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Il cortonese Marco Mancini Doctor of Philosophy dell’Università di Firenze.


Il cortonese Marco Mancini Doctor of Philosophy  dell’Università di Firenze.di Ivo Camerini( per gentile concessione del giornale L'Etruria si anticipa un articolo in uscita nel prossimo numero) Marco Mancini, cortonese doc e figlio dell’ingegner Sergio Mancini  e della maestra Carla Caldesi, ha brillantemente concluso nel luglio scorso il suo Doctor of  Philosophy in Architettura presso l’Università degli Studi di Firenze. Il giovane  Mancini, già laureato con lode in Architettura, attualmente si occupa di edilizia, product design, grafica, svolgendo sia attività di libero professionista che di ricerca e docenza in ambito universitario. Dal 2005 partecipa all’attività didattica della Facoltà di Architettura di Firenze, poi del DesignCampus, nelle discipline Tecnologia, Innovazione tecnica, Disegno industriale. Nell’ambito di progetti dipartimentali e inter-universitari si occupa di temi connessi a innovazione e design di prodotto, sui quali ha svolto incarichi di consulente qualificato per aziende ed enti. Su innovazione e progetti-pilota ha realizzato pubblicazioni e partecipato a conferenze. E' contitolare di brevetti e depositi legati al tema della salvaguardia di oggetti d'arte in condizioni di emergenza. Marco Mancini in questo impegnativo dottorato della durata triennale ha discusso una tesi conclusiva sul tema della Teoria dell’Innovazione per il Design. Grande è stata la gioia , condivisa con babbo Sergio, mamma Carla e il fratello Carlo, dell’architetto Mancini quando nella solenne cerimonia svoltasi in Palazzo Vecchio il rettore Alberto Tesi lo ha proclamato Dottore in ricerca accademica assieme ai suoi colleghi del dottorato, tra i quali va segnalata anche l’altra cortonese Elisabetta Bigagli. Gli allievi del XXVII corso di dottorato sono stati dapprima ospitati nel salone dei Duecento dove è avvenuta la vestizione con “toga e tocco” per poi procedere alla volta del prestigioso Salone dei Cinquecento. Nell’imponente e  suggestivo salone, alla presenza di un folto pubblico e di addetti stampa, l’Università di Firenze ha dedicato un evento pubblico a coloro che raggiungono il più alto livello di istruzione previsto dall’ordinamento universitario italiano. Dopo il maestoso ingresso dei rappresentanti dell’ateneo e dei Dottori, tutti rigorosamente in abbigliamento accademico , si è svolta la cerimonia, che, dopo i saluti  dell'assessore del Comune di Firenze Lorenzo Perra, è stata introdotta e presieduta dal rettore Alberto Tesi che ha ricordato l’importanza della cultura e della ricerca scientifica prodotta dai giovani studiosi. Sono poi seguiti gli interventi di Francesca Pero (dottorato in Filosofia) e di Stefano Ruffo, ordinario di Fisica della materia. Quindi i giovani ricercatori sono stati chiamati singolarmente sul palco dove hanno ricevuto l’attestato di Dottore di Ricerca ed i saluti delle autorità e del rettore che si è poi brevemente intrattenuto  con ognuno di loro. Molto commossi ed emozionati non solo i neodottori, ma anche i loro familiari, tra i quali  quelli di Marco,che al termine della cerimonia hanno applaudito lungamente la bella ed emozionante coreografia del “lancio” liberatorio in simultanea del copricapo accademico (”Tocco”) fatto dai nuovi PhD.  Il PhD, o Doctor of Philosophy, è il più alto titolo accademico di terzo ciclo. Insomma un titolo di ricerca avanzata ottenibile in diverse discipline e, pur essendo tipico dei paesi di lingua inglese, è ormai rilasciato anche dalle nostre università come equipollente del Dottorato di Ricerca. A Marco Mancini le più sentite congratulazioni del nostro giornale e un mio personale ad maiora assieme ai complimenti più sinceri per mamma Carla e babbo Sergio , amici carissimi da una vita. Ivo Camerini