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Susanna Tamaro. Una piacevole riscoperta


Ogni Angelo è tremendo 
  Ho riscoperto, o meglio, rivalutato Susanna Tamaro solo di recente. Avevo già letto tanti anni fa un suo romanzo "Va dove ti porta il cuore", probabilmente il suo più  famoso, e ho avuto una reazione tiepida.  Di romanzi ne ha pubblicato ben venti, ma io non l'avevo più seguita. Finchè in questo periodo ho avuto tra le mani il suo ultimo  " Ogni angelo è tremendo" e lo considero bellissimo. E' autobiografico, profondo; racconta la sua infanzia, la sua crescita e l’evoluzione del suo mondo interiore. Sullo sfondo la sua città Trieste e la bora "così violenta e feroce da spazzare via ogni cosa e capace di rendere ogni equilibrio impossibile". La complessità della sua vita era già nella storia della sua famiglia nella quale convivevano tre diverse religioni: ebraica, cattolica, ortodossa, con tutta la confusione che ne derivò per la Tamaro bambina lasciata sola a se stessa e con mille domande alle quali nessuno rispondeva... Figlia di genitori anaffettivi ed egoisti, più inclini al pensare a se stessi che a preoccuparsi dei propri figli. Lei scrive: "...Ma a quel tempo non si usava dara troppa importanza ai piccoli; se c'erano problemi, si sarebbero risolti con il tempo. E se non li avesse risolti il tempo, ci avrebbe comunque pensato  la selezione naturale. Il pedagogo a cui si ispirava mio padre, infatti, era Darwin: per lui solo i forti e gli adatti erano degni di sopravvivere...La visione di mia madre era invece più vicina a quella di un domatore di bestie feroci o di capricciosissime scimmie. Prima di ogni altra cosa, i bambini andavano appunto domati e, per farlo, erano validi tutti i sistemi, tranne quello del bocconcino premio. Il bocconcino premio,infatti, poteva venire scambiato, come qualsiasi altra forma  di gratificazione, per debolezza e scatenare così inappropriate resistenze".    La storia del mondo interiore di una bambina depressa, costretta ad affrontare un gran numero di abbandoni e di ferite psicologiche che ne compromettono l'autostima. Ci illustra i suoi pensieri, le sue ribellioni, le sue difese. Usa un linguaggio chiaro diretto privo di sentimentalismi ma che allo stesso tempo esplora i sentimenti di una bambina molto attenta sensibile  intelligente e affamata di amore, che ha rischiato seriamente di perdersi...La sua ricca interiorità e certi meccanismi di difesa l'hanno aiutata, rivelando una forte personalità, e anche l'incontro al momento opportuno di persone che hanno capito la sua richiesta di aiuto...Parlando dei propri genitori scrive:“ "Tutti abbiamo bisogno di  perdono, abbiamo tutti  bisogno di misericordia". E parlando di sua madre:  "Avrei dovuto odiarla  per come  mi aveva trattata, invece ho scelto il cammino più lungo e impervio del perdono. Che me ne sarei fatta dell'odio, una volta che lei fosse morta? Come una  scheggia gelata sarebbe rimasto per sempre conficcato nel mio cuore.“L’odio è un veleno di cui bisogna liberarsi il prima possibile perché, in esso, non c’è alcuna possibilità che la vita risorga" Naturalmente un grande aiuto lo ebbe dallo scrivere e raccontare storie. La cosa che mi incuriosisce è che fino alla sua maggiore età non sospettò di poter diventare scrittrice. La sua immaginazione era fervidissima, ma raramente aveva messo per iscritto i suoi pensieri. La letteratura non era la sua passione, semmai le scienze naturali...esperta di minerali, insetti, mammiferi piccoli e grandi, alberi, fiori. Finchè un giorno un noto esoterista studiò il suo quadro astrologico e le profetizzò che la sua vita sarebbe cambiata all'età di 35-40 anni: sarebbe diventata un'artista famosa! Ma lei candidamente, per l'effetto di una bassissima autostima, non avrebbe potuto immaginare nella sua vita niente di grande...   Il successo è arrivato, inaspettato, ma la Tamaro dichiara di non poter scrivere a comando e su richiesta, e di non voler in nessun modo inseguire la fama e la ricchezza e questo le fa onore.