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Il Novecento di Alfredo Bedin, ovvero vita e storia del "Pierre Carniti" dei tessili.


E’ uscito nel novembre 2018, nella collana delle testimonianze sindacali della Fondazione Giulio Pastore di Roma,  il bel  libro sulla vita sindacale, sociale e politica di Alfredo Bedin,dirigente della Cisl dal 1954 al 1994 e oggi felice pensionato in quel di Cornuda dove ancora dà una ai pensionati Cisl. E’ un libro denso e documentale su di una  storia di vita  del sindacalismo vero dell’Italia novecentesca che guardava ed operava nel sociale e nell’economia con la testa rivolta al domani e non ripiegata sull’oggi. Sono pagine che, ben intrecciate con tanti documenti e testimonianze di colleghi ed amici di Alfredo, ci consegnano a tutto tondo un cammino di vita sindacale povera,onesta e dedita al prossimo e non agli interessi personali del proprio portafoglio o a quelli dell’arrivismo individuale. Proprio in questa prospettiva di dare rilievo e giusto riconoscimento ad una testimonianza forte di un uomo , di un sindacalista del profondo Veneto cattolico e cristiano sta il grande merito di questo libro che raccoglie la narrazione attenta e godibile di una delle tante belle penne del  Conquiste del Lavoro, stagione quotidiano cartaceo: Antonietta De Sanctis. Una giornalista che ha saputo ben ascoltare e ben  raccontare il Bedin operaio semplice ed autodidatta. Cioè una persona  che si costruisce i suoi affetti familiari, ma che ha il coraggio, come tanti della sua generazione, di coniugarli con la sua scelta di vita sindacale cislina. Una scelta di vita praticata  sempre senza dimenticare mai quell’inizio duro, faticoso, pionieristico di vita sociale, sindacale dedicata al prossimo e quotidianamente vissuta in vespa tra Cornuda e Castelfranco. Quell’inizio sulle strade comunali e provinciali del Veneto, come ben ci ricostruisce nella sua testimonianza il  leader  fimmino e cislino Franco Bentivogli,  a pagina cento e seguenti, “ fu l’inizio di un lungo cammino nel sindacato”. Un cammino che ha portato Alfredo Bedin fino a Roma, alle stanze della segreteria nazionale della Filta-Cisl, ma soprattutto ad essere tra i lavoratori tessili italiani, assieme a Rino Caviglioli, Pieraldo Isolani ed altri, il Pierre Carniti di quel settore industriale dell’Italia del miracolo economico, della cosiddetta “terza Italia degli anni 1960-1980”. Un’Italia dove Alfredo Bedin non è mai venuto meno agli insegnamenti ricevuti alla scuola della vita quotidiana frequentata non solo in fabbrica,ma anche all’oratorio serale di Don Olivo Bolzon, prete operaio di Cornuda. Un’Italia che appare lontana e romantica per i giovani di oggi, ma che invece la politica e il sindacato farebbero bene a riproporre come modello di futuro prima che la scure degli ignoranti, degli arroganti e, perché no,  dei burocrati europei e nostrani e di lor signori neoliberisti, veri novelli “lupi famelici” danteschi, distrugga tutto e tutto mandi in malora, compresa la democrazia repubblicana. In questo senso, la lettura del denso libro “Il sindacato in vespa. La Cisl passione e mestiere” di Alfredo Bedin e Antonietta De Sanctis è davvero un utile, prezioso aiuto. Il libro è acquistabile presso la Fondazione Giulio Pastore di Roma (http://www.fondazionepastore.it/ ) Ivo Camerini