Un blog creato da dolcementeme0 il 14/09/2007

Amore senza confini

Amore gay.... ma non solo,non ha importanza come si ama nè chi si ama ...l'importante è amare.

 
 
 
 
 
 

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FORSE LO E


Possa una stella
Risplendere su di te.
Possa quando ? l'oscurità scende
Il tuo cuore essere puro.
Percorri un sentiero solitario
Oh, quanto sei lontano da casa.

È arrivata la notte
Abbi fede e troverai la tua strada.
È calata la notte
C'è una promessa che ti sorregge

Possa il richiamo delle ombre
Volarsene lontano.
Possa il tuo viaggio continuare
Alla luce del giorno.
Quando la notte sarà sconfitta
Potrai alzarti per trovare il sole.

È arrivata la notte
Abbi fede e troverai la tua strada.

È calata la notte
C'è una promessa che ti sorregge.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

PER UN ITALIA LIBERA

 aurelio.mancuso@libero.it

 
 
 
 
 
 
 
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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da dolcementeme0

omosessualità - Il rapporto con la famiglia

Credo sia importante sapere alcuni passaggi nel momento del vostro coming-out.

Quasi sempre si svolgono in questa  maniera ,ma stà principalmente a voi sapere quando è il momento giusto x farlo...solo voi conoscete i vostri genitori .....

L'importante cmq ,è che riuscite a farlo...vivere due vite parallele è una cosa devastante a mio giudizio....

Quanto i genitori vengono a conoscenza delle reali preferenze dei figli, si verifica come un riversamento degli abituali ruoli genitore - figlio i. Avranno bisogno di imparare dall' esperienza del figlio o figlia.E sarà più facile se si permetterà loro di esprimere i sentimenti , i rancori e di fare progressi attraverso nuove acquisizioni. Questo non sarà né facile né subito. Non è detto che se spiegata una cosa loro l'abbiano capita. La loro comprensione procederà assai lenta all'inizio; la loro reazione emotiva prevarrà sulla comprensione intellettiva. Il genitore avrà bisogno di tempo e di spazio, lo stesso che in fondo ha impiegato il ragazzo/a nel venire a patti con la sua omosessualità. Ci vorrà pazienza. E' bene che un giovane sappia quale possa essere il processo che la maggior parte dei genitori attraversa quando il figlio o la figlia svela il suo orientamento omosessuale. Tuttavia ogni famiglia è unica. Nonostante la maggior parte delle famiglie potrà seguire o meno questi i passaggi, ogni singola famiglia seguirà un suo percorso peculiare.

Questo percorso da un punto di vista psicologico si verifica in sei fasi:

FASE 1: LO SHOCK Uno stato di shock è più probabile se tu pensi che non abbiano mai preso in considerazione il fatto che sei gay o lesbica. E' una reazione naturale che noi tutti proviamo per evitare uno stress acuto e uno stato di sofferenza. Spiega loro che non sei stato capace di essere onesto e che non piaceva la distanza che c'era prima. Ricorda loro, più volte che continui a volergli bene; anche se possono rispondere malamente alla tua dichiarazione di affetto, se la ricorderanno quando saranno soli a pensarci su.

FASE2: IL DINIEGO Il diniego aiuta a riparare una persona da un messaggio doloroso o minaccioso, è una sorta di scudo che si costruisce il genitore come autodifesa. Le risposte di diniego possono assumere molte forme: ostilità ("Nessuno dei miei figli sarà frocio"), distrazione ("Va bene, caro, cosa vuoi per cena?"). abbandono ("Se scegli questo stile di vita. non ne voglio più sapere di te"), rifiuto ("E' solo una fase, ti passerà"). Il diniego può esprimersi in un intervallo che va da un tranquillo stato di "trance"" fino a pianti e urla isteriche. Molti genitori adottano una via di mezzo; piangono frequentemente. -Se vogliono che vai da un consulente I tuoi genitori possono aver bisogno di qualche aiuto nel separare cosa è "normale" da cosa è la "norma". Probabilmente penseranno che l'omosessualità non è normale.Puoi aiutarli spiegando loro che l'omosessualità non è la "norma", ma è qualcosa di naturale per te. -Uno dei due genitori può essere più lento Sii pronto ad avere a che fare con i tuoi genitori individualmente, se necessario. La maggior parte delle coppie reagisce allo svelamento come ad altri shock: uno dei due prende in mano la situazione e cerca una risoluzione mentre l'altro segue.

