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LA STORIA DI LISEY - STEPHEN KING


Lisey è la vedova di un famoso scrittore, Scott Landon, morto da circa due anni. Quando finalmente decide di riordinare le varie "scartoffie" del marito, i ricordi cominciano a farsi strada nella sua mente. Dopo l'ennesimo rifiuto ad un professore universitario che le chiede di lasciarle esaminare i documenti per vedere se ci sia materiale inedito, viene contattata da un pazzo che minaccia di farle del male se non cambierà idea al più presto. Successivamente la sorella di Lisey, Amanda, ha una nuova e più violenta crisi ed entra in uno stato catatonico che pare irreversibile.La storia si dipana su tre piani temporali: l'oggi, in cui Lisey deve fronteggiare il male della sorella e gli attacchi del pazzo Dooley; il passato recente, quello del suo matrimonio con un marito che amava e che la amava, matrimonio in cui erano accadute molte cose apparentemente inspiegabili; infine il passato più lontano del marito, sopravvissuto ad un'infanzia da incubo. Le tre storie vengono raccontate in modo intrecciato, attraverso i ricordi di Lisey, portando il lettore a intuire prima e scoprire poi poco a poco la verità sui protagonisti.Ho iniziato a leggere King senza sapere cosa potessi aspettarmi: non sono un'amante del genere horror e sapendo che lui ne è considerato il maestro assoluto ero un po' prevenuta.Beh, che sia un maestro è fuori discussione, ma in modo diverso da come lo pensavo. Mi aspettavo descrizioni compiaciute di schifezze varie, invece lui ha un modo di scrivere veramente eccellente, una descrizione psicologica dei suoi personaggi davvero profonda, mi ha tenuto incollata alle pagine non solo per vedere cosa sarebbe successo dopo, ma anche per il puro piacere di leggere. Ha momenti di delicatezza struggenti quando racconta i sentimenti dei suoi protagonisti e poi ti sorprende intrecciando alla realtà fatti assurdi ed inspiegabili che letti nei suoi libri diventano assolutamente plausibili (e ti trovi a non guardare volentieri gli specchi se sei sola in casa).Forse questo libro è un po' fuori dallo standard anche per lui, magari è più introspettivo degli altri, questo non posso dirlo finchè non conoscerò di più delle sue opere, quindi credo che mi cimenterò in qualche altra lettura di questo maestro."Così si sentì in quel momento, ebbe voglia di urlare il suo nome e urlargli di tornare a casa e il suo cuore soffrì al pensiero degli anni che l'attendevano e si domandò che cosa avesse di buono l'amore se il risultato era quello, anche solo dieci secondi di una sensazione così."