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In difesa della Stazione di Terontola-Cortona


Stazione di Terontola: verso l’ultimo atto?di Ivo CameriniSettembre, è tempo di andare.. recita un vecchio detto popolare, ma ormai siamo già ad ottobre e  sulla questione ormai arcinota del declassamento della stazione di Terontola e  dei trasporti ferroviari Terontola-Roma e Terontola-Firenze, nessuno ne parla più. Sembra calato il silenzio più assoluto. Non vedo in giro politici o istituzioni intenti a risolvere l’annosa questione di Terontola o a darsi da fare per ridare alla nostra stazione quelle fermate Intercity che ancora pochi anni orsono aveva e che ne avevano fatta una delle stazioni più importanti del Centro Italia.Con il prossimo mese di dicembre infatti cambierà nuovamente l’orario di Trenitalia e il rischio di un ulteriore declassamento di quella che fu una grande stazione, cioè la nostra Terontola, è abbastanza concreto. Naturalmente spetta soprattutto ai politici locali,  agli assessori provinciali e regionali ai trasporti, tutelare ed aumentare i servizi ferroviari da Terontola verso le grandi città come Roma e Firenze. Noi pendolari anche se costituiamo qualche comitato orami poco possiamo, perché Trenitalia è un’azienda privata e ascolta solo le istituzioni pubbliche, che possono indirizzare delle risorse sulla questione della tutela dei costi sociali del lavoro pendolare. Questa è l’amara verità su cui noi pendolari e sindacalisti richiamiamo l’attenzione pubblica da alcuni anni, ma passate le elezioni i politici ora sembrano pensare ad altro. Anche su questo sta maturando una grande disaffezione al fare politica che porta i lavoratori a farsi i propri affari individuali e ad una vera e propria indifferenza verso la solidarietà e la res pubblica. In questo senso lancio un grande appello, visto che ancora siamo in tempo, affinché tutti i politici di maggioranza e di opposizione, assieme alle istituzioni del nostro territorio, trovino delle convergenze positive per riportare la Stazione di Terontola in serie A ,come  vado ripetendo da molto tempo.Come pendolari possiamo dare qualche  indicazione o alternativa? Tecnicamente non sta a me o ai pendolari trovare alternative, anche perché sarebbe davvero assurdo che dopo aver pagato abbonamenti salati per servizi quasi inesistenti dovessimo metterci pure a studiare soluzioni per Trenitalia  o per chi è stato eletto a far politica istituzionale. Come si dice a Napoli saremmo cornuti e mazziati. Ma a  parte le battute, non vedo perché una seria politica non possa scegliere di favorire la mobilità lavorativa del cittadino lavoratore, o quella del cittadino studente o quella del cittadino consumatore di beni turistici e culturali , attraverso veri Contratti di servizio con Trenitalia che tutelino concretamente questi interessi e non quelli aziendali delle Ferrovie che in tutti i paesi più seri si spendono per gli aspetti sociali e non solo per quelli del profitto sulla pelle dei cittadini. Quindi revisione del Contratto di servizio stipulato dalla Regione Toscana con Trenitalia, magari chiedendo anche una vera integrazione d’orario tra treni locali e nazionali e reintroducendo le coincidenze com’era nell’Italia di trenta-quarant’anni fa. Sapete, cari lettori, quante beffe ci hanno fatto a Chiusi negli ultimi tre anni su questa questione? Non si contano.Soprattutto quelle che fanno più male sono le beffe che ti fanno, per vero e proprio spregio, quando il ritardo è di un minuto o comunque sotto i dieci minuti. Tutti ritardi che con le velocizzazioni tecnologiche introdotte sui binari sono recuperabilissime anche in tratti brevi come Chiusi-Terontola e viceversa. Ancora un interrogativo:sull’alta velocità  si può fare  qualche proposta? Ritengo di sì.Ritorno pertanto sulla mia proposta dell’anno scorso anche se tutti hanno fatto le cosiddette orecchie da mercante , anche perché non ci sono ritorni politici di parte, trattandosi di una proposta di buon senso che va oltre gli schieramenti della maggioranza e dell’opposizione. Si tratta di una proposta che fa soltanto gli interessi del nostro piccolo territorio della Valdichiana ed insieme  di quello che una volta veniva chiamato l’Etruria. Te la ripeto volentieri. Con  un budget modesto Trenitalia sospinta dalle  istituzioni potrebbe costruire in Farneta, precisamente dove una volta c’erano i cantieri della direttissima una Stazione dell’Alta velocità denominata di Mezza Valdichiana, così come stanno già facendo con la costruzione, tra Lombardia ed Emilia, della Stazione di Mezza Padania. Da noi a Farneta sarebbe ancora tutto più semplice e naturale. Lì infatti s’intersecano l’Autostrada del Sole e la Superstrada E7, permettendo ad un ampio territorio che va da Orvieto ad Arezzo e da Perugia a Siena di usufruire dell’ alta velocità.Si tratta di oltre  un milione di persone. Economicamente avrebbe  le sue valide convenienze e la spesa di realizzazione della stazione e di un parcheggio per le auto avrebbero spese altrettanto convenienti. Ma quando parli di questo ti prendono per scemo.Invece io resto convinto che così pensando e proponendo si guarda oltre il proprio naso e al futuro di quella che una volta era la grande Etruria. Forse ci vorrebbe anche l’appoggio di una banca locale per delle sinergie di progettazione ed investimenti che sempre più chiedono di essere messi in campo.Ivo Camerini