FASE 3: SENSO DI COLPA Sentono di aver sbagliato. La maggior partedelle persone che si confrontano con l'omosessualità inizialmente la percepiscono come un problema e si chiedono: "Quale è la causa?". Puoi aiutarli in molti modi. Assicurali che la causa non è così semplice come credono. Spiega loro che ci sono molte teorie e che le origini dell'omosessualità sono sconosciute. Fornisci libri o materiale informativo a riguardo. Potranno cercare di parlare con un amico di fiducia; alcuni potranno cercare conforto in un prete. Potrà essere difficile per te cercare di tenerli lontani da persone che tu pensi non possano essere di aiuto. Se conosci delle persone o delle associazioni che sono state utili in questi casi, proponi.

FASE 4: L'ESPRESSlONE DEl SENTIMENTI -Riconoscono le loro emozioni Quando capiscono che le colpe e le auto - recriminazioni sono improduttive, i genitori sono pronti a chiedere domande, ascoltare le risposte e riconoscere i loro sentimenti. Questo è il momento in cui il dialogo diventa produttivo. Ti potranno esprimere un'ampia gamma di sentimenti: "Mi spiace che non avrò nipoti ", "Ti prego non dirlo a nessuno; non sono pronto a parlarne con nessuno", " Mi sento così sola e ferita; era meglio che non me lo dicevi", "Come hai potuto ferirmi in questo modo?", "Preferirei saperti morto." Anche se può essere faticoso, concedi loro del tempo per esprimere questi sentimenti. Se non hanno ancora letto dei libri o se non hanno ancora parlato con altri genitori di figli gay, cerca di convincerli a prendere queste strade -Rabbia e dolore La rabbia e il dolore sono probabilmente i sentimenti più espressi. Può essere crudele ma è meglio che questi sentimenti li esprimano piuttosto che cercare di negare la loro esistenza. Potrai essere tentato a lasciar perdere e a pentirti di averlo detto. Continua perché sei sulla buona strada. le ultime due fasi sono quelle di rassegnazione e di accettazione

se potete ,leggete e fate leggere questo libro:

-TESTO CONSIGLIATO "Figli Diversi"di Giovanni e Paola Dall'Orto Edizioni Sonda

http://www.sbriz.it/omfam.htm#top

 
 
 

Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 28 Settembre 2007 da dolcementeme0

NOI GENITORI A VOLTE, SIAMO DAVVERO MOLTO STRANI.......

Si accettano figli assassini....

Si accettano figli spacciatori di morte..

Si accettano figli drogati..

Si accettano figli pedofili.

Si accettano figli che picchiano i genitori x 100 euro ....

NON SI ACCETTANO MOLTO SPESSO ANZI MEGLIO DIRE NON SI ACCETTANO QUASI MAI I NOSTRI FIGLI OMOSESSUALI....

MI SPIEGATE COME MAI????

Si accettano figli peggiori ,RIFIUTI DELLA SOCIETA'....perchè cmq sono figli nostri e li amiamo,ma i nostri figli che sono omosessuali no!!!!!

pensate al padre di Erika di novi ligure....e potrei citare tantissimi altri genitori che sebbene tutto stanno accanto ai loro figli,anche se assassini o pazzi...

invece se abbiamo un figlio omosessuale ci nascondiamo come struzzi....fingendo che non sia vero o peggio ancora credendo che sia solo una malattia curabile....PERCHè NON CERCHIAMO DI AMARLI SEMPLICEMENTE COME NOSTRI FIGLI?

oggi ho letto questo articolo nel web...è un pò lungo,ma vale la pena di perdere un pò del nostro tempo leggendolo.... è scritto da Paola Dell'Orto,fondatrice dell'Agedo,l'associazione dei genitori e degli amici degli omosessuali ,che oggi conta 18 sedi impegnate in attività di ascolto e di accoglienza ........................

