LIBERA NOS, DOMINE

Che tristezza quando...


...parlo del gusto dello champagne e mi si risponde che "in fondo ha le bollicine come la... Frizzina".Ovviamente sto esagerando, ma neanche tanto a dirla tutta. Partendo dall'ammissione che è senz'altro colpa mia, non posso fare a meno di sorridere (anche se talvolta a denti stretti) quando sento certi ragionamenti... resto basita ma ho la pellaccia dura (le sensibili sono le altre!) e se mi si parla di cinismo -quando in realtà si tratta di ben altro- alzo le braccia in segno di resa... non per vigliaccheria ma proprio perchè... nun gnè la posso fà! jajajajajaE' chiaro che si tratta di abitudini diverse, altrimenti non si spiega. E poi perchè mi si dovrebbe credere se in fondo alle loro orecchie è come se parlassi arabo?Vediamo se con un esempio riesco ad essere più chiara...Inizio a frequentare un ristorante. Osservo il menù e chiedo al titolare (non al cameriere o al cuoco ma al titolare) se il menù che propone, anche se non è tutto completamente di mio gusto, è veritiero.Mi risponde in modo affermativo, poi ci ripensa meglio e per curarsi in salute percependo che non faccio domande a vanvera, mi dice che non è proprio che c'è sempre tutto, che a volte può capitare che il cuoco si cimenti in qualcosa di nuovo o che magari può succedere che eviti di fare sempre gli stessi piatti o che talvolta potrebbe essere aperto anche in orari diversi.Apprezzo la fantasia e anche la sincerità soprattutto perchè non c'era proprio alcuna ragione per mentire e inizio a frequentare il ristorante. Noto che ci sono orari in cui c'è del rumore fastidioso da parte degli altri avventori, a volte sento urla dalla cucina su tematiche che non dvrebbero mai arrivare in una sala davanti ad estranei, ma non è un problema... cambio orario. In fondo non mi costa molto non andarci nell'ora di punta e poi so bene che la "cafoneria" è all'ordine del giorno.E poi il titolare è sempre attento, se può rispondermi al telefono accetta le mie prenotazioni, spesso mi avverte se c'è un un piatto speciale ed io dal mio canto mi comporto senza dar fastidio inutilmente e mi coccola nel tempo e nello spazio (il mio tavolo) che mi appartiene.Poi succede che guardando il menù mi rendo conto che iniziano a mancare delle pagine, ma sa bene i miei gusti, CHE PERALTRO NON HO MAI NASCOSTO, e continuando a ricevere un trattamento di riguardo lo faccio presente ma solo così tanto per parlare.Poi succede che l'atmosfera del locale inizia a cambiare. Nonostante continui a sedermi al "mio" tavolo, volutamente distante, succede che una vecchia cliente inizi a prendersi sempre più frequentemente strane confidenze intromettendosi in conversazioni al "mio tavolo" con delle domande talmente stupide che rasentano il... ridicolo. Un po' come se si chiedesse se nella pasta al burro si mette il... burro. Inizio a piccarmi perchè non amo le ingerenze, men che meno quelle malcelate di disinteresse e per di più con il titolare che ci ride su perchè, come afferma, tanto dura poco... Ma sappiamo bene che "tanto" o "poco" è assai soggettivo e sicuramente ci sarà chi non trovi assurdo che qualcuno, anche se solo per cinque minuti, faccia la scarpetta nel piatto di un altro così... tanto per ridere un po'.Inizio un po' a dispiacermi perchè il ristorante mi piaceva davvero e il titolare pure. E' importante che quando vuoi mangiare della mozzarella ti si dica "mi dispiace, è finita" solo perchè non è proprio come piace a te. Bisogna poi dire per onestà intellettuale che non si è mai presentato come un affezionato alla cucina gourmet pieno di inutili salamelecchi e di poco cibo anche se molto ben decorato...Anzi! Il titolare era una persona istintiva, passionale, magari con una testa spesso volentieri un po' calda, ma tutto iniziava a patire cambiamenti e purtroppo tutti in peggio.Il menù perdeva le pagine e le pietanze, seppur sempre buone, non erano più ottime come prima, la frequentazione degli altri avventori troppo rumorosa, cafona e soprattutto troppo invasiva, nonostante le mie lamentele visto che non avevo mai chiesto sconti sui prezzi perchè non mi importa pagare il giusto se ne vale la pena, piano piano mi rendo conto che, scava scava, forse non era il solo titolare del ristorante e quindi si doveva confrontare anche con gli altri soci che troppo legati all'idea della cooperativa dove tutto è di tutti con il passare del tempo il bel ristorante è diventato non solo una tavola calda (o forse dovrei dire... riscaldata?? jajajaja) ma quando l'ho vista più simile ad una mensa stile Sant'Egidio, ho capito che era il momento di smettere di frequentarlo.Va bene tutto, va bene la crisi, va bene che non si può stare sempre al top, ma quando togli qui e togli lì si arriva al nulla e per giunta con ogni rottura di cogxioni possibile senza peraltro essere socia di una cooperativa dove tutti debbono rispondere in solido per statuto non posso che far altro che... cambiare ristorante a maggior ragione sapendo di essere un'ottima cuoca quindi non mi mancherà di certo il modo di... nutrirmi. jajajajaja 
EndokeSempreOrgogliosamenteRotturaDiCogxioni