbero spiccare il volo da un momento all’altro. Queste danze, secondo i Dervisci Rotanti, sono il modo migliore per  allontanare la mente da ogni contatto con le cose terrene e per far si che le loro anime si allontanino dai loro corpi così da riunirsi a Dio. E allora girano, roteano, roteano e girano…si fermano all’improvviso e senza un attimo di vertigine o di sballottamento riprendono le danze. Che equilibrio psico-fisico! Questi tizi girano per mezz’ora su se stessi e appena la musica si abbassa di tono, opplà si fermano e sono come in trance! I volti sereni, sorridenti, in pace. Ho pensato subito, vista la reale serenità dei loro adepti, di convertirmi al derviscesimo…ehm…si dirà così??? Peccato che io dopo mezzo minuto di gira-gira su me stessa, cadrei al suolo in preda a vertigini e convulsioni. Quello spettacolo è stata davvero un’esperienza unica, mi sono come ipnotizzata a guardarli. Tanto che, una volta finite le danze, siamo scesi nel negozietto del locale per spulciare i vari souvenirs e lì ho deciso di prendere la cartolina con l’immagine dei dervisci e delle loro “ norme” o “regole” dalla quale siamo partiti. L’ultima delle dieci “leggi” dice: SII COME SEMBRI O SEMBRA COME SEI. Bellissima frase, non trovate? Mistica, filosofica, forte. Tipica frase su cui riflettere. E io ci ho rfilettuto eccome! Ci ho rimuginato sopra per mesi leggendo la frase appiccicata al frigo...ogni mattina mi siedevo a far colazione e ripensavo a quel "sii come sembra o sembra come sei." Durante la giornata più volte mi sobbalzavano in testa quelle parole e allora via, a ripensarci su. Ancora, ancora e ancora. Finchè un giorno mi sono fermata e a mente lucida mi sono chiesta: Ma infondo infondo, questa frase che cazzo significa???????????????????