Omosessualità in famiglia

 

L`omosessualità in famiglia, fra silenzi, bugie, fughe e relazioni di solidarietà 

L'emozione e, poi, il conflitto.Quando una ragazza s'innamora di un'altra ragazza, quando un ragazzo scopre di essere gay, dopo l'esperienza del sentimento e dell'attrazione sessuale, nasce il disagio. Come fare per dirlo in famiglia? E' meglio parlare o tacere? A volte i ragazzi lanciano segnati inequivocabili. Oppure si chiudono in camera, non mangiano, non studiano più. A volte chiedono aiuto, oppure fuggono. Nei casi estremi, tentano il suicidio. E spesso, quando la parola arriva a schiudersi, il loro svelamento viene frainteso: agli occhi altrui non appare come una confidenza, ma una confessione. E i genitori? "Era sera tardi, percorrevo il lungo corridoio che portava alle camere dei miei figli e a quella mia sorella e di mio marito. La porta della stanza di mia figlia era chiusa. Da sotto filtrava uno spiraglio di luce. Mio figlio con la voce concitata, dimenticando che noi potessimo sentirlo, o forse, chissà, desiderandolo, parlava alla sorella. Le diceva: "Sono omosessuale". E lei rispondeva come fanno quasi tutti in questi casi: "Vedrai, magari è una cosa passeggera, cambierai". Ne parlai subito a mio marito, e ci chiedemmo: "Dove abbiamo sbagliato?". Il giorno appresso, cercammo un colloquio con lui. Da quel mattino, e per circa un anno, nostro figlio, che aveva bisogno di noi, dovette farci da genitore. Fu lui a spiegare, a farci capire". È la storia di Paola Dall'Orto, fondatrice dell'Agedo, Paola, dunque, è diventata una "madre coraggio", che lavora perché altre madri e altri padri possano capire. Le reazioni dei genitori alla notizia, o alla scoperta, sono sempre forti. Quelle costruttive: "I genitori cercano di capire, di informarsi, di parlare. Sentono che al di sopra di tutto c'è l'affetto. Temono che un mondo ostile possa compromettere il futuro dei loro ragazzi. Accettano di cambiare se stessi e non i figli". Le altre, distruttive: "Vengono assaliti dai sensi di colpa, oppure si arrabbiano con i figli perché ritengono di non essere loro ad aver sbagliato; immaginano i figli mentre fanno l'amore e provano rifiuto; disinformati, hanno paura dell'Aids; si vergognano dinanzi ai vicini e ai parenti; li commiserano; fanno finta di nulla, negando l'evidenza; pensano che i figli possano essere curati. Non smettono mai disperare che il figlio o la figlia, anche se adulti, possano cambiare", aggiunge Paola Dall'Orto. Così anche i ragazzi scelgono il silenzio. Stefania, 27 anni, finora non ha detto nulla: "Rispetto le idee dei miei e poi... ho paura di perderli, mi fingo etero e single. Da mio padre e mia madre vorrei essere amata per quello che sono". A capire più in fretta sono le madri. Spesso, preferiscono non informare il marito, temendo che possa scatenarsi l'aggressività. Esemplificativa al riguardo è una scena del film canadese "Grazie al cielo sono lesbica" (Dominique Cardona e Laurie Calbert, 1992) che narra la storia di Julia Crea, intellettuale di Toronto. Julia sedicenne, dopo un anno e mezzo trascorso a lasciare in giro di proposito libri dal titolo inequivocabile (del tipo: Saffo aveva ragione), un giorno a tavola, assente il padre, si sente dire dalla madre "Julia hai intenzione di diventare lesbica? Non parlare, ti dico io tre cose: tu sei troppo giovane per decidere, sarai infelice per tutta la vita, e non dire niente a tuo padre". In realtà dopo sei mesi anche il padre rompe il silenzio e l'intera