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IL CARATTERE DI UN UOMO E' IL SUO DESTINO.


Non sono per niente fatalista. Ieri, mentre vagavo in rete, ho scovato una frase inerente alla parola "destino" e presa dal mio solito desiderio di sapere,sono andata su wikipedia e ho cercato il significato di questo termine, dato che non lo avevo mai fatto prima.Con destino o fato tradizionalmente ci si riferisce all'insieme di tutti gli eventi inevitabili che accadono in una linea temporale soggetta alla necessità. Può essere concepito come l'irresistibile potere o agente che determina il futuro.Ullalla'! Secondo questa definizione il futuro è già scritto e non lo determiniamo noi. Bella fregatura allora! Il concetto pazzesco per cui noi non siamo responsabili del corso che prende la nostra vita, che è tutto predestinato, scritto nelle stelle se ci penso attentamente mi spaventa. Ogni abbraccio, ogni bacio, ogni evento, ogni  nuovo incontro, ogni cosa bella o brutta, ogni delusione sono preordinate da un catalogo cosmico. Allora tanto vale sedersi sul divano ad oziare e aspettare il susseguirsi degli eventi, senza darsi troppo da fare per migliorare o cambiare le cose. Tanto se è destino, succederà quel che deve succedere, no? Confesso che quando mi prendono le paranoie o quando sono in crisi nera, spesso mi ci siedo davvero su quel divano quasi a sfidare il destino. Della serie: "AH si? Decidi tu? E allora io me ne frego e sto a guardare cosa succede!" Ma poi rinsavisco e torno dell'idea che mi fa tristezza credere che nella vita sia tutto già scritto. Preferisco pensare con tutta me stessa che il destino ce lo costruiamo da noi. Con sacrificio, pazienza e grinta. E che non esista nessun disegno preciso, ma che tutto possa essere determinato da noi e dalle nostre azioni. A tale proposito Leopardi diceva: "Il destino è un'invenzione della gente fiacca e rassegnata". Gli fa eco Osho che affermava: "Accettare l'esistenza del fato comporta un suicidio, in quanto toglie ogni responsabilità all'essere".Mai stata più d'accordo, con entrambi.