Mi lego le cose al dito. Perfino le mancanze, specialmente le bugie. Parto sempre in quinta, fissa, mai gradualmente. Mai a modo.
Mi rannicchio, tipo posizione fetale, e mi tuffo a bomba. Sia dagli scogli. Sia nelle persone.
Mi fido di quello che provo, di ciò che sento. E corro sempre il rischio di vivermi un’emozione. Quando sono taciturna qualcosa non va. Ho amato un (quasi)uomo in una maniera un po’ assurda. Tra l’assurdo e l’osceno.
Ho concesso trilioni di possibilità. Ho messo toppe su innumerevoli strappi. E poi, mi sono resa conto che, in quella maniera lì, non stavo amando… Stavo annientando me stessa.
E poi sono stata da sola, fino a quando non ho capito cosa fosse, realmente, l’amore. Non abbiate paura di star soli. Non abbiatene mai. Peggio dello star soli c’è soltanto lo stare con chiunque. Ho ballato a piedi nudi fino alla mattina dopo. Ho riso fino alle lacrime e ho pianto fino ad addormentarmi. Sono fatta così. A volte paranoica. A volte sul “ma-cosa-me-ne-frega” andante. Ma metto tutta me. In tutto quello che faccio. Ed anche se è un dato di fatto che si possa sempre migliorare, non credo d’essere, poi, così sbagliata