famiglia intreccia relazioni di solidarietà. Quando questo avviene, anche nella realtà oltre che nella fiction, è come se si rompesse il diaframma che, separando rigidamente l'eterosessualità dall'omosessualità confina la seconda nell'ombra. Gli occhi si aprono, gli stereotipi tendono a scomparire. "Quando seppi di mio figlio, era il `76, non capivo nulla di omosessualità - continua Paola Dall'Orto - Avevo in testa solo pregiudizi: in primo luogo, che gli omosessuali erano pedofili. Allora le immagini sui media erano (e spesso lo sono ancora) così morbose... Ci rivolgemmo anche ad uno psicologo da cui poi mio figlio si allontanò perché sentiva che lo spingeva verso l'eterosessualità. Dopo ho capito. Dopo le conversazioni con lui. Quando l'ho visto felice con il suo compagno. E mi sono accorta, ad esempio, che avevo un cugino omosessuale, un poeta". Anche tra i padri ci sono le eccezioni. E' il caso del signor Marco G. Nella sua famiglia - lui e la moglie sessantenni, i figli, un maschio e una femmina, di 35 e 33 anni - ad essere all'oscuro di tutto è proprio la madre. "Un giorno mio figlio mi ha chiesto un colloquio. Era emozionato, sentivo che aveva una gran voglia di parlare. Mi ha detto: "Papà ho deciso di vivere la mia vita, ho una relazione omosessuale", Era così risollevato! Da allora il nostro rapporto è stato ancora più stretto. Alla sorella ne aveva già parlato, ma decise di non dirlo alla madre. Mia moglie è una donna molto tradizionale, ha un concetto rigido della famiglia e degli affetti. E lei, Marco, come reagì? Avevo già notato qualcosa di particolare in mio figlio: non e per niente competitivo, a differenza di alcuni suoi amici molto arrivisti", L'assenza di competizione e la tendenza all'isolamento sono tratti frequenti: i giovani omosessuali, infatti, non si integrano nel gruppo dei pari e può accadere che anche da grandi non siano pronti a sostenerne l'impatto. Se non si danno per vinti nella vita, spesso è per passione o per ostinazione. Ma accanto all'isolamento, può crescere la distruttività. Molte le telefonate che arrivano all'associazione da parte di ragazzi che vorrebbero un dialogo con i genitori, che cercano qualcuno che possa mediare, Hanno un bisogno prepotente di far sapere chi sono. "Ma i genitori possono reagire molto male. Chiudere i ragazzi in casa. Togliere loro computer e cellulare, tagliare i contatti con l'esterno nell'illusione che siano stati gli amici a fuorviarli. I ragazzi, se possono, scappano di casa, abbandonano gli studi e vanno a fare dei lavoretti, quando non sono costretti addirittura a campare di espedienti, continua Paola Dall'Orto. Chi non scappa, resta. E vive il proprio inferno. Abbandona gli studi, Può arrivare al suicidio. "La percentuale di suicidio tra i giovani omosessuali è tre volte piu alta di quella che si registra tra i ragazzi eterosessuali", aggiunge la presidente dell'Agedo. Succede, però, anche l'opposto. Quando crollano i pregiudizi, lo sguardo dei genitori percepisce altre realtà e l'omosessualità diventa, al pari dell'eterosessualità un orientamento, "L'errore più grande?" Dare giudizi morali - conclude Paola Dall'Orto - Io l'ho commesso e molti continuano a farlo". Se scattano dialogo e solidarietà, i familiari capiscono le discriminazioni di cui sono vittime gay e lesbiche e, in certi casi, possono viverle anche sulla propria pelle. E' il momento in cui la lotta dei figli diventa la lotta dei genitori. Quando si ritorna ad essere uniti, nelle diversità.

