LIBERAL BLOGL'INFORMATORE SOCIO-POLITICO DI BARLETTA |
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Nickname: marcinkus65
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Sesso: M Età: 59 Prov: BA |
I NOSTRI PRINCIPI
1) La difesa di tutte le libertà;
2) La correlazione fra diritti e responsabilità;
3) La distinzione fra principi morali e vincoli giuridici non per indifferenza morale ma per facilitare le condizioni della convivenza;
4) L’attribuzione alla politica di un ruolo che riguarda soprattutto le regole, anche se le istituzioni hanno il fondamento in principi come la tolleranza, l’autonomia e il rispetto di sé e degli altri che non sono moralmente neutri;
5) La centralità dell’istruzione e della formazione continua per una società di uomini liberi e con eguali opportunità;
6) La convinzione che ogni cittadino sappia impiegare meglio del Governo i suoi soldi e che il prelievo pubblico non debba superare quella soglia che favorisca l’evasione e scoraggi le attività dei cittadini;
7) La fiducia nel Mercato e nella Concorrenza;
8) Il premio per il MERITO;
9) La preferenza per il principio che ai cittadini debba essere permesso tutto ciò che non è espressamente vietato;
10) L’amore per la propria Patria non deve mai trascendere in odio per quella degli altri;
11) La ferma determinazione nel perseguimento dell’obiettivo dell’integrazione europea e la volontà di lavorare per un’Europa sempre più forte, alleata con gli Stati Uniti d’America, per affrontare insieme le sfide del terzo millennio.
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Per quanto negli ultimi anni si sia cercato di nascondere il problema, variando la soglia di povertà, I'Istat calcola che in Italia ci siano 7 milioni di poveri. Al Sud, una famiglia su quattro è indigente. Il 14,4% delle famiglie del nostro paese non riesce a far fronte ai debiti che via via vanno aumentando, il 9% non è in grado di saldare le bollette. Insomma, uno dei problemi più gravi nell'Italia di oggi è proprio la povertà. Che si manifesta anzitutto come mancanza di mezzi economici di sussistenza, ma che assume anche il volto della solitudine, dell'abbandono, dell'emarginazione, specchio di quella carenza degli affetti che sembra ormai affliggere una moltitudine in continua crescita, costretta a vivere nascosta, dimenticata e umiliata. Attraverso i racconti in prima persona dei "nuovi poveri", il diario sconvolgente di un popolo sommerso che, con dignità, cerca di affrontare la sfida di ogni giorno: sopravvivere.
I nuovi poveri hanno la giacca e la cravatta. Hanno un lavoro, ma non basta. Hanno una famiglia sulle spalle e si trovano a fare i conti con la crisi della terza settimana, non più solo della quarta.
Aumentano coloro che usufruiscono delle mense: sempre meno immigrati, sempre più italiani. Quella di oggi è un’Italia a due economie, una economia delle famiglie e una economia delle imprese. Manca un’adeguata distribuzione della ricchezza prodotta alla popolazione".
Lo studio si concentra sulle famiglie in bilico, a rischio costante di scivolare nell’incubo della povertà. Sono sufficienti la perdita del lavoro, una spesa imprevista o una malattia improvvisa per spezzare il delicato equilibrio.
Da una parte c’è il mutuo per l’acquisto della casa, che grava sempre di più sul bilancio. I casi di insolvenza crescono. Nel 2006 le famiglie in difficoltà nel pagare le rate sono aumentate del 5,1 per cento rispetto all’anno precedente. A questo si aggiunge il credito al consumo, cioè il ricorso, sempre più diffuso, a rateizzazioni e finanziamenti anche per beni durevoli o non durevoli. Una forma ormai stabile di integrazione del reddito, che ha modificato le abitudini dei nuclei familiari. Il suo volume è aumentato del 157,1 per cento in soli 6 anni.
La regione meno povera è l’Emilia-Romagna (2,5%); segue la provincia di Bolzano (4%) e la Lombardia (3,7%). In fondo alla classifica, Sicilia (30,8%), Campania (27%), Basilicata (24,5%). Al sud in positivo spicca l’Abruzzo dove la percentuale di famiglie povere è l’11,8%. Le famiglie povere sono quelle numerose, quelle composte da anziani e/o da disoccupati. I nuclei con 5 o più componenti presentano livelli di povertà più elevati: il 26,2% di questi nuclei vive in povertà, sfiora il 40% al sud. Tra le famiglie con almeno un anziano l’incidenza di povertà (13,6%) è superiore di oltre 2 punti percentuali alla media e sale al 15,2% tra quelle con almeno due over 65. A rischio anche quelle dove il capofamiglia è donna.
Meditiamo gente, meditiamo.
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