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Otto dicembre a San Pietro a Cegliolo di Cortona: Sagra e Premio


San Pietro a CeglioloOtto dicembre: tutti alla Ciaccia fritta e al Premio di Poesia in dialetto chianino.Un otto dicembre speciale  anche quest’anno a San Pietro a Cegliolo. Per la Festa dell’Immacolata si terrà infatti nell’amena frazione cortonese l’ormai storica Sagra della Ciaccia Fritta e il noto Premio di Poesia in Dialetto Chianino.Dalle otto del mattino alle venti nelle due più grandi padelle del mondo i cegliolesi friggeranno oltre quattromila ciacce per festeggiare l’olio nuovo e la fine della raccolta delle olive.Una decina di donne e altrettanti uomini agli ordini del Presidente Mario Ottavi e di Don Ferruccio Lucarini si alterneranno tutta la giornata a cucinare il cosiddetto pasto povero dei contadini dei secoli passati. Il vino scorrerà a fiumi e un sonatore alla bruggiamanne allieterà la piazza della chiesa con la musica della sua fisarmonica.Don Lucarini, uno degli ultimi sacerdoti cortonesi sopravvissuti al turbinio dei cambiamenti degli ultimi trent’anni, è un tipico esponente di quella che fu la gloriosa Diocesi di Cortona oggi assorbita da Arezzo ed è riuscito a mantenere la sua parrocchia di mezza costa nella Val dell’Oreto come un isola fuori dal tempo,quasi un’osai del tempo che fu, anche grazie a questa Sagra della Ciaccia fritta giunta alla sua XXVII edizione e dal 1993 abbinata ad uno straordinario e atipico premio culturale che,fondato da chi scrive, s’intitola “Premio di poesia in Dialetto Chianino e della Civiltà contadina cortonese”.Ogni anno dal 1993 ad oggi numerosi sono stati i partecipanti e soprattutto i giovani alunni delle nostre scuole pubbliche che in diverse edizioni si sono piazzati nei livelli alti delle classifiche stilate da una giuria davvero popolare che giudica e assegna i premi nel corso del convivio offerto da Don Ferruccio a mezzogiorno dell’otto dicembre e declamando coram populi i componimenti pervenuti.Tra i premi assegnati nelle edizioni passate sono da ricordare quelli dati alla nota e famosissima scrittrice americana Frances Mayes, a Don Sante Felici e ai prof.ri Baracchi e Caldarone.A nome del locale Comitato organizzatore della Sagra, presieduto dal patriarca cegliolese Mario Ottavi, e da parte del parroco di san Pietro a Cegliolo, il mitico Don Ferruccio, sono ad invitare tutti quanti amano  la campagna e la nostra civiltà contadina a venirci a trovare, soprattutto dopo pranzo alle quindici e trenta quando nel pubblico piazzale della chiesa i due noti ed apprezzati poeti dialettali cortonesi, Bietoloni e Roccanti, declameranno le poesie vincitrici ed esponenti di istituzioni pubbliche e private consegneranno i vari riconoscimenti assegnati. Per rendere meglio il significato e il valore del mio invito ve lo ripeto con i versi in dialetto fatti stampare nell’apposito manifesto fatto affiggere da Don Ferruccio nelle contrade cortonesi: Èria de crisi tul mondo se rispira,/ specie da quande nòn c’è più la lira,/ ma la crisi a S. Piétro,pe' furtuna, ‘n c’è arivèta/ e qui déve tu ni’,co do' baiocchi, a fatte ‘na magnèta:/ trovarè ciaccia fritta ed óljo nóvo,/ vin bóno, alligria, ‘nsomba, ‘n gran ritróvo.Ivo Camerini