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 23 Settembre 2007 da dolcementeme0

 

Lamento

Non ci è dato di essere. Noi siamo
soltanto un fiume, aderiamo ad ogni forma:
al giorno ed alla notte, al duomo e alla caverna
passiamo oltre, l'ansia di essere ci incalza.

Forma su forma riempiamo senza tregua,
nessuna ci diviene patria, gioia o pena,
sempre siamo in cammino, ospiti sempre,
non c'è campo né aratro per noi, né pane cresce.

E non sappiamo cosa Dio ci serbi,
gioca con noi, argilla nella mano,
muta e cedevole che non piange o ride,
mille volte impastata e mai bruciata.

Potessimo, una volta, farci pietra, durare!
Questa è la nostra eterna nostalgia,
ma un brivido perdura a raggelarci
e non c'è pace sulla nostra via.

Hermann Hesse

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 19 Settembre 2007 da dolcementeme0

......  a volte ,noi genitori non comprendiamo o non abbiamo tempo per ascoltare gli innumerevoli messaggi che i nostri figli ci mandano..........

Si ,oggi vorrei parlare di noi genitori .

Inizio solo con il raccontarvi un fatto che mi è successo qualche giorno fà in chat.

stavo chiaccherando con un uomo su questo argomento ,ma ho capito subito che non era ben disposto a farlo ,tanto che mi ha detto:

- cmq  mio figlio è fidanzato da molti anni e felicemente ,per cui il problema non me lo pongo.-

Ecco ,questo è uno dei problemi maggiori che vivono questi ragazzi/e in famiglia....sicuramente non il caso di quest'uomo,ma è il caso di molti altri credetemi.

La maggior parte di loro vivono 2 vite parallele ....in casa  persone felicemente fidanzate,(non vi dico con che frustazioni e con che dolore .... lascio a voi immaginare),e fuori casa vivono invece la loro vera natura omosessuale....e a volte ciò prosegue x anni e anni...io mi chiedo? ma è mai possibile che non abbiano il coraggio di fare il loro coming-out (significa parlare in famiglia della loro omosessualità) cosa li frena??

Forse la paura di ferire i loro genitori?   forse il sapere che non saranno accettati?? o forse la paura di non essere amati per quel che sono ????

genitori ,riflettiamo su questo ...parliamo di questo come se succedesse a noi e non al vicino di casa... perchè solo cosi impareremmo a capire quali dolori e sofferenze portano dentro di loro migliaia di ragazzi/e omosessuali ,trans ecc....

chiedono solo che noi li accettiamo ...che LI AMIAMO.... a volte crediamo che con la violenza si possa ottenere qualcosa da loro.... ma a cosa serve gettare via dall'armadio abiti femminili del proprio figlio ,ditemi?? con questo si crede forse di mettere in "retta via" il figlio?? ...io non credo proprio......

vi racconterò alcune storie che conosco solo per farvi capire quale sia la loro sofferenza ,ma lo farò pian piano, perchè anche io soffro nel raccontarle e sapete perchè??? PERCHè SONO MADRE ..... E AMO I MIEI FIGLI E SAPERE DI ESSERE LA CAUSA DEL LORO  DOLORE ,MI DEVASTA

Ma vi prego di leggere queste storie .......

TANTO PER CAPIRE DI PIU'.....

http://www.vabenecosi.org/a_storie/index.asp?p=1

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 19 Settembre 2007 da dolcementeme0

Questa volta lasciami

essere felice,

non è successo nulla a nessuno

non sono in nessun luogo,

  semplicemente

sono felice

nei quattro angoli

del cuore, camminando,

dormendo o scrivendo.

Che posso farci,

sono felice,

sono più innumerabile dell'erba nelle praterie,

sento la pelle come un albero rugoso,

di sotto l'acqua,

sopra gli uccelli,

il mare come un anello

intorno a me,

fatta di pane e pietra la terra

l'aria canta come una chitarra.

pablo neruda

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 16 Settembre 2007 da dolcementeme0

Abbiamo perso anche questo crepuscolo.
Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano
mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.

Ho visto dalla mia finestra
la festa del tramonto sui monti lontani.

A volte, come una moneta
mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.

Io ti ricordavo con l'anima oppressa
da quella tristezza che tu mi conosci.

Dove eri allora?
Tra quali genti?
Dicendo quali parole?
Perchè mi investirà tutto l'amore di colpo
quando mi sento triste e ti sento lontana?

E' caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo
e come cane ferito il mantello mi si è accucciato tra i piedi.

Sempre, sempre ti allontani la sera
e vai dove il crepuscolo corre cancellando statue.

Pablo Neruda

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 16 Settembre 2007 da dolcementeme0

Consiglierei a tutti un piccolissimo libro da leggere ...cosi tanto per cercare di capire.....

Io l'ho letto e ,devo dire mi ha aiutata a capire molte cose....  E' una raccolta di interviste sull'esperienza personale di adolescenti e postadolescenti omosessuali.

Il libro ha avuto un notevole successo ed è stato ristampato più volte.

