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"Amo a te" di Luce Irigaray


Ti ascolto non a partire da ciò che so, che sento, che sono già, e neppure in funzione di ciò che sono già il mondo, la lingua, dunque in modo, in un certo senso, formale.Ti ascolto piuttosto come la rivelazione di una verità non ancora manifestata, la tua, e quella del mondo rivelato attraverso di te e da te. Ti do del silenzio, in cui il futuro di te - e forse di me, ma con te e non come te e senza di te - può emergere e fondarsi.Questo silenzio non è né ostile né restrittivo. E' disponibilità che niente e nessuno occupano o pre-occupano. Nessuna lingua, nessun Dio.Questo silenzio è spazio -tempo che ti è offerto senza riti né verità prestabilite, a priori.