"Diario" di Etty Hillesum

"Il marciume che c'è negli altri c'è anche in noi, continuavo a predicare; non vedo nessun'altra soluzione, veramente non ne vedo nessun altra, che quella di raccoglierci in noi stessi e di strappare via il nostro marciume.

Non credo più che si possa migliorare qualcosa nel mondo esterno senza aver prima fatto la nostra parte dentro di noi. E' l'unica soluzione di questa guerra: dobbiamo cercare in noi stessi, non altrove."

"Lettere 1942-1943" di Etty Hillesum

" … la miseria che c’è qui è veramente terribile – eppure, alla sera tardi, quando il sole si è inabissato dietro di noi, mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato, e allora dal mio cuore si innalza sempre una voce – non ci posso far niente, è così, è di una forza elementare -, e questa voce dice: la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo.

A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi. Possiamo soffrire, ma non dobbiamo soccombere.

E se sopravviveremo intatti a questo tempo, corpo e anima ma soprattutto anima, senza amarezza, senza odio, allora avremo anche il diritto di dire la nostra parola a guerra finita. Forse io sono una donna ambiziosa: vorrei dire anch’io una piccola parolina …"

"Troppo amore" di Almudena Grandes

La storia si svolge e ci coinvolge nell'Accademia di Belle Arti della Madrid del 1984, dove tre giovani talenti si incontrano e vivono insieme, intrecciando la loro formazione artistica ed erotica.

La passione per l'arte dà a i tre protagonisti la spinta verso un triangolo amoroso, realizzato tra le lenzuola di un lettone pronto ad accogliere tutti e tre.

Ma il tre non è un numero durevole e infatti la storia sarà destinata a finire perché la disparità del numero si riflette anche nella diversa intensità del loro talento artistico e nella più dolorosa disparità d'amore.

La lei del trio, infatti, si scopre innamorata di uno dei due.

Giudizio: un libro da leggere per entrare in una storia che scorre nelle viscere e che riscalda il cuore.

"Troppo amore" di Almudena Grandes

Marcos era innamorato di me, io ero innamorata di Jaime, Jaime era innamorato di me, ma tutti e tre facevamo finta di niente, fingevamo un amore inesperto, casuale, limitato, di quelli che non danno fastidio a nessuno, che portano solo gioia, che servono a qualcosa e non aprono ferite che non cicatrizzeranno mai.

"Troppo amore" di Almudena Grandes

E tuttavia, anche se non mi azzardavo a definire cosa fosse iniziato tra Jaime e me, anche se intuivo che non avrei mai trovato la parola precisa per la nostra nuova alleanza, il segreto di quella notte agì come un bisturi capace di taglare la mia vita a metà, di dividermi in due donne che avrebbero trovato sempre più faticoso fingere di essere la stessa persona.

Li amavo entrambi, ma ero innamorata di Jaime e lo sapevo, e sapevo anche che non era possibile, che senza Marcos non lo sarebbe mai stato.