Genere:saggio, coming out, letteratura italiana 
Temi:adolescenti, suicidio, famiglia, genitori di omosessuali, scuola, infanzia, coming out

-----------------------------------

Vorrei trascrivere un pensiero di un ragazzo gay che penso farà riflettere la maggior parte di noi.....almeno lo spero....

------------------------------------------------------

"Penso che l'omosessualità non sia una cosa innaturale, tutto ciò che Dio ha creato,lo ha creato come sua massima espressione del bene,e non ha certo dato vita agli omosessuali perchè stessero male e soffrissero....tanto meno è una cosa immorale.

Immorale è " andare in giro col culo fuori",a parere mio, non certo essere consapevoli di chi si è.L'omosessualità non è certo una malattia e tanto meno si deve combattere.L'unica lotta che dovremmo fare nella nostra vita,credo sia essenzialmente una,quella contro i pregiudizi della gente;sono persone ignoranti che ci etichettano come diversi e talvolta, quando qualcuno di noi è molto vulnerabile,tende pure a crederci e costruirsi in testa delle cose che non dovrebbero esistere.

Non c'è cura perchè no la ritengo una malattia e tanto meno un qualcosa da curare.Siamo nati cosi,siamo belli cosi,come qualsiasi figlio di Dio,dobbiamo solo accettare il fatto che amiamo ragazzi e non ragazze... Ovviamente non vedo la coppia etero come normale,come non vedo normale la coppia gay.Siamo due cose diverse ma pur sempre uguali ed entrambe belle,perchè frutto del mondo."

.... io aggiungo..... "ti voglio bene ...."

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 15 Settembre 2007 da dolcementeme0

ECCOMI AL MIO PRIMO POST.......

Come avrete capito ,sarà un blog che parlerà dei vari tipi di Amore ,

perchè sempre di Amore si tratta.

Parlerò molto anche di omosessualità ,perchè è un argomento che mi interessa molto ...

Molti di voi mi dirranno che se ne parla troppo....

altri che se ne parla male...

ma io credo ,come madre di un figlio gay ,che parlarne  in modo spero corretto ,

sia solo un  sistema x far capire che l'omosessualità non è una malattia e ne è perversione ,

ma solo un modo di amare diverso da ciò che la maggior parte di noi pensa.

L'Amore è un sentimento uguale x tutti e come ho sempre detto a mio figlio....

"Non importa chi si ama o come si ama,l'importante è amare nel  rispetto di se stessi e degli altri..."

I commenti non sono filtrati perchè accetto qualsiasi pensiero riguardo a ciò che scriverò,

 mi piace confrontarmi con tutti ...

Ci sono ancora molti pregiudizi riguardo l'omosessualità

e li ho vissuti in prima persona a fianco di mio figlio....

Vorrei solo poterne parlare per dare modo ai ragazzi splendidi,sensibili,dolci e quali essi sono,

 di sapere che io ci sono e che se servo in qualsiasi modo,anche solo x parlare ,basta cercarmi....

un abbraccio da Barbara...

 
 
 

Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 14 Settembre 2007 da dolcementeme0

Un bacio a tutti........

Barbara

 
 
 
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Due amanti felici fanno un solo pane,
una sola goccia di luna nell'erba,
lascian camminando due ombre che s'uniscono,
lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno:
non s'uccisero con fili, ma con un aroma
e non spezzarono la pace né le parole.
E' la felicità una torre trasparente.
L'aria, il vino vanno coi due amanti,
gli regala la notte i suoi petali felici,
hanno diritto a tutti i garofani.
Due amanti felici non hanno fine né morte,
nascono e muoiono più volte vivendo,
hanno l'eternità della natura.

P.Neruda

Ha una solitudine lo spazio
Solitudine il mare
Solitudine la morte
Ma queste saranno compagnie
In confronto a quel punto più profondo
Segretezza polare,
Un'anima davanti a se stessa:
Infinità finita

Emily Dickinson



Esistono uomini che , pur avendo girato il mondo

non hanno mai visto nulla…

…mentre altri , rimanendo seduti sotto un albero ,

hanno visto tutto ciò che c’era da vedere…

 
 
 
 
 

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